Camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa: ritardi e polemiche - QdS

Camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa: ritardi e polemiche

redazione

Camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa: ritardi e polemiche

venerdì 17 Giugno 2016

Salvo Politino, Confesercenti Catania: “No a spartizioni di potere”

CATANIA – “La storia si ripete. Il triste ritornello della politica che interferisce, ritarda e altera lo sviluppo dell’economia. E, a farne le spese, ancora una volta sono solo ed esclusivamente i cittadini catanesi”.
Così il direttore di Confesercenti provinciale, Salvo Politino, esprime il suo rammarico per i ritardi e le continue polemiche che hanno contraddistinto i mesi precedenti la nascita della nuova Camera di Commercio di Catania Siracusa e Ragusa.
“Da settimane assistiamo a dibattiti e vere e proprie spartizioni delle Participate collegate. Nessuno che tenga mai in considerazione la centralità e l’importanza del ruolo della Camera di commercio a sostegno del mondo produttivo. Il nuovo Ente, infatti, non sarà più solo un’agenzia di servizi ma anche e soprattutto un’agenzia di sviluppo, ricerca ed innovazione per la creazione di nuove imprese, con attenzione particolare all’imprenditorialità giovanile e femminile e all’assistenza per il reperimento dei fondi comunitari. Ecco perchè è indispensabile inserire nella Governance elementi di managerialità e competenza e, soprattutto, visioni strategiche della crescita dell’intero territorio provinciale”.
“Apprendiamo con piacere – continua Politino – che il Governo regionale ha dimostrato attenzione per il nuovo organismo camerale. Tuttavia ribadiamo con forza che il rilancio dello stesso non può e non deve solo passare dalla politica ma dalla selezione di figure manageriali con spiccate competenze e una visione di largo respiro. L’auspicio è che quanto annunciato dalla Regione nei giorni scorsi trovi riscontro nella firma dei decreti di assegnazione dei seggi e che, a breve, la Camera di Commercio vedrà ricostituiti i suoi organi di gestione. Occorre guardare alla gestione del nuovo Ente tenendo conto, non solo degli equilibri numerici tra le varie categorie imprenditoriali ed associative, ma anche alle nuove funzioni attribuite dalla legge. In altre parole lasciare da parte la spartizione del potere e puntare sul rilancio reale del Sistema camerale”.
“è un momento storico troppo delicato – conclude il direttore di Confesercenti – per potere permettersi emorragie di tempo e dispersione di professionalità. Come chiediamo da anni è arrivato il tempo di avviare una programmazione seria per potere dare risposte concrete ad una classe imprenditoriale martoriata e in grande difficoltà di sopravvivenza. Confesercenti Catania crede fermamente in questa scommessa e si adopererà con tutti gli strumenti possibili per dare il suo contributo costruttivo e propositivo per la causa”.

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