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Messina – Una frana preoccupa, torna l’incubo emergenza idrica

redazione

Messina – Una frana preoccupa, torna l’incubo emergenza idrica

martedì 14 Giugno 2016

L’Amam assicura l’avvio di interventi preventivi nel giro di pochi giorni

MESSINA – “Abbiamo avviato un’azione conoscitiva e ci siamo resi conto che è necessario un’intervento urgente e molto importante, per evitare che questa frana possa causare gravi danni e l’interruzione dell’erogazione dell’acqua”. Lo ha detto il dirigente dell’Amam Luigi La Rosa, riferendosi a un fronte di frana che si è aperto a Forza D’Agrò e che minaccia la condotta di Fiumefreddo che porta l’acqua alla città di Messina.
“Entro 10 giorni – ha aggiunto La Rosa – dovrebbe essere pronto il progetto, poi firmeremo gli accordi con i proprietari dove passerà la condotta e poi in altri 15 giorni dovrebbero essere ultimati i lavori che prevedono un by-pass definitivo. Durante i lavori, che ipotizzo inizieranno a luglio, per due giorni l’erogazione sarà bloccata, ma cercheremo di limitare al minino i disagi per i cittadini".
Ciò che temono i cittadini è una nuova emergenza idrica, pari a quella verificatasi lo scorso 23 ottobre, quando una frana ha causato la rottura della condotta di Fiumefreddo a Calatabiano. L’acqua è tornata soltanto giorno 30, dopo una settimana di intensi lavori. Il 3 novembre, però, è ceduta la nuova condotta e i tecnici hanno realizzato un by-pass proprio a Forza D’Agrò. Il 17 l’erogazione è stata riattivata, ma il 21 si è verificato un altro guasto. Un calvario che sembrava finito il 23 novembre e i cui possibili colpevoli sarebbero stati individuati dalla Procura, che intanto ha aperto un’inchiesta conoscitiva. Alla vigilia di Capodanno, il 28 dicembre, Messina si è svegliata ancora una volta senz’acqua (ripristinata poi il 5 gennaio) e ulteriori interruzioni si sono verificate il 26 gennaio, il 9 febbraio e il 27 aprile scorso.
“Nella nostra indagine sulla condizioni del territorio – ha concluso La Rosa – ci siamo resi conto che il fronte della frana è peggiore di quello che avevamo ipotizzato e che quindi l’intervento deve essere più corposo di quello già previsto in precedenza. Per questo motivo terremo fissi i primi blocchi di ancoraggio e realizzeremo questo nuovo by-pass”.

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