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Catania – Dodici centesimi di aumento per le tariffe strisce blu

Desiree Miranda

Catania – Dodici centesimi di aumento per le tariffe strisce blu

mercoledì 23 Marzo 2016

Il contratto approvato dal Consiglio comunale affida la gestione del servizio alla Sostare fino al 2020. I catanesi iniziano ad abituarsi ai rincari, ma non mancano le proteste

CATANIA – Sono ormai passati alcuni giorni e i catanesi, seppure non contenti, cominciano ad abituarsi all’aumento del pagamento del pedaggio per la sosta nelle strisce blu in città. Da circa una settimana infatti, e dopo numerose sedute sul tema, il Consiglio Comunale con 16 voti favorevoli e due astenuti, ha approvato il nuovo contratto di servizio tra amministrazione comunale e la società partecipata Sostare che gestirà il servizio fino al 2020 per circa 8 mila stalli in tutta la città.
Adesso dunque sia l’amministrazione che la partecipata potranno contare su un certo introito per i prossimi anni, soldi necessari soprattutto a Sostare per rimpinguare le casse in profondo rosso. Il Comune riceverà un canone di concessione in crescendo fino al 2019 e nel dettaglio, per il biennio 2016/2017 Sostare si impegna a versare 200 mila euro annui onnicomprensivi, mentre per il 2018 si prevedono 300 mila euro annui e per il 2019 400 mila euro annui onnicomprensivi. Introiti che però arriveranno direttamente dalle tasche dei catanesi perché provenienti per lo più dall’aumento della tariffa oraria di circa il venti per cento, introduzione della tariffa notturna e dagli abbonamenti per i residenti, tra i più alti in Italia.
Dodici centesimi di aumento, da 0,75 a 0,87, dal lunedì al venerdì secondo l’orario 8,30-13,30; 15-20 per la tariffa oraria e in proporzione aumenta anche il pedaggio per il biglietto da mezza giornata che passa da 2,40 a 2,90 euro. Aumenta anche il costo dell’abbonamento per i residenti, comunque uno per famiglia, che passa da 16 a più di 18 euro ogni mese e viene introdotta la tariffa notturna, seppure con degli emendamenti voluti da Catania Futura si è stabilito che si pagherà 1 euro dalle 21 fino alle 2 mentre la proposta dell’amministrazione era di 50 centesimi l’ora e che la tariffa notturna dovrà essere segnalata da appositi cartelli diversi da quelli per la sosta diurna. Dovrebbero inoltre essere introdotte anche delle agevolazioni per gli studenti universitari del centro storico, anche se le modalità devono essere ancora stabilite, e dei carnet da 20 euro/50 euro e 100 euro con rilascio di fattura per i possessori di partita iva. Approvata anche la possibilità di pagare la multa con uno sconto del 30 per cento se pagata entro 30 giorni dalla sua emissione e, per chi espone il tagliando scaduto da non più di un’ora, la multa non sarà di 35 volte l’importo della sosta ma solo di 10 euro. E mentre il presidente di Sostare Gilberto Cannavò ringrazia “a nome del personale della società Sostare, i consiglieri comunali e l’amministrazione per l’impegno profuso per l’approvazione della nuova convenzione” molte le proteste e i vergogna rivolti all’amministrazione.
“Abbiamo lottato in due contro tutti, abbiamo visto consiglieri di opposizione vendersi alla maggioranza ed altri mezzi uomini vendersi per una manciata di pasta. Per 6 ore di fila io ed il collega Carmelo Nicotra abbiamo combattuto contro 20 senza sosta, ma alla fine questa falsa maggioranza regala alla città l’aumento della sosta sulle strisce blu. Ciononostante siamo riusciti a far passare degli emendamenti importanti targati Fratelli d’Italia/AN e Progetto popolare, Per il resto è tutto uno schifo”, commenta Manlio Messina.
Duro anche il commento del vice presidente del Consigli Comunale, Sebastiano Arcidiacomo che si scaglia contro il metodo adottato dall’amministrazione. “Delibera aumenti SoStare chi vince? Chi perde? – si chiede e poi si risponde – Vince, innanzitutto, un metodo, quello che vede prevalere la forza sulla ragionevolezza, lo scontro sul dialogo, gli interessi di parte (di partito e di corrente) su quelli generali, le irregolarità sulle regole. Vince, purtroppo, anche l’assenza dei controlli e della trasparenza riguardanti la pubblicazione integrale dei consulenti che costano carissimo all’azienda”, afferma.

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