Bulimia dei consumi anoressia dei valori - QdS

Bulimia dei consumi anoressia dei valori

Carlo Alberto Tregua

Bulimia dei consumi anoressia dei valori

mercoledì 08 Giugno 2016
A molti sembra più importante apparire, anziché essere. Ad altri, una stretta minoranza, appare più utile non dover dimostrare nulla, ma operare con senno e misura , senza strafare, pur impegnandosi al massimo.
Ci vuole pazienza, infinita pazienza, per comportarsi in questa maniera, ma ci conforta quanto scriveva Giacomo Leopardi (1798-1837) nello Zibaldone: “La pazienza è la più eroica delle virtù perché non ha nessuna apparenza eroica”.
Oggi tutti consumano, tutti sono assatanati di cose materiali, in una sorta di bulimia senza freni, non accorgendosi che così vivendo il tempo subisce un’accelerazione e la fine della strada arriva prima, nonostante la durata della vita si sia allungata, perché la medicina ha messo a disposizione farmaci più potenti .
Ciò accade nonostante la natura si difenda e produca batteri resistenti a tutti gli antibiotici, gettando nello sgomento i ricercatori, sorpresi di questo cambiamento quasi repentino.

Molti hanno l’ansia di essere sempre in linea con i prodotti di consumo, anzi esserne avanti. Così che le relazioni affettive hanno accorciato i tempi, si interrompono frequentemente, si cercano risultati immediati, non si effettuano programmi di medio e lungo periodo.
Sembra che il tempo sia solo quello presente, ci si dimentica del passato, degli errori commessi dall’umanità, e di quello che potrà accadere se noi non adoperiamo buone dosi di saggezza.
L’utopia si neutralizza, i sogni si mettono nel cassetto, i valori si riducono, come il corpo colpito dall’anoressia. I sogni, quando sono concreti (non sembri un ossimoro), possono essere efficaci farmaci per il cervello come accade negli effetti placebo.
Quando una persona è totalmente coinvolta in quello che fa, in modo da ricevere ricchi compensi emotivi ed intellettuali, non si accorge della fatica, perde la cognizione del tempo e vive in uno stato di serenità interiore che spesso compensa le fatiche.
Il nostro cervello apprende lentamente e agisce rapidamente. Possiede automatismi propri ed altri che ha imparato con l’esperienza. Per questo ha bisogno del tempo necessario alla riflessione.
 

In latino otium (il tempo che dedichiamo ai nostri interessi) viene contrapposto al termine negotium, che vuole dire non ozio, cioè attività lavorativa.
Ma l’ozio non è quello che noi intendiamo comunemente, piuttosto la capacità di riflettere, di pensare, di proiettarsi in un progetto di vita soddisfacente. Il cervello umano possiede meccanismi rapidi, ma impara lentamente, si scriveva prima. I primi sono inconsci, i secondi frutto di ragionamenti. E questo ci rende liberi e ci dovrebbe fare osservare quanto diceva Senaca (4 a.C.-65 d.C.): “Non seguire come pecore il gregge di chi ci precede”.
Il nostro cervello è una macchina poderosa: ha circa 86 miliardi di neuroni e 85 miliardi di cellulale non neuronali. Noi stessi non lo conosciamo bene. Tuttavia, la ricerca è andata molto avanti nell’individuare tutte le  parti ed i suoi funzionamenti.
Non possiamo bloccarne il suo invecchiamento, ma rallentarlo, con uno stile di vita sobrio e moderato, accoppiato ad una intensa attività del pensiero.

Non è il tempo che passa, ma siamo noi che passiamo: il vecchio detto ci fa intendere come abbiamo una sorta di presunzione nel volere misurare tutti i momenti della nostra vita, dimenticando che essa è un lampo fra due periodi bui (Ennio Flaiano, 1910-1972).
Nel nostro corpo abbiamo due metronomi: uno che regola il battito cardiaco e l’altro la frequenza respiratoria, mentre il cervello non ha orologio, non misura il tempo, come noi abbiamo la pretesa di fare. Né noi sappiamo quale sia il tempo del nostro cervello.
Le nostre reazioni, di fronte a sensazioni primarie quali il disgusto, la rabbia, la paura, la gioia sono automatiche e si vedono nella nostra faccia. Possiamo fare ben poco per nasconderle. Solo un addestramento lungo e continuo consente di utilizzre quella parte del cervello che guida fantasia e immaginazione verso cognizioni che si possono trovare attraverso l’intuizione.
Tutto questo ha bisogno di lentezza: così possiamo scoprire gli errori che abbiamo sicuramente commesso e che dovremo evitare di commettere ancora. La vita è bella se si sa vivere!

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