La riforma della Pa prende finalmente il via - QdS

La riforma della Pa prende finalmente il via

Rosario Battiato

La riforma della Pa prende finalmente il via

sabato 21 Maggio 2016

Con l’ok al decreto attuativo, in Italia arriva il Freedom of information act: l’accesso ai dati della Pubblica amministrazione. Da approvare gli altri dieci D.lgs che il governo ha deliberato in prima lettura a gennaio

PALERMO – L’obiettivo finale è chiaro: semplificare tutti gli aspetti della macchina amministrativa. Lo rivela anche il titolo “Da uno Stato pesante a uno Stato semplice” che campeggia nella pagina dedicata alla riforma della Pubblica amministrazione all’interno del sito ministeriale (funzionepubblica.gov.it). Un’azione coordinata che poggia sulle deleghe concesse nella legge 7 agosto 2015 n.124 e sul decreto 24 giugno 2014 n.90 (poi convertito nella legge 11 agosto 2014 n.114) che riguarda le “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”.
Gli interventi, fissati nei vari passaggi della legge 124/2015, comprendono tutti gli aspetti che riguardano le interlocuzioni con imprese e cittadini e l’organizzazione interna della macchina statale, procedendo per rendere più efficaci le norme che ci sono e sbloccare i procedimenti più complessi. Non si tratta di una semplice riforma di settore, perché aggredisce tre aspetti: rapporto tra cittadini e Pa, tempi certi e regole precise per le autorizzazioni che le Pa devono rilasciare a chi investe, riorganizzazione dello Stato e dei lavoratori pubblici. Di conseguenza è ampia la fascia delle materie trattate: cittadinanza digitale, organizzazione dello Stato sul territorio, dirigenza, anticorruzione, lavoro pubblico, Camere di commercio, enti di ricerca, società partecipate pubbliche e servizi pubblici locali, forze di polizia, conferenza dei servizi, silenzio-assenso fra amministrazioni, testi unici.
Il primo è andato. Nei giorni scorsi il primo degli undici decreti attuativi, già deliberati dal governo lo scorso 20 gennaio, è diventato legge. Il Cdm ha accolto gran parte delle correzioni sollecitate dalle commissioni di Camera e Senato e ha pertanto definitivamente approvato il decreto per liberarizzare l’accesso degli atti della Pubblica amministrazione da parte cittadini. Introdotto in questo modo anche in Italia il Freedom information act (Foia), che permetterà agli italiani di accedere, anche senza alcuna motivazione specifica, ai dati in possesso della Pubblica amministrazione. L’Italia non rivoluziona nulla, ma si allinea al resto del mondo occidentale, e non solo, visto che l’operazione è già permessa in circa un centinaio di Paesi.
Si tratta del primo passo, quindi ci sarà ancora da lavorare anche se i tempi sono già decisi e non si potrà procrastinare. La riforma della pubblica amministrazione, in riferimento alla legge 124/2015,  ha previsto deleghe da esercitarsi nell’arco dei 12 mesi dell’approvazione, ad eccezione del decreto sul pubblico impiego per il quale sono stati previsti 18 mesi di tempo.
Il primo pacchetto dei decreti attuativi relativi a cittadini e imprese è stato presentato in Consiglio dei ministeri già lo scorso 20 gennaio. In quell’occasione il governo ha approvato, in esame preliminare, gli undici decreti attuativi che riguardano: la semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativi, il riordino della disciplina in materia di conferenza dei servizi, le norme in materia di segnazionale certificata di inizio attivitià (Scia), la modifica e l’integrazione del codice dell’amministrazione digitale, il testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico, le norme di riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, la revisione e semplificazione in materia di prevenzione della corruzione pubblica e trasparenza, la dirigenza sanitaria, la razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato, le norme in materia di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali e quindi le modifiche in materia di licenziamento.
 

 
Gli altri D.lgs attesi: porti, tempi certi, Corpo forestale e imprese
 
PALERMO – In cosa consistono i decreti attuativi? Gli aspetti sono differenti e affrontano tutti servizi che riguardano la quotidianità di molti italiani. Dal 31 dicembre 2017 i cittadini potranno accedere ai servizi pubblici con un unico nome utente e un’unica password con cui inviare e ricevere dalla Pa comunicazioni e documenti per via digitale (Codice dell’amministrazione digitale), mentre si prevedono tempi più stringenti per la conferenze dei servizi con tempi certi e programmati e decisioni da prendere entro un massimo di 5 mesi. Sul fronte degli investimenti si prevede lo “sblocca procedimenti” che permetterà a Comuni e Regioni, ed eventualmente al presidente del Consiglio, di individuare investimenti strategici per i quali chiedere tempi accelerati. Si prevede, inoltre, la possibilità di presentare un unico modulo standardizzato per tutta Italia per avviare attività economiche ed edilizia con la garanzia di una risposta in tempi certi. A lungo si è discusso della riduzione dei Corpi di polizia che, in particolare, prevede l’accorpamento del Corpo forestale nell’Arma dei carabinieri già dal 2017. Accorpamenti anche per i porti: le Autorità del sistema portuale saranno 15 e raggrupperanno i maggiori scali a mare italiani.
 

 
Novità su licenziamenti, direttori sanitari, servizi pubblici locali e società partecipate
 
PALERMO – Novità anche per i direttori sanitari, almeno nell’ottica del reclutamento e della revoca. “Sarà istituito presso il ministero della Salute – leggiamo sul sito del ministero – un elenco nazionale di quanti hanno i requisiti per la nomina di direttore generale delle aziende sanitarie”. Aggiornato anche il vasto e complesso mondo della partecipate con l’introduzione di un testo unico, che si applica alle società di capitali, si riducono per il presente le società e “sono individuati criteri qualitativi e quantitativi attraverso i quali razionalizzare a regime la platea delle partecipate”. Un altro testo unico arriva anche per i servizi pubblici locali, nel quale si stabilisce che “è servizio pubblico di interesse economico generale solo quello che non può essere prestato dal privato alle stesse condizioni secondo criteri di economicità, efficacia ed efficienza”. Anche in materia di licenziamento per i dipendenti della Pa si prevede una vera e propria rivoluzione: “chi truffa sulle presenze in entrata o direttamente o per interposta persona, se colto in flagranza di reato, sarà subito sospeso e sarà contestualmente avviato l’iter per il licenziamento che dovrà concludersi entro 30 giorni”. Stop, dunque, ai furbetti del cartellino che nel recente passato hanno riempito le pagine di cronaca in diversi comuni d’Italia.

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