CATANIA – L’istruzione elevata, il genere, l’età e abitare al nord incide fortemente nell’adozione di comportamenti ecosostenibili. Questo è quanto emerge dal rapporto dell’Istat “Popolazione e ambiente: preoccupazioni e comportamenti dei cittadini in campo ambientale” che prende in considerazione i dati raccolti nel 2014.
Il noto divario tra Nord e Sud riguarda anche la rappresentazione sociale del rischio ambientale: i cittadini che abitano nella parte nord-orientale, infatti, mostrano di essere più attenti a proteggere e salvaguardare l’ambiente in cui vivono. Lo stesso non si può dire del Meridione dove gli abitanti sono poco interessati a investire nella riduzione delle spese energetiche.
Si è verificata anche una polarizzazione di alcune preoccupazioni tra le due parti della nazione: al Nord infatti tra le preoccupazioni maggiori vi è la rovina del paesaggio e i cambiamenti climatici mentre al Sud creano più preoccupazioni l’inquinamento delle acque e l’esaurimento delle risorse naturali. Questa polarizzazione deriva anche da fenomeni ambientali locali di notevole impatto sulla popolazione e sul territorio: i rifiuti sono un problema con cui la Campania deve confrontarsi quotidianamente mentre le catastrofi naturali provocate dall’uomo riguardano regioni come la Sicilia e la Sardegna, visti i recenti fenomeni alluvionali.
Durante l’ultimo anno, come si era già verificato in passato, la popolazione del Nord-Est è quella che ha adottato maggiori comportamenti in linea con la salvaguardia dell’ambiente attraverso una notevole attenzione a non gettare carta per strada (85,3%) o con la lettura degli ingredienti sulle etichette dei prodotti (39,0%). I residenti del Sud e delle Isole, pur trovandosi al di sotto del profilo medio per la maggior parte dei comportamenti presi in esame, sono tra coloro che acquistano più prodotti locali e che usano meno prodotti usa e getta.
Differenze permangono anche per quanto riguarda l’efficientamento del settore residenziale: il Nord-Ovest (25 famiglie su 100) e il Nord-Est (24 famiglie su 100) sono tra le regioni che intervengono maggiormente nel risparmio dei consumi. Il Meridione invece con il suo 18,2% è l’unica parte dell’Italia a dare il contributo minore all’efficientamento residenziale.
Il report dell’Istat ha mostrato anche come al crescere del titolo di studio, cresce il numero degli individui che denunciano preoccupazioni riguardo l’ambiente: soprattutto le donne con istruzione superiore mostrano una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali.
Il report dell’Istat ha mostrato anche come al crescere del titolo di studio, cresce il numero degli individui che denunciano preoccupazioni riguardo l’ambiente: soprattutto le donne con istruzione superiore mostrano una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali.
L’età è anche un fattore rilevante tanto che l’attenzione ad agire in maniera ecosostenibile cresce all’aumentare dell’età, evidenziando un impegno più basso tra i giovani e più alto nelle fasce d’età centrali. Le persone più anziane invece sono poco sensibili verso alcuni comportamenti come la scelta di mezzi di trasporto sostenibili e l’uso dei prodotti usa e getta.
In generale il report mostra come la popolazione italiana a una elevata conoscenza delle tematiche ecosostenibili, non faccia corrispondere una condotta di vita che non inquini e che tuteli l’ambiente.
In generale il report mostra come la popolazione italiana a una elevata conoscenza delle tematiche ecosostenibili, non faccia corrispondere una condotta di vita che non inquini e che tuteli l’ambiente.

