Infrastrutture, carburante, sviluppo e occupazione - QdS

Infrastrutture, carburante, sviluppo e occupazione

Carlo Alberto Tregua

Infrastrutture, carburante, sviluppo e occupazione

giovedì 02 Giugno 2016

Il Gottardo avvicina l’Europa

Gli svizzeri sono sempre svizzeri. Hanno la nomea di essere puntuali anche se qualche volta non lo sono. Per esempio, sono riusciti a completare la galleria del Gottardo sei mesi prima del termine previsto.
Con i suoi 57 km unisce il Comune di Bodio, nel Canton Ticino, a quello di Erstfeld, nel Cantone Uri. I treni che lo percorreranno risparmieranno almeno un’ora di tempo; ma non solo quelli passeggeri, perché di notte viaggeranno i treni merci. In atto, da Milano a Zurigo, il treno impiega 3 ore e 45 minuti ma con l’apertura del Gottardo il tempo si ridurrà a 2 ore e 30 minuti, perché la rete è ad alta velocità.
Non solo l’opera totalmente finanziata dal governo confederale non ha ricevuto ovviamente fondi europei perché la Svizzera non fa parte della Ue, ma ha messo in moto una costellazione di attività dell’indotto che hanno creato crescita del Pil e dell’occupazione.
Il progetto Alp-transit ora entra in una nuova fase perché entro il 2020 sarà ultimato il tunnel di 15,4 km sotto il Monte Ceneri ed anche quello di 22,1 km dello Zimmerberg, tra Zugo e Zurigo.  

Cosicché la Svizzera ha consentito di avvicinare l’Italia al centro Europa, e riuscirà ad ammortizzare la spesa in quarant’anni mediante il pedaggio di tutti, passeggeri e merci, che transiteranno dentro la galleria del Gottardo. I treni per passeggeri viaggeranno a 250 km/h mentre quelli per il trasporto delle merci a 160 km/h, in soli venti minuti per attraversare tutta la galleria.
Rfi (Rete ferroviaria italiana) di Fs ha messo mano all’ultimazione del terzo valico fra Milano e Genova, che entro il 2021 consentirà ai treni di percorrere l’intera tratta tra le due città in meno di un’ora.
E’ già in fase di ultimazione la Torino-Lione per l’Alta Velocità tra Milano e Parigi. Si sta costruendo l’Alta Velocità fra Milano e Venezia, nonché la costruzione dell’Alta Velocità che attraversa il Brennero.
Riportiamo tutti questi dati non per invidia, ma con un plauso a quelle popolazioni e ai governi svizzero e italiano che stanno investendo nelle infrastrutture su ferro, le quali costituiscono il carburante indispensabile per sviluppo e occupazione. Non solo per la loro costruzione ma perché accelerano fortemente lo spostamento di persone e cose.
 

In questo quadro risulta desolante la situazione del Sud Italia ove ancora i treni viaggiano a meno di 100 km/h, come per esempio la Jonica, fra Reggio Calabria e Bari, per non citare quella esistente in Sicilia, come  ad inizi del secolo passato.
E’ vero che si continua a parlare della costruzione dell’Alta Velocità light (a 200 km/h) fra Messina, Catania e Palermo, per costruire la quale ci vogliono cinque miliardi di euro di cui i politici parlano come se già fossero disponibili. Ma continuiamo a sentire parole, parole e parole: infatti i cantieri non sono ancora aperti.
E’ vero che Rfi sta cominciando a preparare i possibli progetti per costruire l’Alta Velocità light tra Salerno e Reggio Calabria. è vero che Renzi parla con maggiore frequenza della costruzione del Ponte sullo Stretto, ma tutte queste sono solo promesse che, come quelle del marinaio, non si trasformano in atti concreti. Un governo serio dovrebbe comunicare ai propri cittadini non solo pie intenzioni, ma pubblicare sui siti internet il cronoprogramma per la  realizzazione delle stesse. 

La vicenda emblematica dell’attentato al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica una situazione incredibile, che però tutti conoscevano: migliaia e migliaia di ettari affidati a soggetti collegati all’organizzazione criminale. Ma come, in questi ultimi quindici anni i presidenti delle Regione non se n’erano accorti? E di questa loro dimenticanza non avevano informato l’opinione pubblica, né preso alcuna iniziativa per contrastarla?
Antoci è stato coraggioso e ha tutta la nostra solidarietà, ma fa specie vedere il Presidente della Regione in prima linea nelle manifestazioni quando nel triennio del suo governo non ha fatto nulla per spiantare il malaffare oggi finalmente venuto alla ribalta.
E’ vero che in Sicilia vi sia tanta gente per bene, ma la gente per bene che non si è interessata fino ad oggi di un fenomeno come questo come dell’enorme ritardo nelle infrastrture, non è per bene, anzi il suo silenzio l’ha resa connivente: le parole distinte dai fatti!

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