La curcuma, un nuovo alleato contro Ictus e Alzheimer - QdS

La curcuma, un nuovo alleato contro Ictus e Alzheimer

redazione

La curcuma, un nuovo alleato contro Ictus e Alzheimer

sabato 28 Maggio 2016

Ricerca pubblicata sul British journal of nutrition lo confermerebbe

PALERMO – Direttamente dalla natura arrivano alcune risposte alla domanda di salute che spesso vengono confortate anche dagli studi della medicina. Esistono, infatti, piante che utilizzate nelle cucine o nelle tradizioni mediche di alcuni paesi anche da migliaia di anni, possono apportare benefici sufficientemente conclamati anche a livello della ricerca scientifica. Una di queste, utilizzata come medicina, spezia e colorante da oltre 5.000 anni in India, è la “Curcuma” nota anche come “Zafferano d‘India“, perché i suoi rizomi, che sono la parte della pianta che contiene i principi attivi, vengono bolliti per diverse ore, poi essiccati in appositi forni, ed infine pestati fino ad ottenere una polvere di color giallo-arancione che viene comunemente utilizzata come spezia nella cucina del Sud Asia.
La polvere di curcuma è l’ingrediente che dà il colore caratteristico al curry; il sapore è molto volatile mentre, al contrario, il colore si mantiene inalterato nel tempo.
Tale spezia, contiene centinaia di componenti tra cui potassio, vitamina C, amido pari al 26%, oltre ad oli eterici ed oli amari che sono in grado rispettivamente di stimolare l’appetito e la formazione di enzimi digestivi, ma quello che ha più destato l’attenzione degli studiosi è la “curcumina” ed in particolare la sua particolare natura antitumorale ed antiossidante, disintossicante ed antiinfiammatoria.
Inoltre una recente indagine scientifica, ha fornito nuove speranze per la cura dell’Alzheimer: un composto presente nella curcuma, la spezia che conferisce al curry il suo tipico colore giallo, stimola la proliferazione e il differenziamento delle cellule staminali neurali presenti nel cervello adulto. Lo studio è stato pubblicato su British Journal of Nutrition. I ricercatori, hanno sperimentato l’effetto del turmerone aromatico, che insieme alla curcumina è una delle due molecole bioattive presenti nella curcuma, sia in vitro che in vivo. Gli esperimenti condotti su cellule staminali neurali di ratto coltivate in laboratorio hanno dimostrato che questa molecola non ha nessun effetto sulla morte cellulare, ma a concentrazioni opportune stimola la proliferazione delle cellule staminali neuronali fino all’80% e ne accelera il differenziamento.
Studi di imaging sul cervello di ratti adulti ha invece dimostrato che la somministrazione di turmerone è associata a una maggiore ampiezza della zona subventricolare e a un’espansione dell’ippocampo. In entrambe queste aree avvengono fenomeni di neurogenesi, cioè di produzione di nuove cellule nervose.
Secondo la ricerca, a beneficiare di auspicabili risvolti in termini di nuove cure a disposizione potrebbero essere non solo i pazienti affetti da Alzheimer, ma anche chi ha a che fare con altri disturbi neurologici, ad esempio l’ictus.

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