Liberi Consorzi, farsa crocettiana - QdS

Liberi Consorzi, farsa crocettiana

Oriana Gionfriddo

Liberi Consorzi, farsa crocettiana

giovedì 05 Maggio 2016

Tre anni e due impugnative del Governo affinché il sindaco del capoluogo diventi quello dell’Area metropolitana. L’Autonomia siciliana sfruttata ancora per tutelare gli interessi dei privilegiati

PALERMO – Dalle Province regionali ai Liberi Consorzi e alle Città metropolitane, un passaggio istituzionale che in Sicilia, come spesso accade, è rimasto impantanato in un iter inutilmente complicato, fatto di passaggi a vuoto, sprechi e commissariamenti infiniti.
Dall’annuncio di Crocetta in diretta Rai (“Abbiamo eliminato le Province”) sono passati più di tre anni e da allora si sono susseguite moltissime parole ma pochissimi fatti. Il colmo è stata la doppia impugnativa da parte del Governo – l’ultima di pochi giorni fa – in particolare sul punto riguardante l’elezione dei sindaci metropolitani, che il nostro Parlamento ha evitato di far coincidere con il sindaco del capoluogo.
Una scelta inaccettabile, necessaria per adeguarsi sia alle norme nazionali che europee.
 
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