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Palermo – Palazzetto dello Sport, dal Comune pronti 3 milioni di euro

Gaspare Ingargiola

Palermo – Palazzetto dello Sport, dal Comune pronti 3 milioni di euro

giovedì 21 Aprile 2016

Piazza Pretoria ha finalmente indetto la gare d’appalto per rifare la copertura metallica della struttura. Per la cittadella di Fondo Patti si spenderanno in totale 13,5 milioni di euro

PALERMO – Dopo anni di attesa il Comune ha finalmente indetto la gara di appalto, con scadenza il 18 maggio alle 13, per rifare almeno la copertura metallica del Palazzetto dello Sport di Palermo.
Piazza Pretoria ha messo a disposizione tre milioni di euro. Due se ne andranno con l’appalto: 1,4 milioni per i lavori a base d’asta soggetti a ribasso, 548 mila euro per la manodopera e 53 mila euro per gli oneri sulla sicurezza. Gli altri 927 mila euro serviranno per l’Iva (507 mila), lo smaltimento dei rifiuti in discarica (50 mila), il collaudo (107 mila) e altre spese. Altri 8 milioni sono stati affidati al Coni (tra fondi comunali e credito sportivo) per completare il rifacimento dell’impianto, mentre per il vicino Diamante del baseball sono stati stanziati 2,5 milioni.
Per la cittadella dello sport di Fondo Patti, dunque, si spenderanno in totale 13,5 milioni. Una cifra considerevole, che avrebbe potuto essere ben inferiore se il tetto del Palazzetto fosse stato riparato subito quando, nell’ormai lontano marzo 2008, i danni causati dal vento, pur essendo coperti da assicurazione, non vennero riparati. Le infiltrazioni d’acqua, già presenti, si aggravarono e finirono col devastare anche l’interno dell’impianto, che venne dichiarato inagibile. A completare l’opera ci si sono messi i furti e gli atti vandalici e, nel 2014, un incendio di origine dolosa. Per farla breve, nel 2008 questi stessi lavori sarebbero costati tra i 500mila e il milione di euro, salvando l’impianto dalla successiva rovina. Una storia raccontata tante volte ma che non smette di indignare, soprattutto alla luce della recente (e bocciata) candidatura di Palermo a Capitale europea dello Sport.
E pensare che un tempo la struttura polivalente di via dell’Olimpo era in grado di ospitare anche il basket, la pallamano, il pugilato, la scherma e le arti marziali e registrava i sold out per i concerti dei Deep Purple o di Jovanotti e per le imprese dei campioni di volley maschile della Iveco.
Sei mesi fa, però, la Giunta Orlando ha deciso di mettere la parola fine al degrado degli impianti sportivi del capoluogo presentando un cronoprogramma che riguarda anche il PalaOreto, il PalaMangano, la piscina comunale, lo Stadio delle Palme, la struttura equestre alla Favorita e le palestre comunali.
Tornando all’appalto per la copertura del Palazzetto, dopo l’aggiudicazione ci saranno 40 giorni di tempo per la stipula del contratto, mentre la durata dell’intervento è fissata in un massimo di sei mesi. Il progetto riguarda “lo smontaggio dell’intero pacchetto di copertura, la cui stabilità risulta ormai compromessa, fino al supporto, costituito dallo strato di lamiera grecata; l’integrazione o la sostituzione di porzioni di lamiera grecata; il rifacimento totale del pacchetto di copertura costituito da barriera di controllo del vapore, strato coibente, guaina di Pvc di impermeabilizzazione; l’impermeabilizzazione della vasca antincendio”. Al termine di un sopralluogo effettuato nel 2013 il Rup e il gruppo di progettazione descrivevano la situazione come “apocalittica”: “Le linee esterne di media e bassa tensione risultano completamente vandalizzate attraverso il tranciamento di cavi e relativo sfilamento dalle tubazioni interrate. Le apparecchiature inerenti la trasformazione media e bassa tensione risultano anch’esse completamente vandalizzate attraverso la rimozione dei cavi di rame, la devastazione di tutti i quadri elettrici di media tensione e di bassa tensione e di tutte le relative apparecchiature di comando e di controllo.
 
All’interno del Palazzetto, negli ambienti visitati a campione, vengono rilevati il tranciamento e l’asportazione dei cavi elettrici, nonché la distruzione dei quadri elettrici, delle placche, dei frutti degli interruttori e delle prese. Gli impianti idrico-sanitari verificati a campione risultano interamente devastati ed inutilizzabili poiché sono state tranciate le tubazioni per l’acqua fredda e calda sanitaria e sono state asportate le rubinetterie e le cassette di scarico. Gran parte dei pozzetti di ispezione dell’impianto fognario esterno sono privi dei relativi chiusini in ghisa. Le manichette antincendio sono state asportate. Le pompe di calore e la caldaia risultano rimosse e vandalizzate. Risultano vandalizzati tramezzi, vetrate, porte, intonaci, infissi interni ed esterni. Sono stati sottratti tutti i coperchi dei pozzetti in ghisa”.
Un quadro davvero desolante, che lascia intendere come, nell’assenza totale di sorveglianza, “dopo il dissequestro giudiziario dell’ottobre 2011 ma certamente anche dopo il sopralluogo effettuato dai tecnici del Settore Manutenzione, redattori dell’ennesima versione di progetto preliminare del febbraio 2012, massicce azioni vandaliche si siano susseguite nel tempo riuscendo, indisturbate, ad asportare progressivamente tutto quanto costituiva oggetto d’interesse di malavitosi, primo tra tutti l’ingente quantitativo di rame presente nell’impianto elettrico”.

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