La corruzione nella Sanità sottrae 6 miliardi l'anno alle cure - QdS

La corruzione nella Sanità sottrae 6 miliardi l’anno alle cure

redazione

La corruzione nella Sanità sottrae 6 miliardi l’anno alle cure

giovedì 07 Aprile 2016

I risultati  dell’indagine realizzata da Trasparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc

ROMA – La corruzione in Sanità sottrae fino a 6 miliardi l’anno all’innovazione e alle cure ai pazienti. E in una azienda sanitaria su tre (37%) si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi 5 anni, ‘non affrontati in maniera appropriata’. Lo affermano i dirigenti delle 151 strutture sanitarie che hanno partecipato all’indagine sulla percezione della corruzione, realizzata da Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc. Dice il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, Davide Farone, in occasione della prima Giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Corruzione e frodi nella sanità, il settore sanitario “continua ad essere tra i più colpiti dal virus della corruzione: ben 2 milioni di italiani hanno pagato ‘bustarelle’ per ricevere favori in ambito sanitario e 10 milioni hanno effettuato visite mediche specialistiche in ‘nero’”.
La corruzione in Sanità, ha avvertito Faraone, costa “almeno 6 miliardi di euro, cioè più del 5% della spesa sanitaria pubblica. Queste sono le risorse distolte dai servizi sanitari a causa di corruzione e frodi”. Un quadro aggravato dal fatto, ha aggiunto Faraone in un messaggio inviato in occasione della Giornata nazionale contro la corruzione in sanità, che “il 54% degli italiani è convinto che la sanità nel nostro Paese sia corrotta”. È un dato, ha ricordato, che “ci pone al 69/o posto nel ranking del Global CorruptionBarometer, che classifica 107 Paesi del mondo. L’Italia è preceduta da tutti i Paesi europei più avanzati”.
 
Il fenomeno della corruzione in Sanità “è consistente e lo dimostrano anche i dati della Guardia di finanza, che da gennaio 2014 a giugno 2015 ha scoperto frodi e sprechi nella spesa pubblica sanitaria che hanno prodotto un danno erariale per 806 milioni di euro, pari al 14% del danno erariale complessivo”. Per combattere la corruzione “è necessario prevenire soprattutto sul piano culturale affinché si faccia comprendere che questa è un danno non al singolo o ad un gruppo bensì per tutto il paese. Occorre usare la stessa metodologia utilizzata per la lotta alla mafia, che ha ottenuto risultati quando si è compreso il danno che arrecava a tutti”.
Per Faraone “è importante fare leggi ma è altrettanto importante lavorare avendo come ‘stella polare’ la trasparenza. La trasparenza fatta bene è il vero antidoto alla corruzione. La corruzione è soprattutto e fondamentalmente un problema culturale: è uno strumento con il quale una parte del mondo imprenditoriale e politico si blinda rispetto alla concorrenza. Possiamo arrestarne quanti ne vogliamo e fare tutti i piani anticorruzione che vogliamo – ha aggiunto – ma bisogna fare una battaglia culturale per far capire che la corruzione è un danno soprattutto per noi”. Non è dunque questione “solo di leggi – ha concluso – ma soprattutto di ‘uomini’. Con una buona legge e pessimi uomini, infatti, corruzione e malcostume continueranno ad imperare. Quel che serve è un radicale cambiamento culturale e di mentalità. E’ questa la nostra sfida. Una sfida che possiamo vincere solo se le istituzioni lavorano in sinergia”.
“La sanità, per l’enorme giro di affari che ha intorno e per il fatto che anche in tempi di crisi è un settore che non può essere sottovalutato, è il terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma”, ha affermato il presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone, intervenendo ieri alla presentazione del Rapporto di Transparency Italia, Censis e Ispe-Sanità.
Ad ogni modo, ha sottolineato Cantone, “abbiamo comunque una sanità che assicura standard elevatissimi, ma va considerato che la corruzione abbassa anche il livello dei servizi”. Quanto ai numeri, ha aggiunto, “sarei molto cauto, ma credo che vi sia un problema molto significativo sia di sprechi sia di fatti corruttivi”. Per questo, ha avvertito, “siamo intervenuti mettendo in campo un nuovo piano anticorruzione concordato anche con i tecnici del ministero della Salute”. Cantone ha quindi rilevato come ormai la corruzione si sia oggi “trasformata e la mazzetta tradizionale – ha detto – è rimasta quasi solo un ricordo”. Il trend è comunque “stabile – ha aggiunto – ma la sanità è il settore in cui il problema della corruzione è sempre stato alto, confermandosi ai primi posti per rischi corruttivi”.

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