Voucer baby sitting alternativa al congedo parentale - QdS

Voucer baby sitting alternativa al congedo parentale

Adriano Agatino Zuccaro

Voucer baby sitting alternativa al congedo parentale

giovedì 07 Aprile 2016

Sul sito dell’Inps la procedura telematica di candidatura per un contributo economico pari a 600 euro al mese per un massimo di 6. Le madri lavoratrici possono accedere al beneficio anche per più figli presentando una domanda per ogni figlio

ROMA – Da inizio febbraio le madri lavoratrici hanno la possibilità di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting: un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati (i nidi ad esempio), per un massimo di sei mesi (tre per le parasubordinate).
L’Inps ha attivato sul sito la procedura telematica che permette la presentazione da parte delle madri lavoratrici della domanda di accesso al contributo economico pari a 600 euro al mese. Possono accedere al beneficio: le lavoratrici dipendenti di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro; le lavoratrici iscritte alla gestione separata di cui all’art.2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n.335, (ivi comprese le libere professioniste, che non risultino iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria e non siano pensionate, pertanto tenute al versamento della contribuzione in misura piena) che si trovino al momento di presentazione della domanda ancora negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità, e non abbiano fruito ancora di tutto il periodo di congedo parentale. Le lavoratrici madri possono accedere al beneficio anche per più figli, presentando una domanda per ogni figlio. Si potrà scegliere il contributo per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati oppure voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting.
“l contributo per la fruizione della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati viene erogato attraverso pagamento diretto alla struttura scolastica prescelta dalla madre, dietro esibizione, da parte della struttura stessa, della documentazione attestante l’effettiva fruizione del servizio, e fino a concorrenza dell’importo di 600 euro mensili, per ogni mese di congedo parentale non fruito dalla lavoratrice” spiega l’Inps. Il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting viene erogato attraverso il sistema di buoni lavoro ex art. 72 del decreto legislativo n. 276 del 10 settembre 2003 e successive modifiche ed integrazioni. L’Istituto pertanto erogherà 600 euro in voucher, per ogni mese di congedo parentale non fruito dalla lavoratrice.
La domanda deve essere presentata all’Inps in modo esclusivo attraverso il sito web istituzionale, accedendo direttamente tramite PIN “dispositivo”, ovvero tramite patronato fino al 31 dicembre 2016, o comunque fino ad esaurimento dello stanziamento.
 
In sede di domanda la lavoratrice richiedente deve indicare a quale dei due benefici intende accedere, ed in caso di scelta del contributo per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, indicare la struttura per l’infanzia (pubblica o privata accreditata) nella quale la lavoratrice stessa ha effettuato l’iscrizione del minore. Si dovrà indicare il periodo di fruizione del beneficio, specificando il numero di mesi, dichiarare la rinuncia alla fruizione del corrispondente numero di mesi di congedo parentale e dichiarare di aver presentato dichiarazione ISEE valida.

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