Rifiuti e discariche abusive, nuove precisazioni dal Ministero - QdS

Rifiuti e discariche abusive, nuove precisazioni dal Ministero

Rosario Battiato

Rifiuti e discariche abusive, nuove precisazioni dal Ministero

mercoledì 16 Marzo 2016

Quote di incenerimento regionali stabilite e non trattabili, i Piani regionali sono soltanto un parametro. Fondi alle Regioni per le bonifiche, ma non pervenuta la documentazione richiesta

PALERMO – Ancora precisazioni dal ministero dell’Ambiente in merito alle quote di incenerimento stabilite dal governo per le Regioni italiane nello studio dello scorso luglio che si collega all’articolo 35 del decreto Sblocca Italia. L’occasione è stata propiziata dalla risposta dello scorso 3 marzo a una interrogazione presentata alla Camera dei deputati. Novità anche in relazione alla questione delle discariche abusive da bonificare e già oggetto di sanzioni europee.
Quelle 700mila tonnellate di rifiuti che la Sicilia dovrà smaltire nei suoi impianti futuri per la valorizzazione energetica a fronte di una differenziata del 65% non sono frutto del caso. Lo ha ribadito il ministro Galletti precisando che “l’individuazione del fabbisogno residuo di incenerimento è stata effettuata nel rigoroso rispetto dei criteri generali stabiliti dalla norma legislativa”.
Un obiettivo necessario per evitare il rischio trasferimento rifiuti, operazione particolarmente costosa che la Regione siciliana ha rischiato più volte e che è riuscita a evitare soltanto grazie a provvedimenti di urgenza. “Per quanto attiene al criterio del riequilibrio socio-economico fra le aree del territorio nazionale – precisa il ministero –, l’individuazione delle Regioni all’interno delle quali localizzare gli impianti è stata effettuata sul presupposto che ciascuna macroarea (Nord, Centro, Sud, Sicilia, Sardegna) debba rendersi tendenzialmente autosufficiente nel complessivo ciclo di produzione e gestione dei rifiuti, ivi compresa, naturalmente, l’attività di incenerimento dei rifiuti stessi”. Autosufficienza da estendersi anche ai rifiuti derivanti dallo stesso trattamento, principio che non si applica “se gli stessi sono conferiti in impianti di recupero o avviati a operazioni finalizzate al recupero”. Ovviamente, così come precisa il comma 6 dell’articolo 35, deve essere in ogni caso “assicurata priorità di accesso ai rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale fino al soddisfacimento del relativo fabbisogno”.
Nessuna Regione può decidere di agire autonomamente su questo versante. E in tal senso si potrebbe discutere del numero di impianti – come aveva dichiarato nelle scorse settimane il ministro –, ma non della quantità da smaltire. Niente aperture all’idea di “‘riservare ai piani regionali l’individuazione dell’effettivo fabbisogno impiantistico, giacché con ciò risulterebbe contraddetto il ruolo che la legge espressamente attribuisce a tali piani come semplice parametro da ‘tenere in considerazione’ ai fini della predetta individuazione”.
Aggiornamenti anche in riferimento alla mancata esecuzione della prima sentenza di condanna del 26 aprile 2007 per violazione della direttiva rifiuti 75/442/CE con un numero di discariche abusive passate da 200 a 155. “Delle 155 ancora oggetto di procedura, 151 sono state destinatarie di diffida da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai fini dell’eventuale esercizio del potere sostitutivo, e per gli altri 4 sono in corso approfondimenti istruttori”. Il ministero ha adottato uno specifico Piano straordinario di bonifica relativo a 40 discariche e sono stati “immediatamente finanziati gli interventi di messa in sicurezza e bonifica, relativi a 26 discariche ricadenti nelle regioni Abruzzo, Puglia, Sicilia e Veneto, disciplinati in specifici Accordi di Programma Quadro sottoscritti con le medesime regioni”. Risorse non ancora trasferita perché “si segnala che, ad oggi, non è pervenuta alla competente direzione generale la predetta documentazione”.
Per le sanzioni – in Sicilia ci sono una decina di discariche da bonificare e la Regione ha assicurato di essere in costanti contatti col ministero – “è stato attivato un meccanismo di compensazione con i trasferimenti che lo stato deve effettuare alle Regioni responsabili delle violazioni”. Grave in generale resta la situazione della gestione rifiuti nell’Isola: nel 2015 la Guardia di finanza ha sequestrato in Sicilia 17 discariche abusive e 3.434 tonnellate di rifiuti industriali smaltiti in maniera irregolare, segnalate all’autorità giudiziaria 128 persone.

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