Forestali tra antincendio e riforma - QdS

Forestali tra antincendio e riforma

Rosario Battiato

Forestali tra antincendio e riforma

sabato 25 Giugno 2016

In 48 ore quasi gli stessi roghi e superficie percorsa dal fuoco di tutto il 2015. Chiesto l’accorpamento del Corpo regionale ai Carabinieri. Cracolici e Crocetta lanciano il “nuovo corso”. Adesso bisognerà attendere i lavori dell’Ars

PALERMO – Gli operai forestali isolani si riprendono il centro della scena. Non poteva essere altrimenti dopo la sequela di eventi dell’ultima settimana: i roghi (800 per 5.626 ettari incendiati in due giorni), le polemiche sul servizio antincendio, l’apertura di un’inchiesta contro ignoti della Procura di Termini per incendio doloso, la calma predicata dall’assessore Cracolici nell’individuazione degli eventuali responsabili, l’annunciato avvio delle indagini della polizia giudiziaria del Corpo forestale. In questo caos di dichiarazioni e smentite, si definisce finalmente la riforma del settore illustrata dall’assessore qualche giorno fa. Anche per il Corpo forestale regionale, cosa ben diversa dai circa 23mila operai forestali, c’è qualcuno che già propone di estendere la riforma nazionale al suolo isolano: il Corpo forestale italiano sarà, infatti, accorpato all’Arma dei carabinieri nel 2017 secondo uno degli undici schemi di decreti legislativi di attuazione della legge 124/15.
Razionalizzare potrebbe essere la parola d’ordine della nuova riforma voluta dall’assessore Cracolici. Un’operazione da compiere per superare la confusione che regna nel settore degli operai forestali dell’Isola: circa 24mila unità distribuite tra tempo indeterminato (circa un migliaio) e gli altri che lavorano per 151 giornate all’anno, 101 e 78. Complessivamente, secondo una stima fatta dall’assessore Cracolici, le varie giornate lavorative riducono la massa dei 20 mila a circa 9 mila unità uomo anno.
Con la riforma dovrebbero cambiare molte cose. L’obiettivo principale, ribadito anche dal governatore Crocetta in questi giorni e in seguito all’approvazione di una delibera di giunta in merito, è la creazione di una nuova agenzia unica per le attività forestali, rurali e territoriali che dovrà gestire circa 23 mila forestali e i lavoratori regionali dell’Ente di sviluppo agricolo (circa 400 unità) per dare vita a un nuovo servizio di prevenzione civile per combattere il dissesto idrogeologico in tutto il territorio regionale e prevenire esondazioni e frane. In particolare ci sarebbe una distribuzione dei turni su base trimestrale, quadrimestrale e semestrale, per garantire copertura sul fronte delle attività di controllo e tutela dei boschi e della lotta agli incendi. Prevista anche l’incentivazione all’uscita volontaria dal bacino. La riforma adesso è attesa all’esame dell’Ars.
La novità non placa le polemiche sui tempi. Crocetta ha ribadito che quest’anno il servizio antincendio è stato avviato il 15 giugno, secondo quanto previsto dalla legge, per durare fino al 15 ottobre con l’azione di supporto delle squadre di lavoratori regionali. Evidentemente non basta, visto che ogni anno la Sicilia, a fronte di annunci su rivoluzionarie pratiche di controllo e prevenzione, continua a registrare i risultati peggiori. Nel 2015 l’Isola ha visto 832 roghi, seconda soltanto alla Campania, per 6392 ettari di superficie percorsa dal fuoco (2203 boscata).
Ad attaccare il comportamento della Regione è stato il senatore Giuseppe Ruvolo del gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie. “Crocetta ha poi annunciato l’acquisto di droni, di autobotti ma tutto questo, conoscendo la burocrazia siciliana, potrà essere realizzato non prima di 5 anni. Siamo all’inizio dell’estate e la struttura del Corpo forestale regionale ha mezzi di 20-25 anni fa, autobotti che non funzionano, niente di sufficiente per poter far fronte agli incendi normali figurarsi per quello che succede con i venti di scirocco”.

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