Ddl stralcio, tetto a stipendi manager sale a 118 milioni di euro - QdS

Ddl stralcio, tetto a stipendi manager sale a 118 milioni di euro

Raffaella Pessina

Ddl stralcio, tetto a stipendi manager sale a 118 milioni di euro

giovedì 05 Maggio 2016

L’art. 9 chiama in causa Sviluppo Italia Sicilia, già in liquidazione. In Aula presente poco più della metà dei 90 deputati

Dopo una lunga discussione martedì scorso, l’Ars ha dato il via libera all’articolo 3 della mini finanziaria, che prevede che i consorzi di bonifica possano ricevere incarichi diretti senza alcun bando fino ad un milione di euro. La norma abolisce il limite di 50 mila euro in vigore. La stessa norma prevede che “ai lavori finanziati con fondi pubblici regionali o statali per assicurare la campagna irrigua e la manutenzione delle reti e dei canali, possano essere impiegati anche i lavoratori forestali e dell’Esa”.
 
In Aula era presente poco più della metà del Parlamento. Bocciato l’articolo 17 che prevedeva che le società partecipate, individuate con decreto del presidente della Regione su proposta dell’assessore all’Economia, potessero avere un consiglio di amministrazione composto da tre membri, nonostante la norma regionale approvata dall’Ars solo un anno fa, avesse stabilito la regola dell’amministratore unico. La possibilità di un cda con tre membri era stata proposta dal governo in particolare per la governance delle società più complesse.
 
Passato invece l’articolo 11 che favorisce l’integrazione scolastica di soggetti con gravi handicap e prevede un voucher diretto alle famiglie per pagare i costi dell’assistenza igienico personale e altri servizi. L’Ars ha approvato anche l’articolo 13, che recepisce la disciplina nazionale in materia di cassa integrazione, sostegno al reddito e politiche attive del lavoro.
 
Approvato l’innalzamento del tetto degli stipendi per i manager e gli amministratori delle partecipate e degli enti regionali da 100 mila euro lordi annui fino a 118 mila euro. è passato un emendamento del governo che estende il limite anche ai manager delle aziende sanitarie e ai dirigenti di qualsiasi settore. L’Ars ha dato il via libera anche all’articolo 16 sull’attuazione della programmazione comunitaria e all’articolo 18 che amplia l’utilizzo previsto dalla finanziaria regionale dei fondi all’articolo 9, anche per finanziare i consorzi universitari e i conservatori musicali.
Approvata la norma sugli ex sportellisti che potranno affiancare attraverso organismi in house i dipendenti dei centri per l’impiego nelle attività legate alle politiche del lavoro. L’Aula è ripresa ieri pomeriggio ed è stato approvato l’articolo 9 che prevede l’affidamento a Sviluppo Italia Sicilia della gestione dello sviluppo locale d’impresa nell’Isola. Questa dovrà predisporre un bando a sportello con il quale le imprese potranno accedere ad agevolazioni finanziarie fino a un milione di euro. Molti deputati di vari partiti hanno sono intervenuti in difesa dei 76 lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia, oggi in liquidazione, da dieci mesi senza stipendio e che rischiano il posto di lavoro. Secondo il Movimento Cinquestelle “questo passaggio sarebbe tecnicamente impossibile, perché Sviluppo Italia Sicilia è in liquidazione dopo tre bilanci in forte perdita. Si tratta solo di un gesto populista per illudere i lavoratori”.
 
Lo Bello aveva presentato in Aula un subemendamento all’articolo 9, difendendo l’intento di salvare al società: “Non c’è ancora il decreto di liquidazione, possiamo farla rivivere, una parte dei dipendenti andranno in Sas, certo, ma è costata alla Regione 10 milioni di euro e dobbiamo provare a salvarla facendole fare quello che sa fare”. “Mi impegno formalmente davanti a questa Assemblea – ha detto – sarà affidato a Sviluppo Italia Sicilia la gestione di tutta la parte di sostegno e avvio di procedure di iniziative imprenditoriali incluse nell’articolo 9, mentre parte di lavoratori sono impegnati in quello che chiamiamo bando commercio”.
Non passa quindi la linea dell’assessore Baccei che invece aveva messo la partecipata in liquidazione.
C’era anche il Presidente della Regione Crocetta, che è intervenuto sulla discussione dell’Oasi di Troina, organismo che dà assistenza ai disabili minori .Crocetta ha ricordato che negli anni 2010, 2011 e 2012 era stato stabilito un apposito capitolo di bilancio. Crocetta ha specificato che l’Oasi si occupa anche di reintegrare il disabile nella famiglia e che la spesa per questo servizio non può gravare tutte sul servizio sanitario pubblico. Angela Foti del Movimento Cinquestelle ha risposto in Aula che la richiesta in merito all’Oasi si riferiva non tanto alla quota di denaro che viene corrisposta all’ente di assistenza ma quella di acquisire in sede di convenzione,  il parere del dirigente di merito e della commissione sanità. Da qui ne è scaturita una discussione complessa su quelli che sono gli atti amministrativi e quelli parlamentari e sulla quale sono intervenuti vari deputati. Mentre scriviamo l’Aula è ancora in corso.

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