Palermo - In arrivo per la Città Metropolitana 332 mln di euro stanziati dal Cipe - QdS

Palermo – In arrivo per la Città Metropolitana 332 mln di euro stanziati dal Cipe

Gaspare Ingargiola

Palermo – In arrivo per la Città Metropolitana 332 mln di euro stanziati dal Cipe

sabato 13 Agosto 2016

Individuate aree tematiche e obiettivi strategici dei nuovi investimenti per le infrastrutture. Tra gli interventi previsti: riqualificazione della circonvallazione e nuovi poli scolastici

PALERMO – Due miliardi e 320 milioni per la Sicilia e 332 milioni per la Città Metropolitana di Palermo. Sono queste le cifre assegnate all’isola dal Comitato interministeriale per la programmazione economica nella seduta che si è svolta giovedì a Palazzo Chigi, presieduta dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Il totale degli investimenti infrastrutturali nella Penisola è di circa 39 mld, dei quali 13,4 per i “Patti per il Sud”. Il Cipe, in pratica, ha individuato le aree tematiche e gli obiettivi strategici su cui impiegare la dotazione finanziaria del Fondo Sviluppo e coesione (Fsc). I 39 mld sono così suddivisi: Infrastrutture (21,7), Ambiente (7,5), Sviluppo economico e produttivo (6), Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali (2,1), Occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione (357 mln).
“Tutto questo – ha commentato il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone – si traduce in un solo modo: il governo nazionale non va in vacanza, guarda al Meridione d’Italia come terra delle potenzialità troppo a lungo inespresse, dà fiducia alla Sicilia e ci mette la faccia. Adesso sta a noi, uomini e donne del Sud, raccogliere la sfida e dimostrare cosa siamo in grado di fare. Perché una ‘questione meridionale’ non faccia parte più dei refrain che siamo abituati ad ascoltare, dobbiamo scrollarci di dosso stereotipi storici e logiche assistenzialistiche. Le risorse ci sono – ha concluso -, ora creiamo sviluppo per le generazioni che verranno”.
Il Piano di interventi deliberato dal Cipe è parte integrante di quel “Patto per Palermo” che il sindaco Leoluca Orlando aveva sottoscritto con il premier Renzi lo scorso 30 aprile e che prevede investimenti complessivi per oltre 770 mln di euro, di cui appunto 332 sono quelli deliberati dal Cipe ed altri 438 provengono da altre fonti o sono già disponibili nel bilancio comunale.
“L’approvazione del finanziamento del Cipe – hanno commentato Orlando e l’assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, Emilio Arcuri – è il risultato dello straordinario impegno dell’Amministrazione comunale, dei diversi uffici comunali e in particolare dell’intera Area tecnica della riqualificazione urbana e delle infrastrutture. Un impegno corale coronato da un importante successo che avrà risvolti positivi per tutta la comunità”.
Ecco alcuni degli interventi che si realizzeranno con i 770 mln del “Patto per Palermo”, in parte dal Fondo sviluppo e coesione in parte da altre fonti: riqualificazione della Circonvallazione di Palermo anche attraverso la messa in sicurezza dei ponti e opere di collegamento con la viabilità comunale e sovracomunale (54 mln per raddoppio della circonvallazione di Palermo relativo al tronco compreso tra via Giafar e via Altofonte – progetto stralcio relativo ai lavori di costruzione per i ponti laterali sul fiume Oreto per 17 mln -, completamento dei lavori di costruzione del raddoppio della circonvallazione di Palermo, II lotto B da via Altofonte a via Belgio – lavori svincolo via Perpignano per 36,1 mln -, e poi torri faro, illuminazione e videocontrollo sottopassi); le nuove sette linee del tram (521 mln, 198 già pronti nel “Patto”); interventi volti alla mitigazione del rischio di frana crollo e smottamento dei rilievi montuosi che circondano la città (57,5 mln, fra cui il consolidamento delle pareti rocciose di Monte Pellegrino sovrastanti le aree urbane di Vergine Maria e Addaura per 30,5 mln e la seconda fase e il completamento della mitigazione del rischio da crollo dalle pareti rocciose di Monte Pellegrino, Capo Gallo, Boccadifalco e area della colonia estiva comunale per 20,5 mln); restauro del Teatro Massimo e iniziative congiunte fra le strutture culturali (Massimo, Biondo, Conservatorio, Accademia di Belle Arti, GAM, Foss), oltre che sconti e agevolazioni per gli abbonamenti di giovani e famiglie a Massimo, Biondo, Federteatri e circuiti teatrali cittadini (22 mln, il restauro del Massimo da solo costerà 19 mln); costruzione di un polo scolastico nell’Area Sud (15 mln) e nell’Area Nord (17 mln) della città; un nuovo parcheggio per l’ospedale Civico (4,7 mln); restauro dei padiglioni 1-2 ai Cantieri Culturali alla Zisa (3,6 mln); accordo quadro per la manutenzione e pronto intervento negli spazi aperti di proprietà, dipendenza e/o pertinenza comunale di competenza della città storica e per la valorizzazione del sito Unesco Palermo Araba-Normanna (5,9 mln); interventi infrastrutturali nell’area dell’ex Fiera del Mediterraneo (3 mln); Programmi di Recupero Urbano a Borgo Nuovo, Sperone, San Filippo Neri (47,6 mln); estensione del sistema Radiomobile Tetra per i servizi della Città di Palermo in uso alla Polizia Municipale (2,8 mln); completamento e messa in funzione dell’Anello telematico (Fibra ottica) del Comune per la trasmissione dati in banda larga e wi-fi pubblico (2,7 mln). Quanto siano importanti le nuove infrastrutture per la mobilità, e in particolare il tram, per abbattere traffico e inquinamento lo testimoniano i dati dell’Allegato del Ministero delle Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza approvato dal governo Renzi ad aprile 2016: i dati, riferiti al 2015, sottolineano che nel confronto con le altre grandi metropoli i palermitani sono ancora molto indietro nell’uso del mezzo pubblico, che del resto sconta ancora un gap considerevole rispetto agli standard nazionali ed europei: il 67% dei palermitani predilige l’auto, appena il 14% l’autobus, il 18% si muove a piedi e solo per l’1% con la bicicletta. Con le nuove tratte il tram arriverà a 80 km di binari, ma la media comunitaria è ancora lontana, fissata a 130 km ogni milione di abitanti. Insomma, la delibera Cipe è solo il primo passo.

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