Statuto dell'Autonomia. Riforma necessaria - QdS

Statuto dell’Autonomia. Riforma necessaria

Raffaella Pessina

Statuto dell’Autonomia. Riforma necessaria

martedì 24 Maggio 2016

Giovanni Ardizzone: “Non possiamo farlo da soli, occorre spinta dell’opinione pubblica”. Se ne parlerà oggi durante la seduta dell’Assemblea

PALERMO – La crisi socio economica della Sicilia è sotto gli occhi di tutti, e spesso si è discusso sia dentro che fuori dall’Aula della mancata attuazione in molte delle sue parti dello Statuto della Regione. Si è parlato anche di come lo Stato incameri molti tributi che la Sicilia, grazie allo Statuto Speciale, dovrebbe trattenere per sé e gestire autonomamente. Eppure c’è chi in questi giorni ha detto che la Sicilia si tiene 9 parti su 10 delle tasse che riscuote dai cittadini.
“Voglio la Lombardia regione a statuto speciale – ha detto il presidente della Lombardia Roberto Maroni, ieri a Pordenone – io sono per la specialità, non sono tra quelli che dicono che bisogna cancellarla, per due motivi: voglio averla anch’io. Se avessi la possibilità di trattenere i 9/10 delle tasse come fa la Sicilia, disporrei di 30mld di euro all’anno in più, cioè una volta e mezzo il bilancio che ho adesso. Secondo perché se riduciamo la specialità vuol dire ridurre le risorse che rimangono qui, che non verrebbero certo a favore della Lombardia, ma a favore di Napoli, della Sicilia”.
Ancora non si conoscono le reazioni del Presidente della Regione Crocetta e di altri politici siciliani, impegnati giustamente nelle cerimonie di commemorazione della strage di Capaci, dove morirono il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta. Ma di Statuto e della necessità di rinnovarlo ne ha parlato il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone. “Rinnovare lo statuto siciliano – ha detto Ardizzone –  è un processo che stiamo mettendo in atto all’Assemblea regionale, ma non basta, non possiamo farlo da soli, occorre che questa spinta arrivi dal basso, che sia coinvolta l’opinione pubblica. Rivisitare lo statuto e renderlo attuale è un processo che deve interessare tutti i cittadini siciliani”.
“I mezzi di informazione non aiutano a diffondere il messaggio di un’autonomia da rivedere, cui deve andare ora tutta la nostra attenzione, per resistere – avverte Ardizzone – agli attacchi centralisti del governo romano”. E proprio di riforma dello Statuto si parla oggi a Sala D’Ercole nella seduta assembleare. Al secondo punto all’ordine del giorno infatti, dopo le consuete comunicazioni, vi sarà da trattare proprio “La riforma dello Statuto in occasione dell’anniversario della prima seduta dell’Assemblea regionale siciliana”.
I partiti torneranno in Aula anche per discutere disegni di legge e interrogazioni varie. A proposito di partiti, il Movimento cinquestelle è stato attaccato dal sottosegretario del Pd Davide Faraone. “Non temiamo il Movimento 5 Stelle perché dove sta governando sta dimostrando di essere un disastro, dove sono presenti in Parlamento come qui in Sicilia, sono diventati i più vecchi politici con il sedere sulla poltrona. I 5 Stelle – ha proseguito – si sono dimostrati assolutamente anonimi al sistema vecchio di fare politica. A Bagheria, Gela, dove hanno governato si sono dimostrati un disastro quindi credo che consegnare a loro la guida del Paese o di una città sia del tutto nefasto per i cittadini”.

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