I fari siciliani tornano a splendere. Assegnati a privati dal Demanio - QdS

I fari siciliani tornano a splendere. Assegnati a privati dal Demanio

Giuseppe Siracusa

I fari siciliani tornano a splendere. Assegnati a privati dal Demanio

venerdì 24 Giugno 2016

Arriva l’aggiudicazione dei primi 9 fari italiani su 11 proposti, in concessione fino a un massimo di 50 anni, attraverso il primo bando di gara

ROMA – Per molti è un sogno rincorso fin da bambini, per altri un ambito rifugio per allontanarsi dal caos cittadino; i fari, vere sentinelle del mare sono da sempre nell’immaginario collettivo luoghi emozionanti e magici.
Nella realtà raccontano di un passato glorioso fatto di luce di punto di riferimento per tanti naviganti e oggi invece un misero presente fatto di abbandono e degrado. Ma per fortuna con l’inizio dell’estate 2016, arriva l’aggiudicazione dei primi 9 fari italiani su 11 proposti, in concessione fino a un massimo di 50 anni, attraverso il primo bando di gara Valore Paese-Fari indetto dall’Agenzia del demanio e da Difesa servizi spa.
È stata, infatti, stilata la graduatoria provvisoria degli aggiudicatari dei fari, messi sul mercato il 12 ottobre scorso. Investitori esteri, imprese locali e giovani imprenditori, società dell’industria turistico-ricettiva, associazioni esperte in tutela ambientale e in attività sociali daranno il via al recupero di questi gioielli del mare, situati in contesti di grande pregio paesaggistico e naturalistico, in quanto vere e proprie risorse turistico economiche fino ad oggi per nulla sfruttate.
Nei prossimi mesi, una volta ultimate tutte le verifiche amministrative previste dal bando, si procederà alla stipula dei contratti di concessione.
L’intera operazione comporterà un investimento di circa 6 milioni di euro per riqualificare le strutture, con una ricaduta economica complessiva di circa 20 milioni di euro e un conseguente risvolto occupazionale diretto di oltre 100 operatori. Lo Stato incasserà oltre 340 mila euro di canoni annui che, in considerazione della differente durata delle concessioni, ammonterà a oltre 7 milioni di euro per tutto il periodo di affidamento.
Passando ad esaminare alcuni casi, vediamo come per il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica, la società Sabir Immobiliare srl, aggiudicataria del faro, ha proposto un progetto di accoglienza sul modello foresteria in cui sviluppare momenti dedicati alla formazione, allo studio e all’intrattenimento. Un hub culturale che potrà diventare punto di riferimento per studenti e giovani ricercatori appassionati al tema del mare.
Il progetto di Lorenzo Malafarina a cui va il Faro Capo Grosso nell’isola di Levanzo a Favignana prevede un resort in cui ospitare workshop di cucina, fotografia, eventi, escursioni e attività legate alla vela, alla pesca e allo yoga. Il faro sarà poi anche inserito in un network turistico di livello internazionale. Il Faro di Brucoli ad Augusta sarà invece allestito da Azzurra Capital srl come punto di accoglienza turistica associato ai prodotti eno-gastronomici locali.
L’ultimo faro siciliano, quello di Murro di Porco a Siracusa, è stato assegnato a Sebastian Cortese, un giovane imprenditore under 30, che ha proposto un modello di business articolato su vari fronti: dalla ristorazione, al marketing, ai congressi, fino agli eventi e ben 14 posti letto tra suite e boutique apartment. La società tedesca Floatel GMbH, specializzata nel recupero di lighthouse in Scozia, Spagna e Germania, valorizzerà i Fari di Punta Imperatore a Forio D’Ischia e San Domino alle isole Tremiti secondo un modello di “rifugio nel faro”, uno spazio di riflessione e raccolta con un approccio minimal e di standard elevato.
Il Faro di Capo D’Orso a Maiori sarà gestito dal WWF Oasi Soc. Unipersonale arl che accanto agli spazi per l’ospitalità ha in programma di realizze un osservatorio marino-costiero, con un centro visite, percorsi natura e una bottega dei sapori.
Sull’isola del Giglio, per il Faro di Punta Fenaio la società S.N.P. di Pini Paola & C. snc ha presentato un progetto di riqualificazione strutturale finalizzato a promuovere una forma di ricettività turistica legata ai caratteri distintivi del territorio. Mentre per quello di Punta Capel Rosso la ATI Raggio- Le Esperidi partirà dal recupero della memoria storica del faro per far sì che diventi un museo dinamico, dove ogni componente dovrà essere coerente con l’idea di recupero e compatibile con gli obiettivi dell’Ente Parco e di sviluppo del territorio.
La magia dei fari torna dunque a diffondere nuova luce.

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