Al Sud cinture di sicurezza solo per 1 su 3 - QdS

Al Sud cinture di sicurezza solo per 1 su 3

Andrea Carlino

Al Sud cinture di sicurezza solo per 1 su 3

giovedì 28 Luglio 2016

Ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla sicurezza stradale. Le rilevazioni del Sistema Ulisse hanno interessato oltre 185mila utenti. I dati sono molti eterogenei e comunque rispondenti all’eterno divario tra Nord e Sud.

CATANIA – Ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla sicurezza stradale. La rete di rilevazione ha consentito di disporre di osservazioni sull’uso delle cinture di sicurezza anteriori, cinture di sicurezza posteriori, casco sulle due ruote motorizzate, seggiolini per bambini e cellulare alla guida provenienti da 19 città distribuite su tutto il territorio nazionale che interessano una popolazione residente di oltre 9 milioni di abitanti, pari al 14,8% della popolazione italiana.
Le rilevazioni del Sistema Ulisse hanno interessato oltre 185mila utenti. I dati sono molti eterogenei e comunque rispondenti all’eterno divario tra Nord e Sud. In generale 9 motociclisti su 10 indossano il casco, 4 automobilisti su 10 usano il seggiolino per bambini, ma al Sud soltanto 1 su 3 usa le cinture di sicurezza e solo uno su 10 utilizza quelle posteriori.
Entrando nel dettaglio l’uso del casco è ovunque estremamente elevato (superiore al 90%). Tuttavia, soprattutto nelle Regioni meridionali, una quota marcata di utenti delle 2 ruote motorizzate, pur indossando il casco, lo teneva slacciato o non correttamente allacciato.
Il rapporto mostra che le aree di criticità sono relative all’uso delle cinture posteriori che mediamente si attesta ad una percentuale poco superiore al 10%, l’uso dei seggiolini per bambini (attorno al 40% medio di utilizzo) e nel Sud anche le cinture di sicurezza nei passeggeri sui sedili anteriori (meno del 35%). Prima dell’entrata in vigore della patente a punti (luglio 2003), l’uso delle cinture di sicurezza dei passeggeri anteriori era assai modesto. La modifica del codice della strada ha prodotto immediati risultati, il primo dei quali è stato il repentino incremento dell’uso dei dispositivi di sicurezza, cinture e casco.
L’uso delle cinture di sicurezza, in particolare, è più che raddoppiato, passando dal 30% al 70% a livello nazionale. Ma mentre al Nord nel tempo l’uso sembra essere rimasto costante, in media attorno all’80% e il Centro presenta una leggera ma progressiva flessione dell’ordine di 5 punti percentuali.
Il Sud, invece, mostra un allarmante crollo dell’uso delle cinture, di oltre 20 punti percentuali, tanto che oggi si è più vicini ai valori osservati prima della patente a punti che non a quelli immediatamente successivi alla sua introduzione.
Discorso a parte meritano i dati sull’uso del cellulare alla guida. La prevalenza d’uso del cellulare si attesta attorno ad una media di poco superiore al 5%. Questa percentuale, in base a quanto emerge da indagini svolte tramite questionari o indagini telefoniche, sembra sottostimata ma “poiché il rischio dovuto all’uso del cellulare si concretizza solo nel momento in cui il cellulare viene utilizzato per telefonare o rispondere ai messaggi, il modo migliore per quantificare questo rischio – afferma Marco Giustini, responsabile del sistema Ulisse – è proprio la rilevazione su strada perché il dato osservato su strada è l’unico che tiene conto sia di quanti guidatori usano in maniera impropria il cellulare, sia per quanto tempo il cellulare viene usato durante la guida”.

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