Catania-Ragusa, cantieri aperti minimo tra un anno - QdS

Catania-Ragusa, cantieri aperti minimo tra un anno

Chiara Borzi

Catania-Ragusa, cantieri aperti minimo tra un anno

mercoledì 16 Marzo 2016

L’annuncio è stato fatto dal sindaco di Catania Bianco e dai rappresentanti del Comitato ristretto per la nuova autostrada. Progetto pronto: il 60 per cento dell’opera è garantito da privati, il 40 da Unione europea e Stato

CATANIA – Si torna a parlare della realizzazione della superstrada Catania-Ragusa, un’opera il cui progetto definitivo è pronto del 2003. Tredici anni dopo, grazie all’arrivo delle indispensabili firme al decreto interministeriale da parte dei ministri Delrio e Padoan, è stata annunciata da Catania l’apertura prossima dei cantieri e un preciso cronoprogramma di esecuzione. A Palazzo degli Elefanti, il sindaco di Catania Enzo Bianco e i componenti del Comitato ristretto Catania-Ragusa, Salvo Ingallinera, Roberto Sica e Sebastiano Gurrieri, hanno spiegato in dettaglio l’iter di “sblocco” del progetto e spiegato perché è stato finora accantonato.
Il sindaco Bianco avrebbe avuto un ruolo cruciale nel dietrofront fatto dal governo centrale, lo stesso che fino a pochi mesi proprio tramite il ministro delle Infrastrutture aveva definito l’opera non prioritaria, ed ha confermarlo è stato lo stesso Comitato ragusano. “Merito di Enzo Bianco è stato quello di far riflettere il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio sull’esistenza di un progetto già finanziato e che non necessitava di altri fondi. Sarebbe stato uno scandalo farsi revocare le somme – ha affermato Sebastiano Gurrieri -. Determinante è stata anche la successione tra Maurizio Lupi e lo stesso Delrio, quest’ultimo in noti ottimi rapporti con il sindaco di Catania”. Il sindaco stesso ha parlato poi di una sua azione a sostegno del finanziamento del progetto presso il ministro dell’Economia, che alla fine, dopo i dovuti controlli, ha dato anche il suo benestare.
In conferenza stampa Bianco ha evidenziato l’importanza strategica dell’opera. “L’attuale collegamento che unisce Catania e Ragusa è lento e pericolo rispetto al volume di traffico che lo attraversa. Ragusa è una città dinamica, che in questi anni ha vissuto un boom turistico, esserle collegati è indispensabile per lo sviluppo di tutto il Sud-Est. Quest’opera sarà fondamentale anche per Catania – ha precisato – perché permetterà di raggiungere un’alternativa valida a Fontanarossa, come l’aeroporto di Comiso, in appena 45 minuti”.
Come attentamente comunicato da Roberto Sica, membro anch’egli del Comitato ristretto Ragusa-Catania, il progetto della superstrada ibleo-etnea è già finanziato. Il 60 per cento è garantito da privati, il 40 per cento dall’Unione europea e lo Stato. Il Comitato è riuscito inoltre a riproteggere dei finanziamenti pubblici destinati all’opera, proveniente dal Fondo sociale e di coesione che la Regione siciliana aveva utilizzato per spese correnti, con nuovo denaro proveniente dalla fondi della programmazione 2014-2020, riequilibrando le somme. Manca, dunque, solo lo sforzo di realizzazione. Come spiegano gli stessi esponenti del Comitato, il 7 novembre del 2014 è stata firmata la convezione per la realizzazione dell’opera, il cui promotore è rappresentato da una cordata di imprese siciliane e una francese, la Egis, specializzata in costruzione di ponti e gallerie, che ha una prelazione sull’appalto non essendosi interessati altra azienda al progetto della superstrada.
 
“Ottenuti i visti del ministero delle Infrastrutture e quello dell’Economia, oggi si può dare sostanza alla convezione stipulata nel 2013 – ha dichiarato Roberto Sica – da questo momento in poi si va alla parte esecutiva che prevede un periodo minimo di dodici mesi per l’apertura dei cantieri ad un massimo di 42 mesi. Il territorio deve fare la sua parte, questa è un’opera prioritaria e nel reciproco interesse di tutti”.

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