Sicilia, più turisti negli ultimi due anni - QdS

Sicilia, più turisti negli ultimi due anni

Michele Giuliano

Sicilia, più turisti negli ultimi due anni

venerdì 11 Marzo 2016

Dati Sicilyng: il 47,8% dei visitatori proviene da altri Paesi, mentre il restante 52,2% è composto per lo più da italiani. Problema destagionalizzazione non risolto: presenze concentrate tra i mesi di aprile e ottobre

PALERMO – Secondo i dati pubblicati da Sicilying, il primo tour operator online dedicato alla Sicilia,  sul turismo nell’isola,  negli ultimi due anni si è registrata una netta ripresa.
Nel 2014 sono state registrate quasi 15 milioni di presenze e 4,5 milioni di arrivi.  Oltre all’aumento dei turisti, confermato per il 2015 nonostante non ci siano ancora statistiche precise ed ufficiali, emerge  che il 47,8 per cento dei visitatori arrivati sul territorio proviene da altri Paesi, mentre il restante 52,2 per cento è composto per lo più da italiani. I primi trascorrono in media 3,57 giorni sull’Isola, i secondi 2,94 giorni, per una media di 3,24 giorni. Ma le presenze sono concentrate tra aprile e ottobre, a testimonianza della difficoltà di destagionalizzare. Sicuramente la destagionalizzazione del turismo in Sicilia sarà uno dei temi principali a cui la politica e il mondo imprenditoriale dovrà trovare una soluzione.
Continuando ad analizzare i dati, secondo le stime della società di consulenza italiana ‘Risposte Turismo’, il 2016 sarà inoltre contrassegnato da un incremento di crocieristi movimentati nei porti siciliani. Buon incremento per il porto di Messina (+12,6 per cento, pari ad oltre 371 mila passeggeri) e per quello di Catania. Stabile il numero dei passeggeri che si imbarcheranno o sbarcheranno a Palermo. Ai dati numerici da aggiungere la grande quantità di siti Unesco che la Sicilia oggi possiede. “I riconoscimenti Unesco se valorizzati – secondo gli esperti di Sicilying – sarebbero un ottimo trampolino di lancio per il turismo e per il recupero del patrimonio artistico e culturale del territorio”.
La Sicilia solo nel corso dell’ultimo anno ha ottenuto ben due di  riconoscimenti : il primo per la pratica agricola della vite zibibbo dell’isola di Pantelleria, il secondo per l’itinerario Arabo Normanno nel capoluogo siciliano. Questi ultimi vanno ad aggiungersi agli altri sei siti Unesco già esistenti: la Valle dei Templi di Agrigento, la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, Le isole Eolie, Le città barocche della Val di Noto,  Siracusa, la Necropoli di Pantalica e infine il Monte Etna. “La Sicilia ha, dunque, tutte le carte in regola – aggiunge nel suo studio Sicilying –  per poter espandere il proprio bacino turistico, aprirsi al mondo e far conoscere la straordinaria bellezza dei suoi paesaggi, dei suoi monumenti artistici, architettonici e la calorosità dei siciliani”.
 
Da considerare che la presenza di connazionali in Sicilia si è incrementata dell’11 per cento, nell’arco di un biennio si è ottenuto un aumento sensibile di presenze degli italiani in Sicilia pari al 6,1 e all’8,8 per cento per gli arrivi. In particolare, i dati diffusi da Sicilying sono frutto di una ricerca per la quale sono stati aggregati dati provenienti da più fonti, tra cui quelli Unioncamere Sicilia e Eurostat: secondo Unioncamere Sicilia il livello di internalizzazione dei turisti, in generale, si è sempre più equilibrato attestandosi al 52,5 per cento (contro il 47,8 proveniente dall’estero); Eurostat aggiunge che in Sicilia negli ultimi anni sono state prenotate, da residenti e non, tra le 10 e le 20 milioni di camere nelle strutture ricettive.
 

 
Isola, primo posto nazionale per presenza turistica
 
Come si accennava ancora non ci sono dati e statistiche certificati ma soltanto proiezioni e primi numeri parziali per quanto concerne il 2015. I dati del turismo per l’estate dello scorso anno in quasi tutto il territorio nazionale fanno registrare il segno più, soprattutto nelle regioni del sud Italia. La Sicilia è al primo posto per presenza turistica, secondo i dati forniti da Assoedilizia, con una forte presenza di turisti stranieri. Al primo posto come già detto la Sicilia (15 per cento), seguono sostanzialmente a pari merito Sardegna, Puglia e Calabria (10 per cento). La Campania con meno del  per cento si collocherebbe al 10° posto in Italia alle spalle anche di Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Veneto e Lazio.  Questi numeri dimostrano come il turismo in Sicilia rimane una delle risorse principali. Il recente rapporto della Fondazione Res conferma questo trend di crescita ma nel contempo affonda maggiormente la sua analisi: “Sono modesti e discontinui i risultati del comparto turistico in Sicilia – si legge – e ciò trae origine da vari fattori: mancanza di offerta integrata, elevati costi di trasporto e nella distanza geografica dai circuiti tradizionali di turismo nazionale e mancato ampliamento dell’offerta”.

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