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Catania – Scoppia l’emergenza rifiuti anche nel capoluogo etneo

Melania Tanteri

Catania – Scoppia l’emergenza rifiuti anche nel capoluogo etneo

martedì 02 Agosto 2016

Agriturist: “Situazione drammatica a Riposto, Acireale e Giarre dove i turisti hanno lasciato in anticipo le strutture alberghiere”. Lamentele dei residenti su sopravvivenza discariche Codavolpe e Valanghe d’Inverno

CATANIA – Discariche sature e rifiuti in strada. È scoppiata anche nel catanese l’emergenza rifiuti, soprattutto nella zona ionica e nella zona sabbiosa del litorale etneo, entrambe zone turistiche che stanno subendo danni, come conferma l’allarme lanciato da Giuseppe Strano, presidente regionale di Agriturist, l’associazione per l’Agriturismo di Confagricoltura. “Da giorni riceviamo segnalazioni, da parte dei nostri associati della zona jonica, di fortissimi disagi dovuti alla mancata raccolta dei rifiuti –  denuncia  Strano – in particolare la situazione risulta essere molto complicata a Riposto, Acireale, Giarre dove alcuni ospiti hanno lasciato in anticipo le strutture prenotate da mesi”.
Un clima teso, che è sfociato, dalla parte meridionale della provincia etnea, dove è situata la discarica Codavolpe, gestita da Sicula trasporti, tra le più grandi della Sicilia, in una manifestazione, organizzata dal comitato degli abitanti che abitano nelle zone di Vaccarizzo e dei villaggi della Playa.
“Presentata la petizione nel 2015, il Comune di Catania aveva ascoltato le nostre ragioni e quelle dell’impresa di smaltimento – afferma un residente – ma adesso la nostra petizione è stata contestata: dicono che mancano gli indirizzi e così ce la invalidano, chiamandoci pure abusivi”.
Perché la zona, edificata selvaggiamente negli anni Sessanta, è stata in buona parte sanata, come dimostrano i numeri civici e le bollette elettriche o del servizio idrico che, regolarmente, raggiungono le abitazioni.
Che oggi si trovano in una zona infestata dagli odori venefici che arrivano dalla discarica e dal vicino impianto di Biostabilizzazione. Una situazione destinata a peggiorare, stando agli abitanti, per via del Piano regionale messo in atto per affrontare l’emergenza rifiuti. “Adesso la Regione ha autorizzato un nuovo ‘esperimento’, del quale faremo noi le spese” – afferma Giovanni Messina, vicepresidente del ‘Comitato per la vivibilità, tutela e salute di Codavolpe/Vaccarizzo’. Aggiungeranno enzimi per aumentare la maturazione del compostaggio – precisa – undici giorni invece che quindici”. Una decisione che ha fatto mobilitare, ancora una volta, la cittadinanza. “Abbiamo intenzione di farci ricevere dal Presidente della Repubblica, visto che nessuna istituzione ci risponde seriamente” – continuano i rapprentanti del comitato.  Anche perché – proseguono – le attività economiche risentono della situazione”.
Sul fronte occidentale, invece, dove si trova la discarica Valanghe D’Inverno e la reazione popolare è scattata già da anni, con l’appoggio del Comune di Misterbianco e del primo cittadino, Nino Di Guardo che ha diffidato più volte il presidente della Regione, invece è partito un nuovo esposto alla Procura della Repubblica, presentato dai comitati No Discarica di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, per via di “una ingente perdita di liquame maleodorante, irritante alla gola, di colore scuro, identificato da alcuni come percolato” – si legge nel testo.

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