Appena svegli caricarsi di buon umore - QdS

Appena svegli caricarsi di buon umore

Carlo Alberto Tregua

Appena svegli caricarsi di buon umore

mercoledì 04 Maggio 2016
Il buon umore, la serenità interiore, la calma e l’obiettività non sono fattori comuni o spontanei. Essi derivano dalla nostra consapevolezza, dalla capacità di comprendere come funziona il mondo e come funzionano i rapporti tra persone.
Ogni giorno incontriamo difficoltà, veniamo caricati di problemi, che spesso ci sembrano difficili da superare o addirittura insormontabili. Ecco perché sta in noi la volontà di affrontarli e di trovarne per ciascuno di essi appropriate soluzioni, secondo un’equazione: se c’è un problema, c’è anche la soluzione, diversamente il problema non esiste. La morte del corpo non è un problema perché non ha soluzione.
Vivere insieme alle difficoltà è normale. Solo nel Bengodi, un Paese immaginario di delizie ed abbondanze,  non esistono problemi. Bengodi fu citato da Boccaccio nel Decamerone.
Bisogna vivere con i piedi solidamente piantati sul terreno, anche se è lecito sognare ad occhi  aperti.

Mangiare molto e male la sera è causa di incubi notturni, anche per effetto di una cattiva digestione. Si dorme anche male quando la giornata è stata faticosa, più mentalmente che materialmente, quando siamo stati tartassati da controversie e quando le abbiamo affrontate con angoscia anziché con un minimo di tranquillità.
Si dice che quando vuoi battere un avversario, gli devi fare perdere la calma, perché il sistema nervoso eccitato non fa ragionare bene, fa commettere errori e, in definitiva, fa perdere la partita.
Dunque, bisogna mantenere la calma, anche di fronte alle salite impervie e utilizzare tutte le capacità di cui siamo in possesso per affrontarle con determinazione.
In questo modo di essere, gioca molto l’autostima, cioé la consapevolezza che siamo nelle condizioni di affrontare le difficoltà e di superarle. Beninteso, non tutto dipende da noi, ma il modo con cui le affrontiamo deve essere quello più efficiente e perciò efficace nel senso di superarle.
Quanto precede sembra difficile, e forse lo è. Però non c’è un altro modo per vivere intensamente e con proficuità. è bene che ce ne convinciamo, regolandoci di conseguenza.
 

Se la sera abbiamo mangiato poco e bene, se durante ogni giorno abbiamo affrontato le vicende con un minimo di consapevolezza e tranquillità, è molto probabile che riusciamo a dormire bene e a svegliarci riposati. Bastano 6-7 ore di sonno per un recupero fisiologico dell’energia e un riassetto di tutti i sistemi del nostro corpo, che vengono alimentati automaticamente dal metabolismo basale, che consuma mediamente 8/900 calorie.
Tuttavia al nostro risveglio e con il conseguente approccio a ciò che ci aspetta, non è automatico avere buon umore, perché esso non si compra al mercato. Occorre un auto-addestramento per produrlo, anche se un po’ di melatonina, presa la sera avanti, può aiutarci a produrre seratonina, che serve a vedere rosea la vita.
Se non abbiamo la voglia di essere di buon umore la vita ci apparirà grigia e qualche volta inutile: questo va evitato.

La prima cosa da fare al risveglio è pensare che dobbiamo essere di buon umore. Non è facile, ma se si ha la consapevolezza di questo imperativo, ci possiamo riuscire. Il che significa che quando siamo in macchina per andare a lavorare (i più fortunati ci vanno a piedi o in bicicletta), non facciamo la faccia feroce, non digrigniamo i denti, non suoniamo a distesa il clacson ad ogni piè sospinto, ed anzi sorridiamo ad altri automobilisti e diamo la precedenza ai pedoni, non considerandoli nemici.
Insomma un comportamento civile, educato e rispettoso del prossimo che, se adottato da tutti, consentirebbe di eliminare in gran parte i contrasti, anche psicologici, fra le persone.
A questo punto sorge una domanda. Ma anche chi fosse ammalato, o chi fosse ammalato gravemente, può e deve crearsi buon umore quando si sveglia? La risposta è positiva. Certo, occorre più sforzo, più autodeterminazione, più ricorso all’autostima.
Ma anche in prossimità della morte si può essere di buon umore? Non vi sorprenderà, ma la mia opinione è affermativa, sapendo che cessa il corpo ma non lo Spirito, che affronterà una nuova vita.

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