Crisi economica, più suicidi. Sicilia quarta in Italia - QdS

Crisi economica, più suicidi. Sicilia quarta in Italia

Dorotea Di Grazia

Crisi economica, più suicidi. Sicilia quarta in Italia

martedì 12 Aprile 2016

Dati Link Lab: sul podio nel 2015 troviamo Veneto (18,6%), Campania (12,6) e Lombardia (9,45). A livello nazionale il fenomeno ha registrato un’inversione di tendenza

PALERMO – Negli ultimi anni il fenomeno dei suicidi causati dalla crisi economica diminuisce a livello nazionale ma ahinoi cresce al Sud: oltre un quarto dei casi del totale, si è verificato in una regione meridionale. È quanto emerge dai dati di Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio-Economica dell’Università degli Studi Link Campus University: infatti se la Campania occupa il secondo posto con la percentuale del 12,6, la Sicilia è al quarto posto con il 6,8%.
A livello nazionale a seguito di un primo semestre del 2015 allarmante, con ben 121 episodi, il dramma dei suicidi ha registrato una inversione di tendenza nel resto dell’anno: sono infatti 68 i suicidi nel secondo semestre per crisi economica, arrivando a un totale di 189 casi, ovvero dodici casi in meno rispetto all’anno precedente. È la prima volta in quattro anni che si registra un dato così positivo.
A frenare questa ondata di ottimismo sono i dati sui tentativi di suicidio: sono 135 i casi registrati dall’Osservatorio nel periodo compreso tra gennaio e dicembre del 2015. Il risultato più negativo degli ultimi 4 anni.
“I complessivi 628 suicidi per motivazioni economiche – ha dichiarato il sociologo Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio sui suicidi dell’Università degli Studi Link Campus University e autore dello studio – traducono uno stato di incertezza diffuso nella società contemporanea che provoca a sua volta paura, angosce esistenziali e inquietudini che diventano terreno fertile per i suicidi. Tuttavia, se è vero quello che sosteneva il premio Nobel per l’economia Kenneth Arrow, ossia che la fiducia è l’istituzione invisibile che regge lo sviluppo economico, fa sperare l’indice di un nuovo clima di fiducia dei consumatori rilevato il mese scorso dall’Istat, pari a 118,9 punti, il livello più alto dall’inizio delle serie storiche. Un dato, quest’ultimo, che potrebbe spiegare l’andamento del numero dei suicidi, soprattutto nel secondo semestre del 2015”.
Durante lo scorso anno si è registrato un diverso sviluppo geografico del fenomeno: infatti mentre al Sud si è verificato un aumento rispetto al 2014 (da 23,4% a 27,5%) al Centro si è registrata una lieve diminuzione (da 20,9% a 18,1%). Il Nord-est è invece l’area più colpita dal fenomeno: il 29,6% ovvero circa il 4% in meno rispetto al 2014; diversa la situazione della parte occidentale del Settentrione dove invece si è registrato un calo di un punto e mezzo percentuale (da 20,4% a 19%).
L’aumento dei suicidi ha riguardato soprattutto gli imprenditori che durante il 2015 hanno rappresentato il 46,1% del totale dei casi; i dipendenti invece triplicano la quota rispetto al 2014 (si passa da 5,5% a 14,8%). Questo fenomeno così tragico però non riguarda solo chi ha perso un lavoro o ha uno stipendio molto basso, tanto che la scelta di togliersi la vita è presa anche da chi ha una pensione minima: il numero dei pensionati che si suicidano è passato dallo 0,9% al 2,6%.
Un dato più che preoccupante è infine l’abbassamento dell’età: nel 2015 è cresciuta la quota dei suicidi commessi dai giovani tra i 25 e i 34 anni (dal 4% al 9,1%) e per gli under 35 (11,2%). La fascia d’età che racchiude la quota più consistente è però quella dei 45-54 anni (28%), che precede quella 35-44 (25,4%) e 55-64 (22,2%).
L’allarme sociale che lanciano questi dati deve spingere il Governo nazionale ad aumentare le risorse per il welfare state e a investire nelle politiche di reinserimento.



Nell’Isola il più basso tasso di occupati in Ue
 
In Sicilia il fenomeno anno dopo anno sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti: i tentativi di suicidio generati dalla crisi economica vedono la regione attestarsi al secondo posto, con il 12,7% nel primo semestre 2015, ovvero il doppio rispetto all’anno precedente. La drammatica situazione emerge anche dal report “Eurostat Regionale Yearbook 2015”. Nell’Isola il tasso di occupati è tra i più bassi dell’Unione Europea: 42 su 100 fra le persone da 20 a 64 anni. In base a questo rapporto, sotto il 50 per cento di occupazione in Europa si trovano solo sei regioni e quattro si trovano in Italia: Puglia, Campania, Calabria e Sicilia.
Tra i casi siciliani più recenti, vi sono il suicidio del palermitano Ferdinando Bosco e di quello di Simone Sammartano (ha tentato il suicidio dandosi fuoco nel municipio di Marsala).
Per far fronte a questa situazione drammatica l’Ordine degli Psicologi Regione Sicilia ha pensato a uno strumento a supporto degli imprenditori in difficoltà: il progetto “Approdo sicuro: sos imprenditori nel mare della crisi”. Dal 2016 a Palermo è stato attivato un numero verde (800 913308) per gli imprenditori che presentano una richiesta d’aiuto.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017