Documenti sulla finanziaria, continua la maratona all'Ars - QdS

Documenti sulla finanziaria, continua la maratona all’Ars

Raffaella Pessina

Documenti sulla finanziaria, continua la maratona all’Ars

giovedì 11 Febbraio 2016

Prosegue in Commissione Bilancio all’Ars l’esame della Finanziaria. Accolto emendamento a favore dei Cantieri di Servizio

PALERMO – Prosegue in Commissione Bilancio all’Ars l’esame degli articoli della Finanziaria regionale, con i relativi, numerosissimi, emendamenti.
In particolare, è stato accolto l’emendamento sulla riduzione degli stipendi dei dirigenti regionali e dei dirigenti generali degli enti partecipati, controllati e vigilati, con l’introduzione del tetto di 118.000 euro annui. Attualmente, è di 160.000 euro. Soddisfatto Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia, uno dei proponenti: “Una formulazione che quando sarà definitivamente approvata consentirà di incidere in maniera concreta sui costi della Regione, dando un buon esempio ai nostri concittadini”. Ora la commissione dovrà strutturarla tecnicamente per evitare future impugnative. Approvato anche un altro emendamento a Firma Mario Alloro del Pd, che prevede il raddoppio dell’incentivo alla fuoriuscita dal bacino del reddito minimo (misura attiva nelle province di Caltanissetta ed Enna, non più tre annualità, ma sei). La norma dovrà adesso passare dall’esame dell’Aula, nell’ambito della manovra economica, per essere operativa.
La maratona per esaminare il documento finanziario ha visto l’approvazione di dieci articoli nella giornata di martedì. Accantonato l’articolo uno che stabiliva il saldo netto da impiegare per i prossimi tre anni in termini di competenza e che verrà preso in considerazione in seguito. Approvato invece l’articolo due che cancella dal bilancio i cosiddetti residui passivi storici, quelle somme eliminate nei precedenti esercizi finanziari a cui ormai non corrispondono obbligazioni. Approvati anche gli articoli 3 e 4 in materia di accantonamenti tributari e variazioni di bilancio. I commissari, in presenza dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei non si sono messi d’accordo sulla norma che riguarda i rapporti Stato-Regione.
 
Accantonato così l’articolo 5 sulla compensazione tra gettito Irap e addizionale regionale in 50 milioni di euro per il 2016. L’articolo verrà riproposto in Aula e stabilisce che nelle more della definizione dell’accordo per il riconoscimento da parte dello Stato alla Regione delle ritenute sui redditi delle persone fisiche che hanno residenza in Sicilia, questi soldi sono quantificati in 500 milioni di euro per il 2016 e saranno accantonati in un fondo. La stessa norma al comma 3 sostiene che nelle more della modifica statutaria le maggiori entrate tributarie sono stimate in un miliardo e 400 milioni di euro per il 2017 e in un miliardo e 685 milioni per il 2018. Accantonato anche l’articolo 6 che stabilisce entrate in bilancio, che riguardano il cofinanziamento dei programmi comunitari (entrate del Fondo di sviluppo e coesione per 233 milioni di euro per il 2016, 25 milioni per il 2017 e 173 milioni per altri programmi comunitari).
Modifiche anche a pensionamenti e buonuscite e alle posizioni retributive di dipendenti della Regione e degli enti che saranno disciplinati da un accordo quadro che regola i trattamenti dei dipendenti del comparto regioni autonomie locali.
Non è passata la norma che assegnava ai Comuni che gestiscono siti culturali 340 milioni di euro per il 2016 e 325 milioni per il 2017 e 2018. Approvata invece la norma sui cantieri di Servizio. è stato accolto un emendamento che stanzia cento milioni di euro.
 
Risorsa che, una volta varata la finanziaria da parte dell’Aula, entro fine febbraio, sarà immediatamente disponibile per la gestione diretta da parte dei Comuni. Una dotazione che consentirà di attivare, si stima, millecento cantieri per i disoccupati siciliani. Sono stati accantonati anche gli articoli su forestali e consorzi di bonifica. “Aspettiamo nel dettaglio il resoconto delle risorse disponibili per i forestali – ha spiegato Vinciullo – per i consorzi di bonifica invece abbiamo chiesto al governo i consuntivi del 2014, il bilancio preventivo del 2016 e una bozza del bilancio dell’attività del 2015. Avuti questi documenti saremo in grado di sapere quante risorse destinare. Fino ad allora non potremo agire”.

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