Multe della Polizia e avvisi bonari. Udiconsum pensa a class action - QdS

Multe della Polizia e avvisi bonari. Udiconsum pensa a class action

Gaia Perniciaro

Multe della Polizia e avvisi bonari. Udiconsum pensa a class action

venerdì 29 Aprile 2016

Circa 36.000 sanzioni emesse nel 2013, 2014 e in parte 2015, per un valore di 28 mln euro. La notifica delle contravvenzioni affidata ad una società privata di servizi postali

PALERMO – Sono circa 36.000, per un valore totale di circa 28 milioni di euro, da importi minimi di 12 euro a importi massimi superiori ai 10.000 euro, gli avvisi bonari per il saldo di 70.000 contravvenzioni arretrate che, nei giorni scorsi, sono stati recapitati a casa di altrettanti cittadini sconcertati poiché di dette multe non erano mai stati portati a conoscenza. Si è, infatti, scoperto che la notifica della consistente massa di multe oggi in contestazione era stata affidata ad una società privata di servizi postali che, invero, non aveva correttamente provveduto.
Le lettere fanno riferimento a sanzioni emesse negli anni 2013, 2014 e in parte nel 2015 e l’Amministrazione sostiene che si tratti solo di una minima parte della contestazioni elevate ogni anno dalla Polizia Municipale a vario titolo, ma il Comando è stato già letteralmente invaso da migliaia di persone.
A ben vedere, l’affidamento del servizio di notificazione atti fatto da parte del Comune costituisce evidente violazione dell’art 149 c.p.c. nonché della legge sulla notificazione degli atti (L.890/1982), che prevedono l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di procedere alla notifica degli atti esclusivamente per il tramite di un pubblico ufficiale.
Specificatamente, l’avviso, inviato con posta semplice, essendo un atto bonario non permette nemmeno la possibilità di un eventuale ricorso. Sempre nello stesso avviso, invece, è contenuto l’avvertimento che in caso di mancato pagamento entro 10 giorni, gli importi sarebbero stato trasmessi all’agente alla riscossione con ulteriore aggravio di spese e sanzioni.
Sul punto si è immediatamente interessata l’Associazione a tutela dei Consumatori “Udiconsum” il cui dirigente,  Manlio Arnone, ha così commentato: “Appare incredibile ciò che migliaia di cittadini hanno denunciato ai nostri uffici, un Comune non può affidare un servizio pubblico tanto delicato ad un’azienda privata, ma è successo di peggio! Infatti, la non corretta, anzi non effettuata, notifica delle contravvenzioni, a causa dell’evidente mancato pagamento ha generato il maggior danno di farne sensibilmente aumentare gli importi. Per questo, l’Udiconsum ha deciso di affidare alla propria Consulta giuridica nazionale lo studio del caso e, ove sostenibile, il lancio di un’azione collettiva a sostegno di tutti questi cittadini che ignari, sono state vittime della cattiva gestione amministrativa”. A tal fine è stato predisposto un apposito centralino dedicato (091.8439038) per coloro che volessero già mostrare il loro interesse all’azione collettiva.
Andando oltre la polemica sulla legittimità o meno di questi avvisi di pagamento, ci si chiede il motivo per cui un Comune, che conta 18 mila dipendenti di cui 250 messi e che oltretutto vive una grave crisi economica, non ha pensato di sfruttare le risorse che aveva ha ritenuto opportuno affidare questioni così delicate a ditte private esterne che poi, con la loro inefficienza, hanno solo creato più disagi di quanti già non ce ne fossero in città.

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