Catania - Parcheggi interrati e appalti a tavolino (2) - QdS

Catania – Parcheggi interrati e appalti a tavolino (2)

Antonio Condorelli

Catania – Parcheggi interrati e appalti a tavolino (2)

venerdì 20 Novembre 2009

Catania. Le mani sulla città e i project financing.
I criteri. Le imprese che partecipano alle gare devono avere esperienza comprovata nel settore per cui si propongono. Varie le anomalie riscontrate nelle singole fasi di apertura delle buste.
Valutazioni e criteri. Chi doveva essere escluso, ha vinto la gara. I componenti della commissione dell’Ufficio speciale sono stati rinviati a giudizio per abuso d’ufficio aggravato in concorso.

CATANIA – Parcheggi interrati in project financing, “made in” Ufficio speciale del Comune di Catania: come si è visto nell’inchiesta pubblicata il 23 novembre, la prima fase di scelta del promotore è durata complessivamente 16 mesi (da ottobre 2003 a febbraio 2005) di cui 10 di ritardo rispetto a quanto stabilito nell’originario avviso pubblico. Il risultato della procedura di scelta dei promotori – seguendo il ragionamento dei consulenti della Procura che indaga sulla vicenda – è scaturito dalla discrezionalità della commissione di valutazione, unita in alcuni casi ad improvvise prese di posizione del Rup ed a probabili contatti tra le imprese che avevano pure modo di copiarsi i progetti tra loro. Il risultato è che di fatto è stato ribaltato l’esito di ogni singola gara per la costruzione dei parcheggi interrati facendo vincere chi, applicando le regole, mai avrebbe potuto. La seconda fase, ovvero la gara vera e propria è durata solo 10 giorni e tutte le gare sono andate deserte. In questo modo, chi si era aggiudicato la prima fase, ha vinto anche la seconda.
I REQUISITI. Per prima cosa gli aspiranti promotori nel project financing devono possedere dei requisiti precisi, che i consulenti del Pm ribadiscono: “Tali soggetti devono, negli ultimi tre anni, aver partecipato in modo significativo alla realizzazione di interventi di natura ed importo almeno pari a quello oggetto della proposta”. Questo significa che ad esempio, il raggruppamento rappresentato da Fincos aggiudicatario dei parcheggi Europa e Lupo, al momento della presentazione dei progetti già doveva aver realizzato o gestito un parcheggio del valore di quasi 10 mln €. O, per esempio, Uniter, consorzio costituito nel giugno 2003 e aggiudicatario del parcheggio Verga, doveva già aver realizzato o gestito un parcheggio del valore di 35 mln €.
Resta da vedere come ogni singola gara si è svolta seguendo l’ordine di apertura dei plichi: Lanza, Europa, Africa e Sanzio. Nella prossima puntata vedremo Asiago, Cavour, Lupo, Umberto e Verga.
LANZA. 800 posti auto ed un valore di quasi 20 mln €. C’è un solo promotore per il parcheggio Lanza e quindi nessuna concorrenza. Un momento di estrema importanza è quello della verifica formale della documentazione (8/7/2004) che avviene senza che la Commissione di valutazione tecnico-scientifica fosse avvisata, “nonostante – rimarcano i periti della Procura – essa fosse stata nominata proprio per le valutazioni della procedura straordinaria di project financing”.
E così la commissione preposta al controllo vedrà le carte soltanto due mesi dopo (30/9/2004) ed “al momento dell’analisi della documentazione ricevuta in merito al parcheggio denominato Lanza –continuano i Ctu – la Commissione verbalizza il fatto che le buste fossero già aperte”. “Tutto regolare” secondo il collegio di Difesa del Comune di Catania, perché a controllare la legittimità delle operazioni di apertura dei plichi c’erano gli stessi imprenditori e le buste, dopo essere state aperte “sono state custodite in maniera da evitare manomissioni”.
Quindi piazza Lanza se l’aggiudica il promotore, ma relativamente ai probabili contatti tra le imprese viene fuori che parte della progettazione è scopiazzata, tanto che l’elaborato sulla riduzione degli inquinanti è “identico nelle soluzioni e nella sintassi utilizzata agli elaborati di Uniter e Cer” presenti in altre gare.
EUROPA. Un valore di 7,5 mln € per 318 posti auto. Il momento decisivo qui è quello dell’apertura delle buste, momento sacro, peccato che manca la commissione di valutazione ed il Rup Tuccio D’Urso, “proprio in occasione di tale verifica – scrivono i consulenti della Procura – considera errore di imbustamento non grave l’inversione degli elaborati presenti nei plichi parcheggio Umberto e parcheggio Europa del raggruppamento Fincos”.
Per questo l’impresa autrice di questa irregolarità avrebbe dovuto essere esclusa dalla gara perché la documentazione “non presenta attinenza con le gare indicate nelle intestazioni delle buste”; di tutta risposta Tuccio D’Urso mette le mani nelle buste e le scambia derubricando tutto ad “un errore di imbustamento non grave”.
La Fincos di cui si parla arriverà ugualmente a vincere la “gara”, o forse, se si vogliono usare le parole dei magistrati che hanno rinviato a giudizio per abuso d’ufficio continuato e aggravato amministratori ed imprenditori coinvolti, il “simulacro” di gara.
IL SORPASSO. Osservando le tabelle che pubblichiamo in pagina e guardando i punteggi attribuiti dalla commissione per ciascuno dei sei fattori, si nota che già sulla base dei primi tre la Uniter è in netto vantaggio con un distacco di circa 14 punti. Risultato confermato anche dai fattori 4 e 5, la partita viene giocata sul “punto 6 riduzione inquinamento”, ove Uniter si becca uno zero virgola zero “non realistico” secondo i consulenti della Procura, ma necessario per ribaltare il risultato facendo vincere la gara a Fincos che al contrario stava perdendo.
I componenti della commissione di valutazione sono stati rinviati a giudizio per abuso d’ufficio aggravato e continuato in concorso per aver assegnato “i punteggi in relazione agli aspetti tecnici delle offerte (modalità di gestione, impatto del cantiere…) senza preventivamente determinare i criteri automatici (tariffa oraria, tempo di esecuzione, durata della concessione) sulla base dei quali effettuare tale assegnazione, così attribuendo in modo immotivato e contraddittorio i punteggi ed in tal modo determinando l’aggiudicazione della gara alla Fincos, anziché alla Uniter”.
Quindi vince la Fincos, che già doveva essere esclusa per la questione delle buste, come se questo non bastasse commette pure “un errore di definizione delle fasi di cantierizzazione dell’opera, con immagini che non corrispondono alle didascalie, nella gara del parcheggio Europa, proprio quella dove tale raggruppamento è poi risultato vincitore”. Più avanti si avrà modo di vedere quello che è successo dopo il simulacro di gara, sembra ci sia qualcosina in più rispetto alla sola trasformazione in centro commerciale del parcheggio interrato, decantata da due anni dalla stampa catanese.
 

 
Parcheggio Sanzio e via Umberto. Sono lontanissimi. O forse… no?
 
CATANIA – Per il parcheggio in viale Africa ci sono due proponenti, la Fincos e la Uniter. Vince Uniter e secondo i periti il risultato è corretto nonostante ci siano delle anomalie, tra cui spicca l’assegnazione di un punteggio nullo alla Uniter sulla riduzione delle sostanze inquinanti “che non appare in nessun modo giustificabile; gli elaborati dei due proponenti sono i medesimi anche per il parcheggio Europa, che però viene assegnato alla Fincos”.  Secondo i Ctu della Procura la proposta di Uniter per il punto 6 “appare più attenta a soluzioni e strategie complementari (aerazione, assorbimento, pulizia, diminuzione dei tempi di attesa a motore acceso)”. Di tutta risposta osservando i punteggi assegnati dalla commissione dell’Ufficio speciale si scopre che in entrambi i casi è stato assegnato un punteggio pari a zero. Per i consulenti gli stessi progetti valgono il massimo: 20,00 punti entrambi.

SANZIO.
1100 posti auto, 40 posti bus, un valore di 21 mln € di cui sul piatto 12,5 provenienti da finanziamenti pubblici. Un appalto troppo ghiotto, quello del Sanzio, per lasciarselo scappare e alla fine succede l’impossibile. Icob e Nino Ferrari sono ai nastri di partenza con la Uniter che parte in vantaggio conseguendo il massimo (50,00) nei primi tre criteri automatici ed arrivando a doppiare il secondo classificato, Nino Ferrari, che a stento raggiunge i 25,00 punti; terza la Icob con circa 21,00 punti.
Quando al punto 4 la parola passa alla Commissione di valutazione, Icob prende 10,00 punti, Ferrari 1,67 e Uniter 7,00. Secondo i consulenti della Procura solo il punteggio di Icob merita di restare invariato, gli altri devono essere riscritti: Ferrari passa a 5,00 e Uniter 7,00. Sul punto 5 la Commissione assegna ad Icob 8,57 punti, Ferrari 20,00, Uniter 10,00.  Icob sbaglia a contestualizzare il parcheggio Sanzio oggetto della gara e parla di un flusso di traffico relativo “ad una strada che non ha nulla a che vedere con il parcheggio in questione”. In pratica si parla della via Umberto, distante circa 3 km dal luogo in cui dovrebbe sorgere il parcheggio Sanzio. Per questo Icob, secondo i consulenti, meriterebbe uno 0,00 secco, Ferrari 20,00 e Uniter 12,00
Nino Ferrari è l’unico che si occupa del punto 6 ed i consulenti della Procura concordano con la commissione di valutazione dell’Ufficio speciale confermando i 20,00 punti ma abbassando il punteggio di Icob da 18,82 a 10,00. Uniter per i consulenti passa da 0,00 a 2,00.
RISULTATO. Secondo i consulenti della Procura, sulla base dei punteggi ricalcolati, avrebbe dovuto vincere Uniter, secondo la commissione dell’Ufficio speciale invece Nino Ferrari; il colpo di scena lo fa durante la gara il Rup Tuccio D’Urso che esclude sia la Nino Ferrari, arrivata prima che la Uniter, arrivata seconda (ma secondo i Ctu doveva vincere), perché si tratterebbe di progetti “irrealizzabili”.
Vince così, grazie a D’Urso, la Icob. Proprio quella che aveva contestualizzato l’impatto del cantiere in un’altra parte della città!

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