Guerra dei rifiuti, in Sicilia verso l'epilogo di una lunga vicenda - QdS

Guerra dei rifiuti, in Sicilia verso l’epilogo di una lunga vicenda

Rosario Battiato

Guerra dei rifiuti, in Sicilia verso l’epilogo di una lunga vicenda

sabato 30 Aprile 2016

Tutti i nodi da sciogliere: commissariamento, riforma del settore e alternative alle discariche. L'assessore Vania Contrafatto rassicura: “Nessuna comunicazione da Bruxelles, il Piano è valido”

PALERMO – Il Piano rifiuti è aggiornato e sta benissimo. L’assessore Vania Contrafatto conferma al QdS la validità dello strumento di gestione approvato dalla Giunta a gennaio e poi inviato a Bruxelles, smentendo categoricamente le indiscrezioni circolate nelle scorse settimane in merito a un possibile congelamento dei fondi comunitari in attesa di un aggiornamento con criteri europei. Intanto il fronte dei rifiuti siciliani è sempre più mobile. La scadenza di maggio è ormai imminente – non ci potranno essere più abbancamenti con poteri speciali nelle discariche isolane a rischio saturazione – mentre la richiesta di commissariamento, avanzata dalla Regione per accelerare l’iter di costruzione delle piattaforme pubbliche di Enna, Caltanissetta e Messina, resta ancora sospesa. Intanto il dipartimento regionale sarebbe al lavoro da diverso tempo per procedere a una riorganizzazione del sistema con un soggetto gestore unico.
Cominciamo dalle buone notizie. La Sicilia, assieme ad altre Regioni, rientra nella procedura di infrazione 2015_2163 che riguarda i mancati aggiornamenti dei piani regionali di gestione dei rifiuti. Un’operazione che la Regione ha compiuto nella seconda metà del 2015, dopo un percorso lungo e tortuoso cominciato con la prima approvazione del Piano nel 2012, redatto da un commissario nazionale. Da quella data si è avanzato per gradi fino alle undici prescrizioni sollevate dal ministero in sede di concessione della valutazione ambientale strategica. Richieste soddisfatte dalla Regione che, nella seconda metà dello scorso anno, ha proceduto all’aggiornamento. La notizia circolata nelle scorse settimane, che riguarda la richiesta della Commissione Ue relativa a un nuovo Piano aggiornato con tutti i dettagli dei nuovi impianti, non preoccupa la Regione. Ne abbiamo parlato con la diretta interessata, l’assessore Vania Contrafatto, che ha fatto luce sulla vicenda partendo dal presupposto che “su questo punto si è fatta un po’ di confusione”. “Noi non abbiamo ricevuto comunicazioni dall’Unione europea – ha spiegato al QdS –, che in ogni caso dialoga con lo Stato e non con le singole regioni. Il ministero dell’ambiente sa che il Piano siciliano, che peraltro porta la firma del ministro per l’Ambiente, è perfettamente valido e in linea con le norme europee” .
Di un altro passaggio importante si discute ormai dall’inizio di aprile. L’assessorato sarebbe in procinto di definire uno schema unico di governo del sistema regionale dei rifiuti confermando la fine del sistema Ato a 27, ormai in liquidazione, e superando anche le Srr che di fatto hanno incontrato diverse difficoltà nella loro costituzione. Il futuro potrebbe essere affidato a un unico Ente regionale che solleverebbe i sindaci dalle responsabilità e centralizzerebbe tutto su Palermo.
Novità anche sul fronte del commissariamento. L’edizione palermitana di Repubblica di ieri ha confermato il fronte aperto tra Crocetta e Renzi. Il governatore avrebbe negato la necessità del commissariamento, smentendo la richiesta dell’assessore Contrafatto, ma da Roma ci sarebbe stato un ultimatum molto preciso: 48 ore per dimostrare di poter risolvere l’emergenza oppure sarà commissariamento. 

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