Sempre incerto il futuro dell’Azienda metropolitana trasporti. Previsto corteo fino in Prefettura. Le ragioni della protesta sono legate all’ipotesi di applicare contratti di solidarietà
CATANIA – Otto ore di sciopero, un sit in di fronte l’azienda e un corteo fino in Prefettura. Oggi sarà il venerdì nero del trasporto pubblico cittadino: il personale viaggiante dell’Azienda metropolitana trasporti si asterrà infatti dal lavoro per protestare, ancora una volta, contro le condizioni in cui si trova la società ma, soprattutto, contro l’ipotesi avanzata dai vertici aziendali, di applicare al personale contratti di solidarietà al sessanta per cento. Una manifestazione che è stata confermata, nonostante i tentativi da parte della politica di comporre una vertenza che, però, sembra difficile da interrompere di fronte agli scenari preoccupanti per l’Amt sul fronte finanziario.
Mercoledì la questione è approdata in Commissione consiliare alla Viabilità, presieduta dal consigliere Carmelo Sofia che ha incontrato alcune sigle sindacali e avanzato, insieme ai colleghi, alcune proposte per risolvere la crisi dell’ex azienda municipalizzata, che vanta crediti milionari nei confronti di Comune e Regione.
“Ho voluto questo incontro per mantenere alta l’attenzione sulla crisi dell’Amt anche in vista della protesta del 20 maggio – spiega Sofia – con l’astensione di 8 ore dal lavoro, e della presentazione dei due piani proposti dall’azienda. Abbiamo già sottoposto le nostre proposte al sindaco e agli assessori al ramo – aggiunge – e ribadiamo, ancora una volta, che il Primo Cittadino e la deputazione regionale devono lavorare in sinergia affinchè da Palermo arrivino quelle risposte che non solo le sigle sindacali ma l’intera città aspetta con grande attenzione. Oggi l’azienda ha decine di milioni di debiti certi a fronte dei crediti che ancora nessuno sa con certezza quando entreranno nelle casse dell’Amt” – continua chiedendo alle istituzioni risposte certe e una programmazione che possa far uscire l’azienda dalla crisi.
“è fondamentale – ribadisce Sofia – stabilire un percorso mirato atto a garantire, quanto più possibile, un servizio decoroso all’utenza e maggiore serenità al personale dell’Amt. Un piano di rilancio immediato – conclude – che non gravi sulle spalle dei lavoratori perché questa fase di stasi rischia di far crollare definitivamente l’intero apparato dell’azienda”.
Ma le ragioni della protesta di oggi sono legate anche al trattamento subito dai dipendenti, che la Fast-Confsal denuncia da tempo. “Come se non bastasse – scrive il sindacato in una nota – la Direzione, recentemente, ha propinato agli autisti una flessibilità esasperata che nulla a che vedere con quanto indicato dal Contratto di lavoro e lascia i lavoratori a casa, in ferie forzate, per mancanza di vetture. Anche per denunciare questo trattamento – conclude – abbiamo deciso di manifestare”.