Enti di formazione sotto tiro della GdF. S’indaga su presunti corsi “fantasma” - QdS

Enti di formazione sotto tiro della GdF. S’indaga su presunti corsi “fantasma”

Michele Giuliano

Enti di formazione sotto tiro della GdF. S’indaga su presunti corsi “fantasma”

giovedì 26 Novembre 2009

Al vaglio presunte irregolarità segnalate direttamente dalla Corte dei Conti a carico dei lavoratori del settore. Tutto questo polverone sarebbe scaturito da alcune segnalazioni, molte delle quali anonime

PALERMO – Posizioni di lavoratori irregolari, rendicontazioni di corsi professionali molto dubbie, sistema colmo di assunzioni part-time che invece dovrebbero rappresentare l’eccezione. E peggio ancora attività solo sulla carta ma mai in realtà realizzate.
Sono queste le prime ipotesi di reato su cui la Guardia di finanza starebbe lavorando da qualche giorno in tutto il territorio siciliano. A pochi giorni dal blitz scattato all’interno dei vari enti di formazione cominciano a trapelare le prime indiscrezioni sui perché di questa massiccia operazione diffusa a risonanza regionale. I primi accertamenti si concentrerebbero soprattutto sulla presunta organizzazione di corsi fantasma, cioè attività formative regolarmente finanziate dalla Regione sulla scorta delle documentazioni fornite dagli stessi enti. Corsi che però non si sarebbero mai tenuti e non è la prima volta che questo genere di truffe viene scoperta in Sicilia.
Ad essere stati passati sotto controllo all’incirca 300 enti di formazione su input della procura regionale della Corte dei Conti. Ad essere passati al vaglio all’incirca 4 mila e 500 dipendenti dei vari enti. A quanto pare tutto questo polverone sarebbe scaturito da alcune segnalazioni, molte delle quali anonime, frutto probabilmente di un sistema perverso che ha creato anche moltissimi malcontenti tra gli operatori degli enti stessi.
Non a caso, appena poco tempo fa, analoghe segnalazioni arrivarono anche all’Agenzia per l’impiego dell’assessorato regionale al Lavoro di alcune posizioni irregolari all’interno di strutture legate alla formazione professionale. In quel caso in una circolare l’Agenzia ammonì gli enti di rispettare gli inquadramenti del personale.
Questa inchiesta, coordinata dal comandante regionale della Guardia di finanza Domenico Achille, è finalizzata a verificare, a seguito di molteplici specifiche segnalazioni, l’esistenza di eventuali irregolarità nel settore della formazione finanziata dalla Regione Siciliana. Dopo gli accertamenti diretti, i finanzieri passeranno all’esame della documentazione acquisita presso le sedi dei corsi di formazione. Eventuali danni erariali verranno segnalati alla Procura. Intanto documentazione di varia natura sarebbe già stata posta sotto sequestro e messa al vaglio degli inquirenti. Le irregolarità infatti non mancherebbero da un primo esame sommario. Ovviamente soltanto lo sviluppo delle indagini nello specifico potrà far emergere con chiarezza eventuali posizioni irregolari.
 

 
Giro di vite. Controlli più  asfissianti anche dalla Regione
 
PALERMO – La Regione, almeno nelle intenzioni, da tempo con il nuovo governatore Raffaele Lombardo ha fatto intendere di volere rivoltare il settore come un calzino. Proprio recentemente il governo siciliano ha dato vita ad un protocollo con la Guardia di Finanza che consentirà di avviare ispezioni negli enti fin dall’inizio del nuovo anno. Oltretutto le nuove norme introdotte nel bando del piano regionale dell’offerta formativa renderanno ancora più complesse le indagini. Tra queste vi è lo stop a nuove assunzioni, il blocco del turn over e l’impossibilità a trasformare in rapporti a tempo indeterminato i contratti dei precari. Rigido è il sistema della rendicontazione e del controllo: ogni progetto, infatti, sarà redatto in formulari contenenti i dati sul personale impegnato e tutti i costi finanziabili. Le violazioni saranno sanzionate, dalla revoca del finanziamento fino alla cancellazione dall’Albo degli Enti accreditati.

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