Blutec a Termini Imerese, un'apertura con dubbi - QdS

Blutec a Termini Imerese, un’apertura con dubbi

Rosario Battiato

Blutec a Termini Imerese, un’apertura con dubbi

venerdì 22 Aprile 2016

Regione e Mise: operazione sulla strada giusta. I sindacati, invece, chiedono garanzie su cassa integrazione e Piano aziendale. Dalla prossima settimana i primi dieci operai torneranno a lavorare alla catena di montaggio

PALERMO – Ci sono interpretazioni differenti sull’esito dell’ultimo tavolo per la riapertura dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imprese da parte di Blutec. Le fonti istituzionali, Mise e Regione in prima linea, fanno riferimento a un’operazione che sembra ormai indirizzata sulla “strada giusta”, mentre restano cauti i sindacati che chiedono maggiori garanzie sulla cassa integrazione e ulteriori informazioni sul piano aziendale. La buona notizia è che si riparte dalla prossima settimana con l’ingresso dei primi dieci operai in catena di montaggio per produrre componentistica per auto. L’analisi del progetto per la produzione di auto ibride, invece, è stata rinviata a fine giugno.
“Una sfida difficile, ma i segnali incoraggianti arrivati oggi ci dicono che stiamo sulla strada giusta e vanno messi a valore”. La nota apparsa sul sito del ministero dello Sviluppo economico riporta le parole del viceministro Teresa Bellanova al termine dell’incontro sul futuro di Termini Imerese. La tendenza sembra ormai ben precisa: “il progetto Blutec per Termini Imerese è ormai avviato, così come ci ha detto l’azienda. Questo può cambiare non solo il reddito, ma anche la qualità della vita di persone che attendono un lavoro da molto tempo”.
Dello stesso tono la posizione della Regione siciliana che era presente al vertice con Mariella Lo Bello, vice presidente e delega assessoriale alle Attività produttive. “Finalmente la fabbrica di Termini Imerese riaprirà i cancelli e si porrà fine alla drammatica vicenda dei lavoratori Fiat”. Dalla Regione, ha spiegato Lo Bello, si stringeranno i tempi per firmare immediatamente la convenzione col Mise per poi “trasferire le somme necessarie ad Invitalia”. Anche il ministero ha confermato di essere pronto: “tutte le istituzioni sono impegnate ad accelerare sui tempi, il Mise è pronto per firmare le convenzioni”.
Il programma del rientro al lavoro è molto preciso ed è stato indicato da Blutec ai sindacati nel corso dell’incontro. La prossima settimana sarà il turno dei primi 10 operai che diventeranno 40 entro maggio. Per il 2016 si prevede di raggiungere la quota di 250 unità mentre per il 2018 è previsto il reintegro della totalità dei lavoratori di Termini che sono circa 700. Inoltre il 5% delle risorse per la mobilità in deroga sarà assegnato all’indotto.
La riapertura, a cinque anni dall’addio di Fiat, non placa tutte le perplessità. Per i sindacati, infatti, ci sarebbero ancora dei nodi da sciogliere. In primo luogo, secondo la Fiom, non ci sono certezze sulla cassa integrazione – anche se la viceministro ha dichiarato di essere pronta a “chiedere all’azienda l’impegno ad anticipare la cig qualora ce ne fosse bisogno” – e poi non si conosce ancora il piano di Blutec sulla produzione dei due modelli di auto ibride. L’analisi del progetto è stata, infatti, rinviata alla fine di giugno. “Finché Blutec prima e Invitalia poi – ha spiegato Roberto Mastrosimone, segretario regionale della Fiom – non darà l’ok al progetto da 190 milioni di euro che prevede la produzione di auto a Termini Imerese e il governo ci non darà rassicurazioni sulla proroga degli ammortizzatori sociali per gli operai ex Fiat e per quelli dell’indotto, possiamo dirci soddisfatti solo a metà”.
In vista del nuovo incontro, previsto tra sessanta giorni, si può già mettere a bilancio positivo quanto avvenuto nei mesi scorsi col via libera di Invitalia al finanziamento da 70 milioni di euro per un progetto dal valore di 90 milioni e le attività di riqualificazione del personale dell’azienda.

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