Il calore naturale della Terra come fonte di energia - QdS

Il calore naturale della Terra come fonte di energia

Il calore naturale della Terra come fonte di energia

venerdì 29 Aprile 2016

Geotermia: il potere energetico del sottosuolo come risorsa. Islanda e Russia esempi virtuosi per il loro utilizzo. Per la Sicilia, l’ipotesi di utilizzare l’anidride carbonica prodotta dai vulcani

Fermiamoci a pensare. Su quali energie si può oggi contare? L’energia geotermica, ad esempio: è l’energia trasformata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile, se valutata in tempi brevi. Si basa sui principi della geotermia, o sfruttamento del calore naturale della terra, dovuto all’energia termica rilasciata dai processi di decadimento nucleare e naturale degli elementi radioattivi, contenuti all’interno della Terra.  L’uomo sfrutta il potere energetico del sottosuolo già da anni, ma l’innovazione sta nella tecnologia dei pozzi che pompano l’acqua e recuperano il vapore.
Esistono aree sulla Terra, per esempio Islanda e Russia, che hanno colto la possibilità di sfruttare le risorse della natura, come i geyser: sorgenti d’acqua calda emessa dal suolo con conseguente formazione di vapore, laddove il magma del sottosuolo, attraverso i movimenti all’interno della terra, viene spinto all’esterno dai vulcani sotto forma di lava. L’ipotesi, dunque, di utilizzare la CO2 dei vulcani segue il già riuscito esperimento di realizzare questo combustibile partendo dall’anidride carbonica urbana o delle centrali energetiche, e sembrerebbe possibile instaurare un sistema per approfittare della sua potenza. La Gran Bretagna, ad esempio, se ne sta interessando. Allora, perché anche l’Italia non ne potrebbe usufruire? Perché non ne potrebbe approfittare?
Per citare solo alcune zone del Bel Paese, si potrebbe usufruire della Solfatara di Pozzuoli e di quella di Vulcano, dello stesso vulcano che si trova nell’omonima isola, del vulcano situato a Stromboli, delle sorgenti calde a Pantelleria: d’altra parte sono state già considerate le aree di Lardarello in Toscana, per i soffioni, e la zona del catanese, per la vicinanza con l’Etna, il cuore dell’energia siciliana. Ed allora, perché non fare in modo che anche tutte le altre regioni d’ Italia possano avviarsi verso lo sviluppo?
 
Mattia Catalano
Liceo Scientifico “Pietro Farinato”, I D Enna

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