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Palermo – Amat e Ztl, dati contrastanti e perdite ancora da definire

Gaspare Ingargiola

Palermo – Amat e Ztl, dati contrastanti e perdite ancora da definire

venerdì 15 Aprile 2016

Senza l’incasso preventivato con la vendita dei pass, preoccupano i conti della partecipata. Leoluca Orlando getta acqua sul fuoco: “Occorre lavorare senza creare allarmismi”

PALERMO – Le principali conseguenze del naufragio della Ztl al Tar sembrano ricadere sull’Amat. Senza l’incasso di 25-30 milioni che il Comune e l’azienda del trasporto pubblico avevano preventivato grazie alla vendita dei pass – al contrario, dal 26 aprile Palazzo delle Aquile avvierà le procedure di rimborso ai 25mila automobilisti che avevano già acquistato il tagliando – la situazione dei conti della partecipata torna a destare preoccupazione.
Il sindaco e i vertici dell’azienda hanno gettato acqua sul fuoco e ostentato sicurezza: i soldi si troveranno da qualche altra parte. Ma i sindacati e i consiglieri di opposizione non ne sembrano molto convinti. I primi hanno scioperato, mentre l’attività in aula è rimasta “congelata” per dieci giorni nell’attesa di capire il da farsi, con la “fu” Ztl a fare da convitato di pietra alle riunioni dei gruppi e delle commissioni. Eppure le delibere da approvare non mancherebbero, a partire dalla variante urbanistica di vicolo Bernava che stabilisce la demolizione di alcune palazzine per sbloccare i lavori di un tratto del passante ferroviario.
Per qualche giorno, però, il dibattito tra i consiglieri è ruotato attorno al destino dell’Amat. Il membro di Leva democratica Orazio La Corte ha sottolineato come “l’azienda debba pagare entro fine aprile 2,1 milioni di euro per il global service del tram e 250 mila euro di energia elettrica all’Enel. Entrambe le rate si riferiscono ai mesi di gennaio e febbraio. Se è vero quello che dice il primo cittadino, e cioè che ‘lo stato di salute dell’Amat non è così drammatico come viene dipinto’, da dove verranno presi questi soldi dopo la bocciatura delle Ztl?”.
Il tram nel 2016 costerà 16 milioni, più 6 di personale interno e quindi già a libro paga. Di questi appena 5 sono coperti dagli introiti dei biglietti, mentre gli altri 11 senza la Ztl (o perlomeno senza quella bocciata dal Tar, visto che il sindaco ha preannunciato di volerne fare un’altra) al momento sono scoperti.
Una cosa è innegabile: se la Ztl doveva foraggiare il trasporto pubblico (non solo il tram ma anche il car sharing, il bike sharing e gli autobus), adesso bisognerà trovare le risorse per finanziare il servizio su rotaia fino alla fine dell’anno. E proprio sui numeri di questo servizio si è scatenato il solito balletto di cifre tra l’azienda di via Roccazzo, da una parte, e consiglieri e sindacalisti, dall’altra.
Per La Corte “oltre ai circa 30 milioni di mancato introito delle Ztl, l’Amat vanta un credito di 5,3 milioni di euro nei confronti del Comune per lavori relativi al progetto tram nel periodo 2008-2015. Il tram nei primi due mesi d’esercizio avrebbe già accumulato una perdita di chilometri percorsi. A gennaio sarebbero 20 mila i chilometri in meno percorsi rispetto a quelli programmati (-24%); 15mila a febbraio (-20%)”. Insomma, tram ed autobus assieme “fanno registrare una perdita di chilometri e di introiti per le già disastrate casse dell’Amat”. Accuse cui il Consiglio di amministrazione di via Roccazzo ha replicato con una nota ufficiale: “Nel primo trimestre 2016 cresce del 22% (+233mila) la vendita dei biglietti ordinari per viaggiare su bus e tram e a marzo continua il trend positivo delle obliterazioni a bordo dei tram. Il tutto accompagnato da un considerevole aumento (+17%) degli abbonamenti. Rispetto al 2015, il nuovo anno si è aperto con aumenti considerevoli di vendita dei ticket ordinari. A gennaio infatti sono stati staccati 100mila biglietti in più; 128mila a febbraio. A marzo l’aumento dei biglietti venduti è stato di un punto e mezzo rispetto allo stesso periodo del 2015, ma con il record nel trimestre: oltre 462mila biglietti venduti. Ottimo anche l’andamento delle obliterazioni a bordo dei tram. A marzo sono state registrate 146.800 vidimazioni, cioè il 15,6% in più rispetto a febbraio (126.928) e il 55,1% in più rispetto a gennaio (94.636)”.
 
Poi la frecciata a La Corte: “Tutti questi dati sono ulteriormente confermati dall’aumento dei chilometri percorsi e dal decremento delle corse saltate con un importantissimo segnale che viene dalle zero corse saltate per assenza del personale. Seimila chilometri in più sono quelli percorsi dal tram in esercizio: dai 68mila di febbraio si è passati a 74mila di marzo”.
“I dati sull’andamento positivo delle vendite dei biglietti e il consolidamento del servizio tram sono elementi molto incoraggianti – ha commentato Gianfranco Rossi, direttore generale dell’Amat – e smentiscono categoricamente i fantasiosi numeri di chi in queste ore ha diffuso dati del tutto errati sulla operatività del Tram e sulla vendita di biglietti”.
“Questi dati confermano che lo stato di salute dell’Amat – ha detto il sindaco Leoluca Orlando -, cui l’Amministrazione dedica ovviamente la massima attenzione, non è così drammatico come viene dipinto e che piuttosto che creare allarmismi serve lavorare in modo collettivo per instaurare un rapporto positivo fra amministrazione, lavoratori e utenti del servizio”.
 


Protesta dei dipendenti e guerra sui numeri
 
PALERMO – Le cifre diffuse da Palazzo delle Aquile non hanno placato la protesta dei dipendenti Cobas e Ugl, che il 13 aprile hanno incrociato le braccia contro “il flop dei nuovi turni, la perdita di chilometri percorsi dai bus e la bocciatura della Ztl che ha aggravato la crisi dell’Amat”.
Secondo Antonino La Barbera e Corrado Di Maria, rispettivamente segretario regionale dei Cobas del Lavoro Privato e segretario provinciale Ugl-Autoferrotranvieri, “lo sciopero ha avuto un bilancio positivo con 120 bus su 169 fermi e 7 tram tornati in deposito. L’astensione dal lavoro è stata trasversale ed ha riguardato anche il personale amministrativo e gli operai dell’officina, compresi i part-time. La nuova turnazione, istituita di pari passo alla riorganizzazione delle linee, ha fatto piombare il servizio nel caos. Siamo pronti ad arrivare al blocco totale, ovvero ad uno sciopero di 24 ore”.
Conteggiando evidentemente anche i dipendenti iscritti ai sindacati confederali, invece, per l’Amat lo sciopero ha avuto “un’adesione del 13%, al netto dei riposi, ferie e malattie. Con riguardo alle corse del tram, tutti gli otto treni della la linea 1 sono stati regolari, mentre nelle linee 2, 3 e 4 sono rientrati sei treni e il servizio è stato mantenuto con un treno su ogni linea”.
La guerra dei numeri è continuata con la controreplica del consigliere La Corte: “Dalla vendita dei tagliandi nel 2015, l’Amat ha incassato 5,7 milioni di euro, come si evince dal bilancio aziendale, di cui 1,35 milioni nel primo trimestre – ha affermato -. Da gennaio a marzo di quest’anno invece l’introito è pari a 1,6 milioni di euro. Ovvero appena 250mila euro in più rispetto all’anno scorso, quando non c’era il tram. Un andamento tutt’altro che positivo, contrariamente a quanto sbandierato ai quattro venti dal direttore generale facente funzioni Gianfranco Rossi. Per quanto riguarda le corse di gommato e tram – ha aggiunto La Corte -, in entrambi i casi la differenza tra chilometri programmati e chilometri effettivamente percorsi è negativa. Bus: gennaio (-19%), febbraio (-23%), marzo (-24%); tram: gennaio (-18%), febbraio (-14%), marzo (-10%). È paradossale che il direttore generale facente funzioni Rossi smentisca alla stampa i miei dati e si rifiuti di comunicarli ufficialmente alla commissione consiliare Aziende”.

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