Disoccupazione giovanile: Sicilia tra le ultime 10 in Ue - QdS

Disoccupazione giovanile: Sicilia tra le ultime 10 in Ue

Valeria Arena

Disoccupazione giovanile: Sicilia tra le ultime 10 in Ue

giovedì 19 Maggio 2016

Dati Eurostat 2015: la nostra Isola in coda tra le 272 regioni dell’Eurozona con un tasso del 55,9%. I Paesi che si affacciano sul Mediterraneo registrano le prestazioni peggiori

BRUXELLES – Lo scorso 29 aprile l’Istat ha pubblicato i consueti dati provvisori su occupati e disoccupati relativi, questa volta, al mese di marzo. Buone notizie per l’Italia: i numeri, infatti, registrano una crescita dell’occupazione del 0,4% (+90 mila di persone occupate) e una decrescita della disoccupazione del 2,1% (-63 mila disoccupati). I rispettivi tassi si trovano adesso al 56,7% e all’11,4%, con una disoccupazione ai minimi storici dal 2012. Contemporaneamente, però, l’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, infliggeva alla Sicilia un nuovo e triste traguardo. Mentre l’Italia, quindi, festeggiava gli importanti, e si spera duraturi, risultati, la nostra regione aveva, ancora una volta, ben poco da ridere in materia di occupazione.
L’agenzia, infatti, nella stessa giornata ha reso pubblico il rapporto relativo ai dati di disoccupazione 2015, divisi per nazioni e regioni europee in riferimento alle cifre giovanili: il risultato è di una Eurozona fortemente divisa in cui le politiche nazionali hanno certamente più forza di quelle comunitarie. Ancora una volta dominano le regioni del nord con Austria, Germania, Inghilterra, Islanda, Norvegia e Svizzera tedesca ad aprire la classifica con tassi di disoccupazione inferiori al 5%; stesso risultato per quelle ragioni dell’est Europa, come l’Ungheria occidentale e il nord della Romania, vicinissime all’economia della Germania. L’Italia, così come l’Europa, è esattamente divisa in due: un centro nord con tassi di disoccupazione che variano tra il 7,2% e 11,8% e un Sud oltre il 18,8%. Tra le eccezioni, la provincia di Bolzano tra 4,8% e il 7,1% e Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna tra il 11, 9% e 18,7%. Il Sud e la Sicilia si allineano, come era facile prevedere, ai numeri relativi a Spagna e Grecia, i paesi con il tasso di disoccupazione più alto dell’Eurozona.
La situazione peggiora se osserviamo e analizziamo i dati relativi alla disoccupazione giovanile. Se nella classifica delle prime dieci regioni europee che registrano il tasso più basso troviamo ben 10 territori tedeschi (il più basso è del 3,4%), nella lista opposta, sono tre le regioni italiane di cui si segnala la presenza: al terzo posto la Calabria con il 65,1% e all’ottavo e al nono la Sardegna e la Sicilia rispettivamente al 56,4% e al 55, 9%. A fare compagnia alla nostra Isola, solo regioni di nazionalità spagnola e greca.  È facile notare che la differenza con la media dei territori tedeschi, regioni da considerare assolutamente virtuose, è di ben 50 punti.
Dal 2008, inoltre, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia hanno registrato la crescita più sostanziosa in riferimento ai tassi di disoccupazione. In particolare, la nostra Isola presenta numeri raddoppiati rispetto alla media europea, secondo cui i picchi più alti sono da individuare nel 2014. Se la situazione sembra migliorare – più al nord che al sud – in relazione agli anni precedenti, focalizzandosi solo sui dati nazionali, il quadro non è di certo positivo se si considera l’Eurozona. I paesi e le regioni che si affacciano sul Mediterraneo faticano ancora a crescere. 
Poco ottimista anche Susanna Camusso, segretario generale delle Cgil: “La ripresa tanto decantata, ma sempre inferiore agli annunci, non ha avuto alcun effetto sulla disoccupazione nel Mezzogiorno, soprattutto quella giovanile e questo pesa, è di certo figlia di scelte strutturali, non ve n’è stata alcuna di contrasto, anti ciclica da parte del Governo”. “Da un lato, continua una politica di austerità e una sottovalutazione delle necessità, ma sugli elementi strutturali non si è fatto nulla – ha aggiunto – Sotto questo aspetto anche la Regione siciliana ha in varie occasioni deluso”.

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