La Sicilia “brinda” con 45 milioni di euro - QdS

La Sicilia “brinda” con 45 milioni di euro

La Sicilia “brinda” con 45 milioni di euro

mercoledì 18 Novembre 2009

L’assessore regionale Agricoltura e Foreste Cimino annuncia l’arrivo di fondi provenienti dal Piano nazionale di sostegno. Le somme saranno impiegate per la ristrutturazione, riconversione e distillazione di vini e uve

PALERMO – “Boccata d’ossigeno” per il settore vitivinicolo siciliano. Giunge la notizia che in sede di ripartizione ministeriale, sono stati assegnati alla Sicilia per la campagna 2009-2010, oltre 45 milioni di euro delle risorse del Piano nazionale di sostegno (Pns), che ammonta complessivamente a 298 milioni di euro.
Ecco a quali fini saranno destinati i fondi.
Le somme saranno impiegate per la ristrutturazione, la riconversione, la distillazione, l’arricchimento dei vini con il mosto e la Vendemmia verde. Sull’assegnazione dei fondi “brinda” Michele Cimino, assessore regionale all’Agricoltura e Foreste.
“Dal 2000 ad oggi la Sicilia – ha rivendicato l’assessore in quota Pdl – è stata la regione che più delle altre ha speso i fondi disponibili, utilizzando spesso anche le risorse delle altre Regioni del Paese.
Anche le risorse di quest’anno, relative al piano di riconversione per la campagna 2009, che ammontano a poco meno di 24 milioni, sono state tutte impiegate. Ne hanno beneficiato più di mille agricoltori, che da qualche giorno hanno ricevuto i relativi pagamenti. Cimino rivendica il merito di una buona capacità di spesa dell’assessorato.
“Oltre ai contributi del Psn, abbiamo speso anche la quota nazionale di 19 milioni assegnata alla Sicilia per estirpare di vigneti.Così, come sono state spese – ha aggiunto Cimino – anche le risorse 2009 pari a circa 20 milioni di euro, relative alla distillazione dell’alcol e alla distillazione di crisi”.
Le buone notizie per il comparto vitivinicolo non finiscono qui.
Infatti, Cimino ricorda che nel 2010 “ci saranno anche gli aiuti di altre due misure nazionali: quelli relativi alle domande presentate dall’assessorato, nel mese di giugno scorso, al ministero, destinati all’estirpazione di altri 5000 ettari di superficie vitata e di cui si aspetta solo la comunicazione della relativa graduatoria, e i nuovi aiuti previsti dalle misure per la distillazione di alcol e la distillazione di crisi”.
L’assessore del Governo regionale Lombardo spiega anche che i fondi saranno un “salvacondotto” per tutti quei piccoli coltivatori di uva (non più competitivi sul mercato) che intendono dismetterre la propria attività con l’esproprio dei vitigni. “In particolare – ha sottolineato Cimino – la quota di aiuti destinata all’abbandono definitivo è stata una vera opportunità per le tante piccole aziende che, in gravissime difficoltà, non avendo più la forza economica di stare sul mercato hanno preferito estirpare i propri vigneti, piuttosto che cedere i diritti di impianto che sarebbe stato meno remunerativo”. Non solo la sopravvivenza del settore, fra gli obiettivi che Cimino assegna ai fondi in entrata, ma anche finalità di prospettiva dello stesso comparto.
 
Lo scopo è duplice: orientare il mercato siciliano delle uve da un lato, dando la possibilità ai grossi produttori di mantenere ed estendere la propria quota di mercato, dall’altro, limitare la produzione in eccesso del comparto verso altri mercati di sbocco.
“L’obiettivo, in prospettiva – ha concluso l’assessore all’Agricoltura – è garantire un reddito alle 62 mila aziende agricole vitate diminuendo e orientando la produzione in eccesso verso destinazioni certe di mercato”.

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