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Catania – Teatro Stabile sull’orlo del baratro. Ultima speranza nel commissario

Melania Tanteri

Catania – Teatro Stabile sull’orlo del baratro. Ultima speranza nel commissario

martedì 14 Giugno 2016

Il presidente Salvatore La Rosa getta la spugna dopo i risultati dell’ispezione della Regione. Al 31 dicembre 2015 accertati debiti per 13 mln, situazione destinata a peggiorare

CATANIA – Lascia il presidente del Teatro Stabile di Catania. Appena dopo alcuni mesi di carica, assunta dopo le dimissioni del predecessore, il giornalista Nino Milazzo, va via anche Salvatore La Rosa. Lo ha comunicato egli stesso nel corso di una conferenza stampa convocata all’ultimo minuto per sabato pomeriggio, subito dopo la diffusione dei risultati dell’ispezione effettuata dai rappresentanti dell’assessorato regionale al Turismo e allo Spettacolo, retto da Anthony Barbagallo.
Un’azione che il rappresentante del governo regionale ha ritenuto necessaria di fronte alle mancate risposte alla richiesta di invio di documenti. Nel responso del personale inviato a Catania dalla Regione, sarebbero state riscontrate delle irregolarità amministrative, un tassello in più nelle criticità sulla gestione del teatro già emerse, che hanno portato all’inchiesta della Guardia di Finanza.
Non c’è pace, dunque, per l’istituzione culturale cittadina, da anni in una bufera che non è stata irrisolta, e ora scatola vuota, con le attività sospese a tempo indeterminato e i lavoratori in assemblea permanente. Dopo averlo comunicato ai soci dell’ente teatrale, La Rosa ha dunque deciso di lasciare passando, di fatto, la palla al futuro commissario che dovrà dipanare la matassa e provvedere, se sarà possibile, al risanamento.
Nella relazione degli ispettori regionali è stata infatti rappresentata la grave situazione economico-finanziaria dell’ente ed esaminata minuziosamente la documentazione su acquisti, servizi e forniture, sulla tipologia dei rapporti di lavoro e sulle mansioni svolte dai 37 dipendenti dello Stabile. Il debito ammonterebbe a circa 13 milioni – cifra destinata a crescere senza immediati accorgimenti – e sarebbe in larga parte dovuto proprio al personale.
È stato, in ogni caso, l’ormai ex presidente, a spiegare le motivazioni delle dimissioni, nella lettera inviata ai soci. Tra queste, la situazione del bilancio del teatro, che nel dicembre 2015 presentava perdite di oltre un milione di euro e, in generale, la situazione debitoria complessiva, certificata anche dagli ispettori.
Situazione sempre più ingarbugliata, dunque, per una delle più importanti istituzioni cittadine, dalla storia gloriosa ma dal futuro incerto, come quello dei lavoratori, aggrappati alla speranza che la gestione commissariale possa salvare il Teatro.

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