Formazione siciliana al capolinea. Ultime attività verso la chiusura - QdS

Formazione siciliana al capolinea. Ultime attività verso la chiusura

Michele Giuliano

Formazione siciliana al capolinea. Ultime attività verso la chiusura

martedì 17 Maggio 2016

Settore messo in crisi dal ritiro del bando dell’Avviso 3. Marziano: “Si parte da zero a settembre”. In estate, tra giugno e luglio, gli enti “superstiti” cesseranno di esistere

PALERMO – Tra giugno e luglio chiuderanno gli ultimi enti “superstiti” della formazione professionale siciliana. Esauriranno le ultime attività prima di doversi arrendere all’assenza di una nuova attività formativa stoppata di fatto dal ritiro del bando dell’Avviso 3 dopo le vicissitudini oramai arcinote riguardo al ricorso perso dalla Regione con un ente escluso dalla nuova programmazione. Deve essere rifatto tutto e, secondo quanto detto per bocca dell’assessore regionale alla Formazione Bruno Marziano, si ripartirà a settembre.
Intanto si sbriciola l’ultimo residuo di attività formative che erano rimaste in piedi e risalenti in realtà alla precedente progettazione. Alla Sicilia, ed ai suoi tanti disoccupati che sperano proprio in una riqualificazione nel mondo del lavoro, viene quindi negata questa possibilità. Ed è la seconda volta che accade da quando si è insediato il governo Crocetta: accadde nel 2013 quando salto un intero anno di attività formative, è nuovamente successo a cavallo di questo 2015-2016. Un record tutt’altro che invidiabile. Il problema è che si ferma in pratica un intero apparato, dalle finalità essenziali in termini di servizio pubblico, per bloccare gli sprechi che ancora oggi si annidano nel settore. A restare in servizio per l’esattezza gli ultimi 800 lavoratori, che entro luglio saranno licenziati o sospesi.
L’alzata di scudi degli addetti ai lavori era più che prevedibile ed è arrivata in questi giorni dalle tre associazioni che in pratica rappresentano la quasi totalità della galassia degli enti in Sicilia: “Non si fa altro che parlare – si giustificato nella nota Anfop, Asef e Assofor – di criteri clientelari che avrebbero pervaso il settore e si grida continuamente allo scandalo. Come se i dipendenti dei nostri enti pubblici fossero tutti vincitori dì concorso,come se i Pip, gli ex Articolo 23, gli Lsu ed altri siano stati figli di altri comportamenti. In questa terra dove, vi è chi ha resistito e certamente non naviga in buone acque, chi anelava ad ottenere un lavoro ha, quasi sempre, dovuto piegarsi ai voleri di qualche politicante o suo mediatore, dove colui il quale voleva reclamare un proprio diritto doveva sottoporsi ad umilianti trafile”.
Un ragionamento che appare di quelli “sono tutti così, perchè scandalizzarsi di noi”. In realtà un po’ tutto il sistema sembra essere imploso in Sicilia, cioè vale a dire tutta la filiera pubblico-privata che ha retto le fila dei servizi formativi. E non ci sono solo le pecche del passato in questo ambito ma anche quelle del presente: se da una parte infatti si tiene congelata l’attività formativa dall’altra c’è quella legata ai tirocini, e quindi all’assessorato al Lavoro, che va anche peggio per certi versi. è stata infatti sforata la spesa programmata dei tirocini di 40 milioni di euro, e ciò ha creato una nuova forma di “lavoro” a “termine”. Insomma, una sorta di illusione di lavoro in realtà.
“La colpa – attaccano ancora le associazioni degli enti formativi – è soprattutto dell’apparato amministrativo regionale il quale ha notevolmente concorso nella determinazione dell’attuale disastro. Da anni non rendiconta, non gestisce e non paga”.
 


Percorsi formativi, pubblicato decreto su Avviso 7
 
In queste settimane è stato pubblicato, sul sito ufficiale dell’assessorato, il decreto del dirigente generale relativo all’Avviso 7 per la realizzazione dei percorsi formativi di Istruzione e Formazione Professionale, seconda e quarta annualità. Finalità dell’Avviso è dare continuità e sviluppo all’offerta formativa per il conseguimento di una delle 22 qualifiche triennali corrispondenti al ‘Quadro Europeo delle Qualifiche’ (Efq).
I corsi sono rivolti a quei giovani che hanno abbandonato precocemente gli studi ed intendono conseguire un titolo professionale in grado di aumentare le opportunità di trovare un lavoro e che hanno frequentato con successo il primo anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale o abbiano concluso il percorso triennale Iefp nelle istituzioni scolastiche (in sussiediarietà complementare) conseguendo una qualifica di operatore e vogliono frequentare il quarto anno per conseguire il diploma professionale di tecnico tra le 21 qualifiche quadriennali richiamate dalle ‘Linee Guida regionali’.
Le risorse destinate a questo Avviso ammontano a 8 milioni e mezzo di euro, ripartite tra seconda annualità 2016/17 (7,5 mln) e quarta annualità 2015/16 (1 mln). “Stiamo lavorando alacremente – ha aggiunto Marziano – per avviare e completare tutti i percorsi di istruzione e formazione professionale”.

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