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Palermo – Ampliamento della linea tranviaria. In città arrivano sette nuove tratte

Gaspare Ingargiola

Palermo – Ampliamento della linea tranviaria. In città arrivano sette nuove tratte

mercoledì 20 Luglio 2016

Presentato lo Studio di fattibilità, prevista una spesa complessiva di quasi 660 milioni di euro. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Crediamo nella cura del ferro”

PALERMO – Una previsione a regime di 95 milioni di passeggeri all’anno, una spesa complessiva di quasi 660 milioni di euro – perlopiù fondi europei –  e 65 chilometri di nuovi binari. Sono i numeri delle nuove sette tratte del tram di Palermo, che daranno un volto più organico e definito a questo sistema di trasporti, attualmente “monco”: basti pensare che i terminal Stazione Centrale e Notarbartolo sono collegati soltanto dalla linea bus 102. Un difetto risolto, insieme ad altri, dallo studio di fattibilità presentato in pompa magna dal sindaco Leoluca Orlando, circondato da assessori, dirigenti e ingegneri: il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Emilio Arcuri, gli assessori alla Mobilità Giusto Catania e alla Pianificazione Urbana e Territoriale Giuseppe Gini, il capo Area amministrativa della riqualificazione urbana e delle infrastrutture, l’architetto Mario Li Castri, e l’ingegnere Marco Ciralli, responsabile unico del progetto di studio. Fra le novità il collegamento fra i due depositi Castellana e Roccella, l’assenza di palificazione e, in alcuni tratti, l’eliminazione di barriere, al cui posto viene individuato un percorso integrato con i pedoni.
Con le nuove tratte tutta la città sarà attraversata dai binari sia in senso longitudinale sia latitudinale, collegando, di fatto, Brancaccio a Mondello, il mare alla montagna, il Foro alla Circonvallazione. Nella speranza che con il tram arrivi anche la riqualificazione urbana, come avvenuto, ad esempio, in Corso dei Mille, con la rinascita della zona archeologica del Ponte dell’Ammiraglio – entrata nel circuito arabo-normanno – e la costruzione di un avveniristico ponte sul fiume Oreto. E soprattutto che il dialogo con la cittadinanza sia più aperto ed efficace evitando le incomprensioni e le polemiche feroci che hanno caratterizzato l’iter delle prime tre linee: servirebbe un’enciclopedia per rievocare per filo e per segno le mille diatribe sugli alberi, sulle barriere, sugli svincoli in viale Regione Siciliana o in via Leonardo Da Vinci, sul Castello Uscibene, perfino sul rispetto o meno delle misure previste dalla legge.
La realizzazione avverrà in due fasi. Tre linee prioritarie, realizzabili entro il 2021 grazie ai fondi del Patto per Palermo, e le altre quattro da finanziarie con la prossima programmazione comunitaria. Le linee prioritarie sono: la tratta A (Linea 6/1), che prevede il prolungamento della linea 1 esistente per km 11,550 (a/r), da via Balsamo alla Stazione Centrale a viale Croce Rossa, passando da via Roma, via E. Amari e via Libertà; la tratta B (Linea 5/1), che prevede il prolungamento della linea 1 esistente per Km 1,330 (a/r) dalla Stazione Notarbartolo FS a via Duca della Verdura (angolo via Libertà); tratta C (Linea 4/1), che prevede il prolungamento della linea 3 esistente per km 8,180 (a/r), secondo l’attuale schema (singolo binario per ogni carreggiata), lungo viale Regione Siciliana sino alla Stazione Orleans FS passando da viale della Regione Siciliana e via Ernesto Basile. Quelle non prioritarie sono: tratta D (Linea 4/2), che prevede il prolungamento della linea 3 esistente per km 9,375 (a/r), secondo l’attuale schema (singolo binario per ogni carreggiata), dalla Stazione Orleans FS a Bonagia passando da via Gaetano Lodato, via Parlavecchio, attraversamento fiume Oreto con un nuovo ponte, via Villagrazia, via San Filippo sino a via del Levriere; tratta E (Linea 6/2), che prevede il prolungamento della linea 1 esistente per Km 20,835 (a/r), da viale Croce Rossa a Mondello passando da viale Strasburgo, bretella sino a parcheggio Francia, via Lanza di Scalea, viale dell’Olimpo, via Mattei sino al parcheggio Galatea; ttratta F (Linea 5/2), che prevede il prolungamento della linea 1 esistente per Km 9,380 (a/r), da via Duca della Verdura alla Stazione Centrale passando da via Francesco Crispi, Foro Umberto I, via Lincoln, via Balsamo; tratta G (Linea 6/3), che prevede il prolungamento della linea 1 esistente per Km 5,520 (a/r), sino a Sferracavallo.
 
“Crediamo nella cura del ferro – ha detto Orlando -, come dimostra il Patto firmato con il presidente del Consiglio proprio al deposito del tram. Abbiamo completato i progetti per gli studi di fattibilità grazie alle nostre professionalità interne, adesso apriremo un dibattito pubblico, come già previsto dalla nuova normativa sugli appalti, ma finora mai realizzato in Italia. Il Comune si occupa degli interventi ferrati in superficie, mentre le Ferrovie si occupano di quelli sotterranei, ma le 17 stazioni del passante ferroviario si intrecceranno con il tram”.
Arcuri ha sottolineato che “la Giunta approverà gli studi di fattibilità una volta raccolti i suggerimenti dei cittadini. L’Unione Europea ci ha assicurato risorse aggiuntive per il tram e il governo nazionale con il Patto per il Sud ci ha messo a disposizione altri finanziamenti per 192 milioni di euro, interamente finanziati per le prime tre linee; a quel punto abbiamo dato avvio al progetto. La tempistica è strettissima: affidamento della progettazione esecutiva nel gennaio del 2017, dal dibattito pubblico fino alla validazione 30 giugno 2017, cantieri aperti a fine 2017, conclusione dei lavori, collaudo compreso, nel luglio 2021”.
Per l’assessore Catania la stima di 95 milioni di passeggeri l’anno si ottiene “calcolando che 350 mila auto attraversano ogni giorno la città, il che significa 127 milioni di attraversamenti auto in città. Appare chiaro, dunque, il fortissimo impatto sulla diminuzione del traffico veicolare privato che avrà il tram”.

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