Rifiuti, Sicilia in direzione opposta alle regole dell'Ue - QdS

Rifiuti, Sicilia in direzione opposta alle regole dell’Ue

Raffaella Pessina

Rifiuti, Sicilia in direzione opposta alle regole dell’Ue

giovedì 16 Giugno 2016

Così l’europarlamentare Giovanni La Via: “Troppi sprechi e gestione inefficace”. Intanto, slitta la riforma a causa dell’assenza di Crocetta

PALERMO – Non lavorerà neanche questa settimana la Giunta regionale. È slittato infatti alla prossima settimana l’esame e l’approvazione del disegno di legge sul riordino del sistema dei rifiuti in Sicilia che prevede una sola governance anziché le 18 attuali.
L’esame del testo era previsto in giunta ieri, ma il governatore Crocetta ha chiesto il rinvio perché impegnato a Bruxelles. “Ho concordato il rinvio con il capo di gabinetto del ministero per l’Ambiente – spiega Crocetta – Approvarlo oggi in mia assenza avrebbe avuto un segnale negativo. Ne ho parlato col ministero e abbiamo condiviso il rinvio alla prossima giunta”.
Sulla gestione del sistema il governatore si è mostrato ottimista ed ha aggiunto: “Siamo in perfetta sintonia col ministero, il capo di gabinetto si è complimentato per come il governo sta intervenendo per rimettere ordine”.
Di diverso parere Giovanni La Via, (ApPpe) Presidente della Commissione Ambiente, Sanità pubblica, Sicurezza alimentare, che ha commentano negativamente il diverso modus operandi della politica siciliana e di quella europea.
“La Sicilia viaggia in direzione opposta rispetto alle scelte di Bruxelles – ha detto La Via: troppi sprechi e gestione inefficace. L’Europa definisce le regole del futuro per la gestione dei rifiuti. è una sfida globale che ha però un unico obiettivo: consegnare alle generazioni future un ambiente ecosostenibile, quindi un mondo più vivibile. A Bruxelles si decide di andare verso la graduale riduzione delle discariche, in Sicilia sono l’unico sistema per l’eliminazione dei rifiuti”. La Via ha iniziato ieri i lavori per definire la propria posizione rispetto al nuovo “Pacchetto rifiuti”, nell’ambito della riforma dell’economia circolare su cui in sede Commissione, la relatrice Simona Bonafè ha presentato la propria relazione. La Via ha parlato di notevoli differenze “nelle performances dei diversi Stati membri, e queste differenze vanno colmate attraverso definizioni e metodo di calcolo chiari e rigorosi, e con il lavoro delle amministrazioni nazionali e regionali nel recepimento e implementazione delle direttive”.
“In Sicilia – dice il Presidente della Commissione Ambiente – si è preferito mandare i rifiuti all’estero, con costi enormi per i cittadini, invece di investire nella promozione della cultura della differenziata – che ha come unico risultato quello di farci perdere risorse che potrebbero essere recuperate e riutilizzate – e nella definizione di strutture e tecnologie necessarie per un’efficace gestione dei rifiuti”. “Le scelte europee certificano il fallimento delle decisioni regionali in termini di rifiuti. È arrivato il momento di cambiare rotta – continua La Via, e aggiunge – La Sicilia, dopo anni di gestione inefficace che ha portato all’attuale stato d’emergenza, dovrà allinearsi alla normativa del futuro, e darsi un nuovo piano di gestione, abbattendo i costi, oggi elevatissimi, e avviandosi verso le percentuali, oggi lontanissime, previste per quanto riguarda differenziazione e smaltimento dei rifiuti”. La Via conclude con un appello alla Sicilia: “L’Europa è pronta a raccogliere la sfida del futuro “ con un iter che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi, assieme ai cittadini, che devono essere i primi a convincersi della necessità di questo cambiamento per il futuro del nostro pianeta. Speriamo lo stesso faccia la nostra Regione”.
Critico invece neo confronti del Pd dell’Isola Saverio Romano, di Forza Italia, che dice come “Il Pd siciliano, sulla testa dei siciliani e incurante dei loro problemi, solo in apparenza litiga con Rosario Crocetta, il presidente della Regione più scarso e incapace di sempre. In realtà si spartiscono privilegi, potere e prebende. Non c’è occasione – prosegue Romano – in cui il Pd siciliano non prenda le distanze da Crocetta: dalla questione dei rifiuti, al bilancio, all’affaire Cafeo. E non si capisce per quale motivo non sia consequenziale. In realtà lo si capisce bene: come i ladri di Pisa, che agivano uniti di giorno per litigare la notte, cosi Pd Siciliano e Crocetta fingono di divergere, ubbidendo a esigenze diverse. Delle gravi emergenze della Sicilia non se ne curano affatto. Stanno insieme e si sostengono per mero interesse di potere”.

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