Dai gioielli ai fumetti ecco le spese pazze Ars - QdS

Dai gioielli ai fumetti ecco le spese pazze Ars

Raffaella Pessina

Dai gioielli ai fumetti ecco le spese pazze Ars

sabato 13 Agosto 2016

Soldi pubblici spesi per cesti di Natale, rifornimento carburante e centri estetici. Il processo per peculato inizierà il prossimo 7 novembre

Lo scandalo delle “spese pazze” dei gruppi parlamentari e consiliari in varie regioni italiane ha suscitato molto sdegno da parte dell’opinione pubblica. Anche in Sicilia, la Guardia di Finanza, come abbiamo puntualmente riferito nei nostri articoli, ha sequestrato ed esaminato tutta la documentazione prodotta dai gruppi parlamentari presenti a Palazzo dei Normanni e relativa alla scorsa legislatura, portando alla fine ad un processo per alcuni e al proscioglimento per altri perché non coinvolti.
 
Il cittadino è così venuto a conoscenza del fatto che alcuni politici, con i soldi che servivano per far funzionare l’attività politica, avrebbero comprato beni ed oggetti che ben poco avevano a che fare con l’espletamento di funzioni istituzionali. Ed è stato così che dalle ricevute esaminate sono emersi dati sconcertanti: quando il parlamentare prendeva una multa, l’avrebbe pagata con i soldi dei contribuenti, oppure avrebbe comprato regali. E che regali: addirittura c’è stato chi avrebbe fatto il giro delle gioiellerie della Sicilia acquistando con i famosi soldi preziosi a Modica per 7.000 euro, a Palermo in diverse gioiellerie per quasi 1.000 euro. Ma sono stati acquistati anche agendine, bottiglie di vino, borse firmate, cravatte e carré di seta, rigorosamente firmati anche quelli. Insomma, i soldi servivano ad alcuni per regalare e regalarsi un lusso che la maggior parte dei cittadini siciliani non si può permettere. Poi emergono le curiosità: c’è chi avrebbe speso cifre astronomiche per biglietti di autobus tra Siracusa e Palermo, rifornimenti di carburante, e soggiorni in hotel vari che non hanno alcuna attinenza con le attività di Palazzo dei Normanni, visto che si trattava di un hotel ad Acireale e un agriturismo a Polizzi Generosa.
 
Con queste premesse, appaiono banalità i conti dei ristoranti, come se fosse ovvio e naturale usare il denaro pubblico per pagarsi trasferte e pranzi, e portarsi a casa l’indennità integra, mentre un impiegato qualsiasi usa il proprio mezzo per recarsi al lavoro del quale sostiene tutte le spese. Dai giustificativi sono emersi anche scontrini di spese fatte al supermercato, in negozi di arredamento, e, perché no, centri estetici, librerie e polizze di assicurazione. I soldi dei gruppi sono anche stati utilizzati per pagare cenoni di Capodanno, regali di nozze, piante e addirittura candele. E se c’è stato chi avrebbe comprato ben 23 ceste natalizie, affidandosi quindi ai soldi dei contribuenti per fare felici gli amici a Natale, c’è stato anche chi avrebbe comperato autovetture con quei soldi, una Audi A6 costata 48 mila euro e un’altra autovettura dello stesso modello pagata 29.758 euro.
 
I procedimenti devono ancora giungere al termine e potrebbe essere che i deputati chiamati in causa riusciranno a dimostrare il giusto motivo di tali spese, ma ci preme far conoscere ai nostri lettori che nel mare delle carte sequestrate dalla Guardia di Finanza sono stati trovati scontrini per l’acquisto di fumetti di Diabolik per un importo di  179,49 euro e lo stesso deputato avrebbe speso soldi pure per pranzi di Pasqua, acquisti di pasta fresca, abbigliamento, articoli da profumeria, ottica, lavanderia e persino la revisione del motociclo personale per un totale di circa 14 mila euro.
 
C’è inoltre chi avrebbe mangiato da Mc Donald e pagato la scuola dell’infanzia per il proprio figlio, pagato un ferramenta per uno studio di un parente e ancora acquistato cibo non proprio da paniere (panettone, vino, patè di olive, patè di pomodoro e paste di mandorla). Un resoconto che appare un insulto davanti alla crisi economica che attanaglia la nostra Isola.

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