Ponte, occupazione e ricchezza su Messina - QdS

Ponte, occupazione e ricchezza su Messina

Carlo Alberto Tregua

Ponte, occupazione e ricchezza su Messina

mercoledì 18 Novembre 2009

Provincia peloritana invasa dal benessere

Con la nomina di Pietro Ciucci, attuale presidente dell’Anas e amministratore delegato della Società dello stretto spa, a commissario straordinario per le opere preliminari del Ponte, si completa il quadro operativo perché la posa della prima pietra non abbia caratteristiche formali.
Ciucci è un manager di grande valore. Ci siamo più volte incontrati con lui in occasione dei forum e gode della stima dell’establishment politico e burocratico.  Riteniamo che la sua guida porti all’inaugurazione della magnifica opera e quindi alla sua utilizzazione  da parte di veicoli e treni.
L’importanza del Ponte riguarda soprattutto l’effetto traino perché non c’è dubbio che sarà gioco forza modernizzare la rete ferroviaria Salerno-Villa San Giovanni, e quella siciliana, atteso che l’ammodernamento dell’autostrada Sa-Rc dovrà essere completato entro il 2013, sempre sotto la guida di Ciucci.

Una parte degli abitanti della provincia di Messina non si è resa conto di ricchezza e occupazione che arriveranno in quel territorio a cominciare dal 2010. Ricchezza e occupazione che incrementeranno mese dopo mese, fino ad andare a regime quando all’infrastruttura lavoreranno oltre 10.000 persone in massima parte della provincia stessa.
Questa gente dovrà alloggiare, mangiare, trascorrere i fine settimana (per coloro che provengono da fuori provincia). Accoglieranno in qualche caso i propri cari. Tutto questo metterà in moto un volàno economico di servizi, di B&b ed alberghieri, di ristorazione, di accoglienza, dell’artigianato e del commercio, nonché servizi ludici.
Il general contractor (la cordata guidata da Impregilo) gestirà a valle moltissime imprese, anche in questo caso locali, che si occuperanno non solo della costruzione dei due immensi pilastri di 400 metri di altezza, ma anche dell’assetto del territorio e delle innumerevoli opere di raccordo fra lo stesso ed il manufatto. Poi vi sono le opere a più alta qualificazione professionale, il vero e proprio Ponte sospeso, ove interverranno tecnologie di primo livello e quindi vi potrà essere un trasferimento di competenze anche alla manodopera locale.

 
In questi 30 anni abbiamo partecipato a decine di manifestazioni sul Ponte, abbiamo pubblicato centinaia di articoli, ci siamo occupati di questa infrastruttura seguendo gli indirizzi dei diversi governi, i cui esponenti si riempivano la bocca sulla materia pro e contro. Saremo presenti il 23 dicembre, data di posa della prima pietra, e vorremmo scaramanticamente prevedere di essere presenti il primo gennaio 2017.
Per completezza di informazione dobbiamo ricordare che l’allora vice presidente del Consiglio, Francesco Rutelli, aveva pomposamente dichiarato che il Ponte sarebbe stato inaugurato nel 2012.
Fra le fandonie messe in giro da persone con interessi privati al riguardo, vi è quella più grossa che riguarda lo stanziamento delle risorse, i circa 6 miliardi occorrenti per la sua costruzione. La verità è che di essi, circa un quarto graverà sulle casse dello Stato, un’altra parte su Anas spa e Fs spa, solo un’infinitesima parte sulle Regioni Sicilia e Calabria, azioniste della Stretto di Messina spa e la maggior parte mediante project financing, cioè capitali privati che verranno rimborsati  dai pedaggi autostradali e ferroviari.
 
Il piano finanziario messo a punto da Ciucci è preciso e dettagliato. Gli studi effettuati dalla Società dello Stretto su tutti gli altri aspetti molto importanti, dagli effetti di possibili terremoti a quelli di venti e maree, hanno fornito dati inoppugnabili, quantomeno alla luce delle diconoscenze e tecnologie attuali. è stato fatto perfino lo studio sul movimento dei pesci nello stretto perché alcuni sconsiderati paventavano che il Ponte potesse disturbare il loro transito.
Se ne sono dette di tutti i colori contro il Ponte da gente incompetente o faziosa, stimolata dagli interessi di parte. Non diciamo che è cosa fatta, ma sottolineamo che vi sono tutte le caratteristiche ed i requisiti perché il lavoro cominci e finisca per tempo.

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