L'Ars ha approvato il Ddl omnibus - QdS

L’Ars ha approvato il Ddl omnibus

Raffaella Pessina

L’Ars ha approvato il Ddl omnibus

giovedì 12 Maggio 2016

La prossima seduta dell’Assemblea regionale si terrà martedì 17 maggio. Il testo ha avuto 35 voti favorevoli, 19 contrari, 3 astenuti

PALERMO – L’Assemblea regionale siciliana ha approvato ieri pomeriggio la minifinanziaria che è stata votata con 35 voti favorevoli, 19 contrari e 3 astenuti. Presenti in aula 57 deputati. La legge contiene alcuni articoli che erano stati stralciati dalla finanziaria regionale che era stata approvata lo scorso due marzo. Bernardette Grasso e Vincenzo Figuccia (Fi) avevano annunciato voto contrario al provvedimento, prendendo le distanze dalla posizione ufficiale del gruppo, espressa dal presidente Marco Falcone, ma solo “per non venir meno al senso di responsabilità verso i siciliani”. Contrario anche Girolamo Fazio del Gruppo Misto ed hanno votato contro anche il Movimento Cinquestelle e Lista Musumeci.
 
Il giorno precedente alcuni deputati del Pd si erano espressi contro il disegno di legge con voto segreto alla norma sui Liberi Consorzi. Ieri, invece, il Pd compatto ha votato il via libera alla minimanovra. Erano presenti in Aula insieme con il Presidente Crocetta, gli assessori all’Economia Baccei e alla Famiglia Bruno Marziano. Pietro Alongi di Ncd ha chiesto in Aula al presidente Crocetta, all’assessore Bruno Marziano e all’assessore Luisa Lantieri di rivedere la “norma, dannosa così come emendata su proposta del movimento Cinquestelle, che riguarda il servizio agli studenti con handicap grave. Servizio per l’assistenza ai soggetti con handicap particolarmente gravi che a oggi è stato brillantemente svolto da operatori con specifica qualifica. Tant’è che le cooperative subentranti avevano l’obbligo di assorbire il personale ormai qualificato per non rompere il legame anche di fiducia fra assistenti e assistiti. Sempre ieri si è riunita la commissione Statuto presieduta da Nino D’Asero, capogruppo di Ncd all’Ars, che ha riferito che “Il presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti Maurizio Graffeo, si è  detto pronto a collaborare all’iter di revisione dello Statuto in materia finanziaria.
 
Per D’Asero “questa apertura è essenziale per l’importante riforma in cantiere poiché la Corte dei Conti è una reale risorsa per l’Isola. Il problema, al momento sta anche nel ruolo della commissione paritetica – prosegue D’Asero –  che dovrebbe lavorare all’attuazione di quelle parti ancora inattese della Carta, riguardo al passaggio di competenze dallo Stato alla Regione. Ma, la Paritetica, come hanno evidenziato due suoi componenti, i giuristi Nino Caleca e Giuseppe Verde, anch’essi sentiti ieri in commissione, deve essere convocata da Roma, si riunisce troppo raramente e mai lo ha fatto in tutto il 2016. Bisognerebbe anche lavorare a un legame maggiormente saldo fra presidente della Regione e Parlamento – ha concluso D’Asero –  mentre si cercherà un confronto con le altre regioni autonome”.
L’Aula che è stata rinviata a martedì della prossima settimana, nella penultima seduta aveva approvato la legge sulla governance sui Liberi Consorzi, adeguandosi alla legge Delrio, dopo aver subito ben tre censure da Roma. L’ultima di queste riguardava il sindaco metropolitano che secondo l’impostazione nazionale, ora recepita, deve coincidere con i primi cittadini di Palermo, Catania e Messina. La norma è passata, con voto segreto: 34 i favorevoli, 27 i contrari e un astenuto. La richiesta di voto segreto era stata appoggiata da alcuni esponenti renziani.
I deputati del Movimento Cinquestelle  al momento del voto hanno alzato le tessere in segno di protesta e non hanno espresso alcuna preferenza. Hanno votato a favore Fi e Cantiere popolare-Pid. Per Toto Cordaro, del Pid, “è passata la legge che allinea la Sicilia alla legge nazionale, c’è un solo problema: i renziani hanno votato contro questa legge”. Per il capogruppo azzurro Marco Falcone “abbiamo cercato di salvare il salvabile, cercando di fare chiarezza sulle contraddizioni di questo governo, ma è una grande sconfitta per la maggioranza”. “Una riforma folle – secondo l’esponente dell’opposizione Nello Musumeci – che produce solo incertezze anche nei lavoratori delle ex province utilizzati come ‘pegno umano’ per condizionare questa Assemblea”.

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