Premi ai dirigenti siciliani, indaga la magistratura - QdS

Premi ai dirigenti siciliani, indaga la magistratura

Paola Giordano

Premi ai dirigenti siciliani, indaga la magistratura

giovedì 24 Marzo 2016

Il QdS lo aveva ampiamente denunciato già un mese fa: oltre 10 milioni di € ai superburocrati isolani per inviare mail e usare internet. Obiettivo degli inquirenti: fare luce sulle indennità di risultato che ogni anno alleggeriscono le casse regionali

CATANIA – Il Quotidiano di Sicilia lo aveva già ampiamente denunciato lo scorso 23 febbraio (Sai inviare una mail? Meriti un premio). Nero su salmone. Ai dirigenti isolani basta inviare una mail o usare internet per ottenere premi ingenti, che possono arrivare anche a 17 mila euro. Un’eresia. E i fatti ci hanno dato ragione: la vicenda è adesso oggetto di un’indagine della Procura della Repubblica di Palermo che intende far luce sulle indennità di risultato che ogni anno vanno ad appesantire le già cospicue buste paga dei nostri superburocrati e, al contempo, ad alleggerire le casse regionali. L’operazione nel 2013 e nel 2014 è costata, infatti, oltre 10 milioni di euro l’anno mentre nel 2015 la cifra complessiva dei premi è stata leggermente ritoccata al ribasso: solo 587 mila euro in meno. E con molta probabilità si è trattato non di tagli volontari ma di un calo dovuto ai pensionamenti.
“Gratificazioni economiche – afferma il deputato regionale pentastellato Giorgio Ciaccio, ascoltato martedì dagli inquirenti come persona informata sui fatti – praticamente per tutti e per motivazioni spesso ridicole”.
Il caso, sollevato nell’ottobre del 2015 dai deputati del Movimento 5 stelle all’Ars che chiesero subito la sospensione dei bonus, è stato trattato in modo approfondito in un’inchiesta del QdS pubblicata un mese fa, nella quale – schede di valutazione dei dirigenti alla mano – si denunciò che gli esosi premi venissero assegnati indistintamente a tutti. Per non fare invidia a nessuno.
La situazione siciliana risultò ancora più imbarazzante con il confronto operato con i numeri della regione Lombardia dove la somma stanziata a titolo di “premio” ammonta a 4,4 milioni. Vale a dire meno della metà di quanto destinato alla schiera dei superburocrati siciliani. Una differenza abnorme tra i due Enti, dunque.
E la distanza tra le due Regioni non è data solo dai numeri: è anche e soprattutto legata all’approccio alla valutazione delle performance. Mentre in Lombardia, infatti, il monitoraggio delle prestazioni lavorative dei dirigenti è un compito assolto ormai dal 2008 da un organismo terzo, indipendente dalla Regione (Oiv), a esaminare i superburocrati nostrani è il Servizio di Pianificazione e Controllo strategico (Sepicos), un organismo che sta sotto l’ala protettiva del Presidente della Regione e che di terzo ha ben poco. Il danno oltre la beffa, insomma. La Regione siciliana si appresta adesso a dotarsi di un Oiv ma ancora oggi tutto tace, nonostante il Regolamento Attuativo sia stato pubblicato in Gurs già nel lontano 2012.
In attesa che entri in funzione l’Oiv, la verifica del raggiungimento dell’obiettivo i dirigenti siciliani risultano promossi praticamente in massa con il massimo dei voti (100) o comunque dentro la fascia utile per consentire ai dirigenti di portare a casa le prebende (80 punti su 100). “Con dirigenti così bravi ed efficienti – sottolinea Ciaccio – la Regione dovrebbe brillare in tutti i settori, quando invece siamo sull’orlo della bancarotta. È ovvio che qualcosa non funziona e che questi premi non sono altro che insopportabili ed inopportune regalie, concesse, tra l’altro, a gente che porta a casa buste paga pesantissime”.

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