Consorzi bonifica, Sicilia sempre nel caos - QdS

Consorzi bonifica, Sicilia sempre nel caos

Michele Giuliano

Consorzi bonifica, Sicilia sempre nel caos

mercoledì 13 Luglio 2016

Servizi scadenti, impianti obsoleti, gestione approssimativa per via delle scelte del passato e una riforma che non vede la luce. Ferma la riforma di accorpamento delle varie strutture

PALERMO – I Consorzi di bonifica in Sicilia continuano ancora ad andare avanti trascinando una gestione fallimentare del passato. Sono 11 con un personale mal distribuito che per di più deve fare i conti con condotte obsolete e scarsamente oggetto di manutenzione negli anni con la conseguenza che, da una stima fatta dallo stesso assessorato regionale all’Agricoltura, all’incirca il 40 per cento dei terreni agricoli in media nelle province siciliane non viene raggiunto dall’acqua degli invasi.
La situazione più difficile la si sta vivendo a Catania dove da settimane i lavoratori sdono in stato di agitazione a causa del mancato rinnovo dei contratti per gli stagionali e per il ritardo nel pagamento degli stipendi. “Il governo Crocetta-Pd, ricevute le risorse da Roma, – afferma il deputato regionale Marco Falcone – non ha più alibi. Faccia quanto in suo dovere nel momento più delicato dell’anno per il settore agricolo”.
Sempre in questa provincia da anni nessuno ripara le condutture e così migliaia di litri di acqua si sprecano, ha denunciato la Coldiretti, specie riferendosi alle campagne della zona di Ponte Barca dove è impossibile irrigare perché l’acqua si butta. “è uno scandalo – commenta il presidente Giovanni Pappalardo –. Per gli agrumeti l’irrigazione è indispensabile e invece guardiamo attoniti l’acqua fuoriuscire dalle condotte fatiscenti. In alcune parti lo spreco dura da anni senza che il competente Consorzio di bonifica n. 9, sia intervenuto. Non possiamo più permettere che questo scempio prosegua”. “è necessario – ha aggiunto il parlamentare all’Ars Giovanni Panepinto – integrare le risorse a disposizione dei consorzi di bonifica oltre che aumentare la dotazione a favore delle garanzie occupazionali”.
Lo stesso Panepinto ha firmato due emendamenti sottoscritti anche dai parlamentari Pd, Mario Alloro, Nello Dipasquale, Giuseppe Lupo e Luca Samamartino: “Una delle proposte prevede l’integrazione di 5 milioni di euro per l’assegnazione di risorse ai consorzi di bonifica in Sicilia – evidenzia il deputato – mentre il secondo chiede l’assegnazione di 2 milioni di euro per le garanzie occupazionali e l’aumento delle giornate lavorative dei ‘cinquantunisti’ dei consorzi. Cercheremo un accordo con i componenti della commissione bilancio, che per altro si erano già espressi favorevolmente affnchè i due emendamenti vengano condivisi. è indispensabile che il Governo regionale in attesa della riforma si faccia carico di sostenere l’economia agricola siciliana”.
A questi problemi specifici si aggiungono quelli più globali che riguardano in generale tutti i lavoratori italiani dei consorzi di bonifica inerenti al rinnovo del contratto, scaduto ormai da più di un anno e mezzo. Il primo nodo da sciogliere riguarda l’aumento salariale: sul piatto un incremento complessivo del 2,7 per cento distribuito nel periodo 2016-2018 e nessun riconoscimento economico a copertura del 2015, una misura considerata dai sindacati inaccettabile. Altro aspetto dibattuto è quello della salvaguardia dei lavoratori avventizi, sottututelati riguardo a permessi, congedi, indennità di malattia e di infortunio, e per di più costretti, in base al contratto attuale, alla reiterazione del periodo di prova in caso di riassunzione, senza alcun riconoscimento della professionalità acquisita.
Intanto l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, ammette che si deve voltare pagina: “Con i sindacati – sottolinea – si è raggiunta l’intesa sull’accelerazione all’applicazione della legge in vigore che riduce da 11 a 2 i consorzi di bonifica”.

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