Incompiute, in Sicilia ne restano 149 - QdS

Incompiute, in Sicilia ne restano 149

Rosario Battiato

Incompiute, in Sicilia ne restano 149

venerdì 26 Agosto 2016

La Regione ha diffuso a luglio l’ultimo elenco relativo al 2015, 7 quelle pronte eppure fruibili solo in parte o bloccate. In due terzi del totale non è nemmeno raggiunta la metà dei lavori previsti in origine

PALERMO – Alloggi popolari, centri sportivi e artigianali, strade, messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, riqualificazione dei quartieri, opere fognarie. È solo un ristretto elenco delle vecchie conoscenze, che si aggiungono alle nuove, inserite nell’ultimo censimento delle opere incompiute siciliane realizzato dall’Ufficio speciale di coordinamento delle attività tecniche di vigilanza sulle Opere pubbliche dell’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità. L’elenco con l’anagrafe del 2015 è stato diffuso alla fine dello scorso luglio e ha censito 149 opere incompiute sul suolo isolano. Sono una sessantina in meno rispetto alla rilevazione passata pubblicata sul sito del ministero, ma il dato, in attesa degli altri risultati aggiornati, resta comunque il più elevato tra le regioni italiane in relazione agli ultimi due anni.
Sono ancora 7 le opere incompiute con il 100% di lavori eseguiti eppure fruibili soltanto in parte oppure ancora del tutto bloccate. Nella rilevazione relativa al 2014 erano una in più. Per queste incompiute “completate” si sono spesi complessivamente circa 7 milioni di euro e non ci sarebbero ulteriori oneri per la finanza pubblica per renderle operative, almeno secondo quanto riporta il quadro realizzato dall’ufficio speciale della Regione. Tra il 70 e il 99% di lavori eseguiti rintracciamo altre 19 opere che rientrano in una fascia di spesa compresa tra 75 milioni e mezzo milione. Per completarli tutti servirebbero ancora circa 4 milioni di euro. Tra il 50 e il 69% ci sono altre 22 infrastrutture incomplete tra cui una delle opere più costose come il centro agro-industriale del comune di Avola per il quale sono già stati spesi poco più di 22 milioni di euro e ne serviranno ancora 18 per completarlo. Per riuscire a completare e rendere fruibile quest’altro blocco di opere servirebbero ancora finanziamenti per circa 30 milioni di euro.
Considerando tutte le opere che abbiano almeno raggiunto la metà dei lavori eseguiti fino a quelle del tutto completate eppure non ancora fruibili, servirebbero complessivamente circa 35 milioni di euro e la Sicilia potrebbe così godere di 48 nuove opere determinanti per migliorare il suo stato infrastrutturale. Tra queste rintracciamo centri sportivi, alloggi sovvenzionati, case albergo per anziani, reti fognarie, collettori per le acque bianche, adeguamenti della normativa alla normativa antisismica degli edifici scolastici, strade di collegamento. Una Sicilia virtuale che esiste soltanto sulla carta.
Nell’altra metà dell’elenco, invece, ci sono le opere che vanno dallo zero per cento di avanzamento (ben 11) fino a quelle che sfiorano il 50%. Complessivamente ci troviamo di fronte alla porzione più sostanziosa delle incompiute che è pari a circa i due terzi del totale. Per queste, probabilmente, ci vorrà ancora del tempo.
Rispetto al risultato dello scorso anno, pubblicato sul sito delle anagrafe delle opere incompiute del ministero delle Infrastrutture, il dato è risultato in calo di circa 60 unità, mentre rispetto alla rilevazione del 2013 il numero complessivo è quasi raddoppiato. Indipendentemente dalle statistiche e dai risultati annuali soggetti a variazioni, resta comunque una Sicilia dominatrice assoluta della graduatoria nazionale delle incompiute.

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