Per M5S Cracolici, presenza "eticamente inopportuna" - QdS

Per M5S Cracolici, presenza “eticamente inopportuna”

Raffaella Pessina

Per M5S Cracolici, presenza “eticamente inopportuna”

martedì 19 Aprile 2016

In discussione la mozione di censura dopo la condanna della Corte dei Conti. Si sono espressi in questi termini i deputati M5S all’Ars

PALERMO – Sala D’Ercole a Palazzo dei Normanni al lavoro questo pomeriggio. All’ordine del giorno vi sarà la discussione della mozione di censura nei confronti dell’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici, del Pd, presentata dai deputati del gruppo Movimento Cinquestelle. “Eticamente inopportuna la sua presenza in giunta”, hanno detto i Grillini. Si tratta di un atto a seguito della condanna pronunciata dalla magistratura contabile nei confronti dell’assessore che dovrà risarcire 346 mila euro per le cosiddette spese pazze all’Ars, relative alla passata legislatura, quando Cracolici era capogruppo del Pd a palazzo dei Normanni.
“Avrebbe dovuto essere Cracolici – ribadiscono i parlamentari Cinquestelle – all’indomani della pesante sentenza di condanna, a rimettere il mandato assessoriale nelle mani di Crocetta. Non ha avuto la sensibilità di farlo, sarà allora l’Aula a giudicare se la sua presenza in giunta sarà considerata opportuna, o meno”.
“Una condanna di questa portata, benché in primo grado e per motivi di natura economica – sottolinea il capogruppo Angela Foti – non poteva passare sotto silenzio. A certe sentenze il Palazzo sembra avere fatto il callo, una pericolosa assuefazione che, agli occhi dei cittadini risulta insopportabile e che mina la credibilità delle istituzioni, che nel caso di specie, stanno gestendo ingentissime risorse comunitarie”. In effetti, in Aula anche le mozioni di sfiducia presentate contro Crocetta sono state tutte bocciate.
Il Parlamento nel 2014 aveva anche votato contro la abolizione di un privilegio dei deputati regionali. Si trattava di una norma di legge che consentiva agli ex deputati regionali, condannati per reati gravi perfino quello di favoreggiamento alla mafia, anche in stato di carcerazione, di continuare comunque a percepire un vitalizio dall’Assemblea Regionale Siciliana. Alcuni deputati regionali, su iniziativa del movimento Cinquestelle avevano messo in votazione d’aula una “contronorma” che abolisse tale norma. Ma il Presidente del Parlamento Regionale, Ardizzone, in quella occasione aveva dichiarato che si tratta di materia penale e non di competenza dell’Ars. Sul fronte politico torna a parlare di questioni siciliane il sottosegretario
Davide Faraone, rassicurando sull’arrivo degli aiuti da Roma, ma ponendo il dubbio su cosa ne farà il Governo regionale. “Tutto ciò che Roma ha detto che metterà in campo sarà messo in campo – ha detto Faraone –  è accaduto l’anno scorso con il miliardo e mezzo e con i 900 milioni che sono stati immessi poi con la legge di stabilità, abbiamo dato queste risorse, mantenuto le promesse e lo stesso avverrà con i 500 milioni. Ma la domanda è sempre la stessa: dopo che Roma avrà dato questi soldi, la Sicilia cosa ne farà? Chiediamoci questo piuttosto”. “Il tema che pongo – ha proseguito Faraone –  è come noi rendiamo produttive le risorse che abbiamo, non riguarda una persona, ma riguarda una classe dirigente. Non bisogna affrontare le questioni galleggiando, si deve avere il coraggio di fare delle scelte serie e nette da destra a sinistra”.
Nei prossimi giorni Faraone presenterà un libro dal titolo “Sottosopra. Come rimettere la Sicilia sulle sue gambe”. L’ennesima condanna dell’operato del presidente Rosario Crocetta, e l’inizio della possibile sua candidatura alla guida della Regione fra un anno, come già si presupponeva  al termine della ‘Leopolda sicula’.

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