Sicilia, aumentano le assunzioni calano le cessazioni: -4,6 per cento - QdS

Sicilia, aumentano le assunzioni calano le cessazioni: -4,6 per cento

Paola Giordano

Sicilia, aumentano le assunzioni calano le cessazioni: -4,6 per cento

martedì 09 Febbraio 2016

Report Inps sui nuovi rapporti di lavoro: gli effetti del Jobs Act iniziano a farsi sentire nell’Isola. Assunzioni cresciute dell’1,3%: i dati si riferiscono al periodo gennaio/novembre 2015

CATANIA – Gli effetti del Jobs Act iniziano a farsi sentire anche nell’Isola. Se le cessazioni di rapporti di lavoro dal 2014 al 2015 sono diminuite del 4,6%, nel settore delle assunzioni si è registrato un segnale positivo: +1,3%. Un lieve incremento, specie se paragonato alla media nazionale che sfiora il 10%, ma pur sempre di miglioramento si tratta. A rilevarlo è l’ormai tradizionale Report sui nuovi rapporti di lavoro realizzato dall’Osservatorio sul Precariato dell’Inps.
I dati, che si riferiscono al periodo compreso tra gennaio e novembre 2015, parlano chiaro: sono state 257.115 le cessazioni nel lasso di tempo preso in considerazione dal dossier del noto Istituto, vale a dire quasi 12.500 in meno rispetto agli undici mesi dell’anno precedente. Per quanto riguarda invece le assunzioni si è passati dai 282.250 ingaggi del 2014 ai 286.001 dell’anno successivo, con un aumento di quasi 4.000 contratti rispetto al 2014. Segni positivi si riscontrano anche nelle variazioni contrattuali: gli apprendisti trasformati a tempo indeterminato sono stati 2.639 (+7,6% rispetto al 2014); i rapporti a termine diventati definitivi sono stati ben 12.404, vale a dire il 15,6% in più in confronto all’anno precedente.
 
A far risalire la china probabilmente ha concorso anche l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro previsto dalla legge 190/2014, meglio conosciuta come “Legge di Stabilità 2015”: le assunzioni a tempo indeterminato instaurate con la fruizione di tale beneficio fiscale sono state da gennaio a novembre 2015 ben 66.499. Si tratta della quarta cifra più alta tra tutte le Regioni italiane: prima della Sicilia ci sono infatti – con valori molto più alti – la Campania (107.481), il Lazio (114.304) e la Lombardia (144.974). Più discreta la cifra inerente alle trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine instaurate con l’utilizzo dello sgravio previsto dalla Legge di Stabilità 2015: sono stati solo 7.094 i contratti mutati, a fronte dei 64.109 della Lombardia o dei 12.782 della Campania.
Osservando i dati più nel dettaglio si nota poi che se le assunzioni a tempo indeterminato sono cresciute in un anno di circa 10.000 unità, arrivando da 111.152 a 121.435 e registrando così un incremento del 9,3%, i contratti a termine e quelli di apprendistato sono diminuiti rispettivamente del 2,6 e del 26,5%: in particolare i primi sono stati 158.228 nel 2015 contro 162.473 dell’anno precedente e i secondi che nel 2014 sono stati 8.625 l’anno successivo sono calati a 6.338.
Se si guardano solo le cifre inerenti alla situazione occupazionale siciliana sembrerebbe che l’Isola abbia imboccato la retta via: meno cessazioni da un lato, più assunzioni – soprattutto definitive – dall’altro. Eppure non c’è da rallegrarsi troppo perché sia al Nord che al Sud si riscontrano generalmente valori più alti di quelli isolani: in Lombardia, ad esempio, i nuovi rapporti attivati tra gennaio e novembre 2015 sono stati oltre un milione (+14,4% rispetto al 2014) anche se il numero delle cessazioni è peggiorato crescendo del 7,5%; la Campania ha invece registrato il 9,1% di assunzioni in più rispetto alle 365.892 del 2014 e un lieve calo dell’1,2% delle cessazioni.
La Sicilia pare abbia sì intrapreso la direzione giusta ma la strada è ancora tutta in salita.
 

 
Inarrestabile il boom dei voucher
 
Stando ai dati forniti dall’Osservatorio sul Precariato dell’Inps, sembra ormai inarrestabile, soprattutto in Sicilia, il boom dei voucher, vale a dire la modalità di retribuzione delle prestazioni di lavoro accessorio introdotta nel 2008 con l’obiettivo di regolamentare quei rapporti di lavoro svolti in modo saltuario, garantendo ai lavoratori non solo una retribuzione ma anche la copertura previdenziale presso l’Inps e quella assicurativa presso l’Inail.
Se, infatti, dal 2014 al 2015 la vendita di tali buoni lavoro – che hanno un valore di 10 euro – è cresciuta a livello nazionale del 67,5% rispetto al 2014, superando i 102 milioni nel periodo compreso tra gennaio e novembre 2015, nell’Isola si è toccata la percentuale record del 97,4%, con più di 2 milioni e mezzo di voucher venduti: vale a dire quasi il doppio rispetto al 2014. Si tratta dell’incremento più alto tra tutte le Regioni italiane; quello più basso (32,1%), invece, spetta al Trentino Alto Adige. A detenere il primato del numero di buoni lavoro venduti è invece la Lombardia con i suoi oltre 18 milioni e 500 mila tagliandi.
L’enorme incremento nelle vendite dei voucher in questi ultimi mesi fa presagire che il fenomeno non è destinato ad arrestarsi.

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