La riforma elettorale scontenta l'opposizione - QdS

La riforma elettorale scontenta l’opposizione

Raffaella Pessina

La riforma elettorale scontenta l’opposizione

mercoledì 10 Agosto 2016

Intervento-lampo del Presidente Crocetta, più volte contestato. Indennità fissa ai consiglieri, stoppata norma di Fi

PALERMO – Dopo ritardi, sospensioni e rinvii su rinvii, l’ultima seduta dell’Assemblea regionale siciliana prima della pausa estiva ha finalmente avuto luogo. L’Aula, attesa per le ore 11, è slittata al pomeriggio formalmente per l’assenza del governo tra i banchi di sala d’Ercole. In realtà, la giunta si è riunita nella sala governativa di Palazzo dei Normanni col presidente Rosario Crocetta nel tentativo di disinnescare il blitz trasversale per l’abolizione della doppia preferenza di genere, un terreno sul quale i democratici non intendono cedere.
Il Presidente, più volte attaccato dall’opposizione per quella che è stata definita una breve “comparsata”, è infatti intervenuto durante il dibattito sugli emendamenti aggiuntivi in vista del voto finale della riforma elettorale per gli enti locali proprio a favore della doppia preferenza, messa a rischio dall’emendamento presentato dal deputato Formica (Lista Musumeci) e sostenuto dal M5S. “è falso dire che la doppia preferenza favorisce il controllo del voto”, ha affermato. “Negare una norma che trova spazio in tutti i Paesi d’Europa che è diventata legge nazionale sarebbe un segnale molto negativo. Cancellare ora questa norma avrebbe un impatto di tipo reazionario”.
All’ordine del giorno della seduta presieduta da Ardizzone, quindi, gli emendamenti aggiuntivi al ddl elettorale per gli enti locali e il ddl sulle variazioni di bilancio bis, all’interno del quale vi è la cosiddetta manovrina da 7 milioni, il mutuo da 18 milioni di euro per salvare le Terme di Sciacca e di Acireale nonché l’assunzione nell’azienda regionale Servizi ausiliari (Sas) di 144 lavoratori in transito da altre società pubbliche liquidate o in liquidazione e altri finanziamenti per teatri e enti di importi minori. L’Aula, però, è rimasta impantanata negli infiniti interventi che si sono sussegguiti in merito agli emendamenti aggiuntivi della legge elettoriale, un tira e molla che sa tanto di ostruzionismo, come ha anche dichiarato il presidente Ardizzone, e che probabilmente intende rinviare l’approvazione del ddl a dopo le vacanze estive. Del resto, lo stesso Musumeci, insieme al M5S, ha ribadito più volte in Aula la volontà di non appoggiare l’attuale riforma, portata avanti dalla maggioranza.
Un primo verdetto è comunque arrivato: non c’è limite per chi voglia candidarsi al consiglio comunale. L’Assemblea ha infatti bocciato due emendamenti, uno dei Cinquestelle e l’altro del deputato del gruppo misto Girolamo Fazio, che intendevano limitare rispettivamente a due e a tre i mandati dei consiglieri comunali. Il no alle norme aggiuntive della riforma elettorale per gli enti locali è arrivato col voto segreto. Il dibattito sui due emendamenti ha tenuto impegnata l’aula per un’ora e mezzo.
Stessa sorte è toccata, quella della bocciatura, all’emendamento presentato dal deputato Formica sull’eliminazione della doppia preferenza di genere e al subemendamento di Cordaro (Grande Sud-Pid) che prevedeva la doppia preferenza solo nel caso in cui il numero di candidati uomini e candidate donne in lista elettoriale fosse stato il medesimo. Anche in questo caso la votazione è stata anticipata da un fitto dibattito con l’intervento in Aula delle deputate del Pd a difesa della doppia preferenza di genere, contro cui invece hanno votato parte del centrodestra e i cinquestelle. L’Ars ha poi bocciato un emendamento aggiuntivo del deputato di Forza Italia, Franco Rinaldi, alla riforma elettorale per gli enti locali che sostituiva i gettoni di presenza ai consiglieri comunali con una indennità fissa. La norma è stata respinta col voto segreto: 28 favorevoli e 37 contrari.
Nella stessa giornata la giunta regionale ha approvato il piano di azione dettagliato della programmazione comunitaria che potrà consentire, a partire da settembre e ottobre, l’avvio dei primi bandi europei. È stato inoltre approvato l’aggiornamento del piano regionale dei trasporti, ai fini della procedura di Vas e della consultazione pubblica., il piano di internazionalizzazione per le imprese, il cosiddetto Print, per sostenere le imprese siciliane nella sfida globale dei mercati e il ddl per il bilancio di assestamento provvisorio.
Mentre scriviamo, l’Aula è ancora in corso.

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