Immobili non residenziali: trend positivo per il mercato siciliano - QdS

Immobili non residenziali: trend positivo per il mercato siciliano

Oriana Sipala

Immobili non residenziali: trend positivo per il mercato siciliano

sabato 11 Giugno 2016

Lo certifica l'Osservatorio dell'Agenzia delle Entrate, in collaborazione con Assilea. Isola in controtendenza. +19,2% nel settore terziario, +6,4% nel commerciale, +7,6% nel produttivo

CATANIA – Se il mercato delle abitazioni ha conosciuto uno sblocco negli ultimi due anni, lo stesso non si può dire delle compravendite degli immobili non residenziali.
Nel 2015 il mercato degli edifici adibiti ad uso terziario, produttivo e commerciale, a livello nazionale, ha registrato infatti una sostanziale stagnazione rispetto all’anno precedente. A certificare questo andamento è il “Rapporto immobiliare 2016 – Immobili a destinazione terziaria, commerciale e produttiva”, realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con Assilea (Associazione italiana leasing), e pubblicato lo scorso 25 maggio.
Nello specifico, le compravendite delle unità immobiliari adibite a uffici (settore terziario) diminuiscono dell’1,9%, mentre quelle del settore produttivo (capannoni e industrie) registrano un calo più accentuato, pari al 3,5%. Fa eccezione il settore commerciale (negozi e laboratori), che presenta un lieve incremento dell’1,9%.
Ma se questo è il trend che si rileva in generale a livello nazionale, diversa è la situazione in Sicilia, dove anzi si evincono significativi rialzi in tutti i settori. Nel 2015, infatti, la nostra Isola ha visto un incremento del 19,2% per quanto riguarda le compravendite immobiliari del settore terziario. Si tratta del rialzo più alto dopo quello della Valle d’Aosta (+122,3%), mentre in altre regioni ci sono state flessioni non indifferenti. La più vistosa si è registrata in Puglia (-23,3%), seguita da Emilia Romagna e Basilicata, dove il calo oscilla tra il 17 e il 19%.
Guardando all’andamento di tale mercato nelle più grandi città italiane, non possiamo che confermare questa tendenza. A Catania e Palermo si sono registrate variazioni positive pari rispettivamente a 36,7% e 33,6%. Anche in altre città come Venezia, Torino, Milano e Firenze, gli incrementi hanno superato il 30%, mentre variazioni più contenute, ma sempre significative, si rilevano a Napoli e Roma (+20%) e a Verona (+10%). Uniche città con un trend in calo sono Bologna (-14,7%) e Genova (-3,1%).
Nella nostra Isola, inoltre, il mercato degli immobili a destinazione terziaria sembra essere più accessibile, visto che le relative quotazioni sono tra le più basse d’Italia. Parliamo infatti di 1.064 €/mq, contro gli oltre 1.500 €/mq degli immobili in Toscana, Lombardia, Campania ed Emilia Romagna. Rispetto al 2014, inoltre, si è registrato in tutto il Paese un calo delle quotazioni medie, che in Sicilia si attesta al -2,6%.
Il discorso non è molto diverso se andiamo ad analizzare il mercato degli immobili a destinazione commerciale. In Sicilia, le compravendite di negozi e laboratori sono aumentate in un anno del 6,4%, contro una media nazionale del +2,7%. Nelle due più grandi città dell’Isola, inoltre, il rialzo risulta ancora più accentuato: +23,9% a Palermo e +9,3% a Catania.
Quanto alle quotazioni medie, anche in questo caso si può osservare come i valori in Sicilia siano tendenzialmente più contenuti rispetto ad altre parti d’Italia. Parliamo infatti di 1.291 €/mq, contro gli oltre 2 mila €/mq degli immobili compravenduti in Lazio e Liguria, e gli oltre 1.700 €/mq di quelli compravenduti in Lombardia, Valle d’Aosta, Toscana e Campania.
Situazione in fase di sblocco, almeno nella nostra Isola, si ha anche per quanto riguarda il mercato degli immobili ad uso produttivo. Se in quasi tutte in le regioni d’Italia si rileva infatti una contrazione del numero delle transazioni di industrie e capannoni, in Sicilia si ha invece un incremento del 7,6%. Tendenze nettamente inverse si hanno invece in Valle d’Aosta (-40%), Basilicata (-20,8%), Calabria (-14,6%), Piemonte e Molise (-11%).
Un trend, questo, che ritroviamo anche nelle principali città italiane. A Catania si ha una vera e propria impennata (+97%), mentre a Palermo si registra un +32,7%. Le uniche città in cui tale mercato risulta in calo sono quelle di Verona (-66,1%) e Genova (-3,8%).
Infine, per quanto riguarda le quotazioni medie, si va da un valore massimo di 730 €/mq nel Lazio, a un valore minimo di 390 euro rilevato proprio in Sicilia. Tale cifra si è mantenuta pressochè invariata rispetto al 2014, registrando un lieve calo dello 0,8%.
Questi andamenti ci fanno ben sperare, ma siamo ancora lontani dalla vivacità che caratterizzava il mercato immobiliare non residenziale nel 2004. Da allora periodi di congelamento delle compravendite (2008-2009 e 2012-2013) si sono alternati a periodi di sblocco (2010-2012), a discapito di uno stabile e costante cammino verso la ripresa.

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