Sicilia, quarta regione in Italia per numero di prodotti Dop e Igp - QdS

Sicilia, quarta regione in Italia per numero di prodotti Dop e Igp

Liliana Rosano

Sicilia, quarta regione in Italia per numero di prodotti Dop e Igp

venerdì 22 Aprile 2016

Imminente la pubblicazione in Gazzetta Ue della registrazione del marchio di qualità per l’olio d’oliva Sicilia. Il Belpaese è il primo in Europa per riconoscimenti ottenuti nell’agroalimentare

PALERMO – “Un grande successo per l’intera Sicilia”. Così Giovanni La Via, presidente della commissione Ambiente, Sanità e Sicurezza Alimentare del parlamento europeo ha commentato l’imminente pubblicazione della registrazione del marchio di qualità olio di oliva “Sicilia” nella gazzetta ufficiale dell’UE. “Un riconoscimento del lavoro svolto in questi mesi, che ha consentito di superare alcune perplessità tecniche, e che – ha osservato La Via – rilancia uno dei comparti strategici per il nostro territorio, valorizzando una delle nostre eccellenze agro-alimentari”.
La Sicilia è la quarta regione italiana per il numero totale di riconoscimenti Dop, Igp e Stg conferiti dall’Unione europea, mentre l’Italia è il primo Paese europeo in assoluto per i prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2014. Sono in tutto 269 (8 in più rispetto al 2013) i prodotti italiani,  tra questi, quelli attivi sono 257.
I settori con il maggior numero di riconoscimenti sono: gli Ortofrutticoli e cereali (103 prodotti), i Formaggi (49), gli Oli extravergine di oliva (43) e le Preparazioni di carni (38). Le Carni fresche e gli Altri settori comprendono, rispettivamente, 5 e 32 specialità.
Le regioni con più Dop e Igp sono l’Emilia-Romagna e il Veneto, rispettivamente con 41 e 36 prodotti riconosciut. Segue la Lombardia con 31 riconoscimenti e la Sicilia con 30 tra IGP e DOP.
Nell’Isola, sono 17 le DOP che rientrano nei prodotti agroalimentari di qualità mentre 13 le IGP nella stessa categoria.
Sempre in Sicilia, sono sei i riconoscimenti DOP dell’olio e 4 dei formaggi. Sale a dieci il numero delle IGP siciliane nel settore ortofrutticolo e cereali e 6 le Dop in questo stesso settore.
In Italia, nel 2014 gli operatori certificati sono 79.848, 587 in meno rispetto al 2013 (-0,7%). Il 91,4% svolge esclusivamente attività di produzione e il 6,6% di trasformazione; il restante 2% effettua entrambe le attività.
Nel sistema di certificazione le nuove entrate di operatori (5.721) sono inferiori alle uscite (6.308).
Tra gli operatori prevale nettamente il genere maschile, cui appartiene l’80,1% dei produttori e l’86,3% dei trasformatori.
I produttori (74.571), sono particolarmente numerosi nelle attività relative ai settori dei Formaggi (26.454, pari al 35,5% del totale), degli Oli extravergine di oliva (18.734, 25,1%) e degli Ortofrutticoli e cereali (17.279, 23,2%).
Anche i trasformatori (6.845) sono più presenti nei settori degli Oli extravergine (1.796, 26,2% del totale), dei Formaggi (1.555, 22,7%) e degli Ortofrutticoli e cereali (1.204, 17,6%).
Rispetto al 2013, gli allevamenti (41.412 strutture) si riducono dell’1,3% mentre la superficie investita (162.824 ettari) aumenta dello 0,4%.
I prodotti di qualità favoriscono lo sviluppo delle aree montane del Paese: il 28,2% dei produttori è localizzato in montagna a fronte del 17% di aziende agricole montane rilevate dal Censimento dell’agricoltura nel 2010.
Complessivamente il numero dei produttori registra un calo dello 0,8% tra il 2013 e il 2014, sintesi della diminuzione registrata al Nord (-1,7%) e al Centro (-1,0%), solo parzialmente compensata dall’aumento rilevato nel Mezzogiorno (+0,6%). In discesa anche il numero dei trasformatori (-3,5%), dovuto alla contrazione registrata nel Centro-Nord, che supera l’aumento rilevato nel Mezzogiorno (+3,3%).
“Il primato del nostro Paese nel settore dei prodotti di qualità certificata conferma la distintività del nostro modello agroalimentare. Una leadership fatta dall’unione tra territori, tradizione, passione ed eccellenza. Un modello garantito anche dall’efficiente sistema dei controlli e riconosciuto all’estero”. Così il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.

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